1920 contro 2020, vediamo insieme come si viveva esattamente cento anni fa, nei cosidetti “roaring twenties”.
Ed eccoci qui arrivati in un nuovo anno, in altri 365 giorni in cui decideremo noi come andrà la nostra vita, in un 2020 in cui potremo essere delle persone migliori.
Magari in questo nuovo anno riusciremo davvero a fare quella santissima dieta che ci promettiamo di fare dal 2010, oppure riusciremo a fare l’abbonamento in palestra per cercare di piacerci di più.
O ancora prenderemo la decisione di dichiararci alla nostra crush storica che non ci ha fatto dormire per tutto il 2019, o riusciremo a trovare il lavoro dei nostri sogni!
Magari decideremo di tenerci più cose per noi, di non pubblicare tutto quello che faremo su Instagram o Facebook, o forse sceglieremo di fare il contrario.
Insomma, un nuovo anno in cui potremo essere chi vogliamo, in cui saremo noi i padroni della nostra vita.
E sapete perché? Perché questo non è solo un nuovo anno, non è solo l'”inizio di una nuova vita” che ci diciamo ogni 1 Gennaio fino a che non passiamo il giorno dopo a oziare sul letto, ma il 2020 è l’inizio di una nuova decade.
Nel 2020, si danno per scontate tante cose che, però, esattamente cent’anni fa, non lo erano.
Durante il 1920 le persone iniziavano a svegliarsi, iniziavano a cambiare, non per niente ora, a distanza di 100 anni, ricordiamo quel decennio come i “ruggenti anni ’20”, i roaring twenties, come “il periodo dei cambiamenti”.
Nel 1920 le persone erano appena uscite dalla prima guerra mondiale, si stavano riprendendo da un conflitto da cui nessuno era uscito davvero vincitore, che aveva portato via troppe vite e, tornare alla vita normale, sembrava una semplice utopia.
Tuttavia, è stata proprio la guerra a dare quello slancio che al mondo serviva per cambiare.
I ragazzi hanno iniziato a dipendere meno dai padre, le mogli hanno compreso il loro valore e che possono e devono essere indipendenti, i lavoratori si rendono conto che non gli va più bene essere sfruttati.
Ma non è solo la mentalità a cambiare, anche il tenore di vita e gli hobby. Si sviluppano il cinema e la radio (che poi, sappiamo, verranno sfruttati anche per l’avvento del fascismo); il primo aereo compie un viaggio di 33 ore senza alcuno scalo.
Iniziano a popolare le care invenzioni che ora, per noi, sono scontate: l’aspirapolvere, il tritarifiuti, la macchina da scrivere portatile, il frigorifero, il telefono…
Ma, senza fare un disordinato elenco di ciò che gli anni ’20 ci hanno regalato, leggiamo per bene cosa si sono inventati i geni un secolo fa.
1920 vs 2020: gli eventi che hanno fatto la storia
Tralasciamo eventi storici come la fondazione del Partito Nazional Fascista, perché, sebbene sia bene ricordare quanto il fascismo abbia fatto solo cose negative, questo primo Gennaio prendiamocelo di pausa.
Per cui, ecco alcune delle scoperte e degli eventi che hanno accompagnato i ruggenti anni ’20.
- 1920: invenzione del primo spazzolino da denti;
- 1921: trasmissione dei primi programmi radiofonici regolari, Coco Chanel presenta Chanel No. 5, inaugurazione dell’Università Cattolica a Milano;
- 1922: primo utilizzo dell’insulina per trattare il diabete di un paziente umano;
- 1923: istituzione del Parco Nazionale d’Abruzzo, uscita del primo numero del TIME, fondazione della Warner Bros, Libero Ferrario vince il 3° campionato di ciclismo su strada nella categoria “Dilettanti”, fondazione Walt Disney Company;
- 1924: nascita de “Il Giornalino”;
- 1925: fondazione del marchio di moda italiano Fendi e della casa editrice Treccani;
- 1926: a Londra entrano in funzione i moderni semafori automatici, Walt Disney crea Mickey Mouse, nasce l’associazione Calcio Napoli;
- 1927: fondazione dell’AVIS, nasce l’associazione sportiva romana, produzione del primo film parlato “Il Cantante Jazz“;
- 1928: pubblicazione della prima edizione del calendario storico dell’Arma dei Carabinieri, debutta il primo cortometraggio Disney, trasmissione della prima radiocronaca di una partita;
- 1929: prima giornata della moderna Serie A.
Insomma, i ruggenti anni ’20 sono stati gli anni dell’emancipazione femminile, del taglio di capelli corto anche sulle donne, del futurismo, del tango, e di tanto altro.
Ovviamente, di eventi ce ne sono molti, molti, altri rispetto a quelli sopra elencati, ma questa è una selezione di quelli che potrebbero interessarvi di più.
E invece noi cosa daremo al futuro?
Durante gli anni ’20 del XX secolo gli esseri umani si sono impegnati a dare qualcosa ai propri figli, a cercare di migliorare la terra e la nostra vita (certo, senza considerare la bomba atomica e la seconda guerra mondiale).
Hanno inventato medicine, elettrodomestici, hobby, nuova musica (il Jazz, ad esempio, andava molto di moda in quegl’anni); le donne si sono impegnate per poter valer qualcosa.
E noi, invece, cosa stiamo inventando, cosa stiamo dando al futuro?
Oppure, stiamo cercando di tornare al passato?
Perché possiamo inventare e far uscire quanti più cellulari vogliamo, ma dobbiamo ben ricordare cosa gli anni ’20 dello scorso secolo ci hanno dato, o almeno hanno contribuito a darci: la libertà.
Durante quegli anni si ha realizzato quanto sia importante quest’ultima, perché durante l’era fascista non la si possedeva, sia da fascista che da antifascista.
E quindi non dimenticatelo mai, non dimenticate mai che quando insultate una persona con un’ideologia diversa dalla vostra dal lusso del vostro smartphone, lo potete fare perché c’è chi ha combattuto il fascismo.
Ricordate che quando, nel 2020, potete votare, potete esprimere la vostra opinione, pubblicare articoli, guardare i social network, indossare quel cavolo che volete, è perché siete liberi.
Noi ricordiamo gli anni ’20 come gli anni della svolta, come gli anni della dittatura, come gli anni della crisi economica.
Possiamo dire che quegli anni ’20 le hanno viste davvero tutte, così tante che, se proprio ripeteremo ancora una volta gli stessi errori, forse il problema siamo davvero noi.
Ma chissà come le persone del futuro ricorderanno i nostri anni ’20. Chissà se si chiederanno come facevamo a vivere in questo modo, oppure ci invidieranno per come viviamo.
Sempre che il riscaldamento globale non ci uccida prima tutti.
Buon 2020 a tutti!