Nella moda chi può dire cosa è normale o no? Cosa sia giusto o meno?

L’importante è essere stessi.

Essere sfacciati in questo mondo e prendersi tutto ciò che ci spetta è la regola fondamentale per vivere bene.

Ne è un esempio Madeline Stuart, una ragazza australiana di 23 anni.

Ha deciso che la moda sarebbe stata la sua strada e l’ha percorsa senza remore o ripensamenti.

Chi è Madeline Stuart

Affetta da sindrome di Down, nessuno avrebbe scommesso su di lei, tranne l’unica persona a cui importava veramente: sé stessa. C’è riuscita, ce l’ha fatta, è entrata nel mondo della moda e del fashion system. 

Ha lavorato duramente sulla sua immagine, aiutata da una forte autostima e dalla voglia di far vedere anche agli altri come lei si vedeva.

Maddy si è prefissata un obiettivo importante: rendere la disabilità innocua, normale agli occhi di tutti, con la bellezza che gli spetta.

Infatti ha dichiarato sul suo profilo instagram: 

Le persone con la sindrome di Down possono fare qualsiasi cosa, semplicemente lo fanno con il proprio ritmo. Penso che sia giunto il momento che la gente capisca che anche noi possiamo essere belle e sexy”


La sua più grande fan è la madre, Rosanne, con la quale gestisce i suoi social per tener il mondo sempre aggiornato sui suoi passi.

Ed è proprio sui social che è stata notata, sia per la sua storia che per la sua bellezza sicuramente non canonica, grazie ad un collage che le aveva fatto la madre dei suoi primi scatti.

Ha perso 20 chili in 18 mesi, ha indossato il suo sorriso più bello ed è stata subito pronta per sfilare.

CJj9Ht-UsAAC3Zo-320x160 Madeline Stuart la ragazza che rivoluziona i canoni di bellezza della moda
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Il primo marchio con cui ha lavorato è stato Living Dead che ha trovato le sue foto interessanti ed ha voluto scommettere sulla diversità, per celebrare la normalità da punti di vista diversi.

I milioni di like sulle sue varie pagine hanno contribuito al suo lavoro dandole visibilità e permettendole di far arrivare forte e chiaro il messaggio a tutto il mondo della moda. 

Il lavoro di Madeline Stuart

Ha prestato l’immagine per prodotti di cosmetici GlossiGirl e per una collezione di borse del produttore EverMaya, il cui ricavato della vendita viene devoluto alla National Down Syndrome Society.

Ha posato per Vogue, per il New York Times, per Elle e per il Cosmopolitan e nel febbraio del 2017 finalmente, il suo obiettivo viene raggiunto, Forbes scrive che grazie a lei la sindrome di Down viene normalizzata nel mondo della moda.

Ma Maddy non si ferma: ha fondato una sua azienda di moda che ha chiamato “21 reasons why” -un’allusione alla sindrome, causata dalla terza copia del cromosoma 21- e una scuola di danza a Brisbane.

La madre, si sofferma sul significato del lavoro di sua figlia:

Riguarda la battaglia per tutte quelle persone là fuori un po’ diverse. Posare aiuterà a cambiare il modo in cui la società vede la sindrome di Down, e l’esposizione aiuterà a creare accettazione. Se solo un genitore di bambini con la sindrome di Down penserà che suo figlio possa avere una vita migliore grazie all’esempio di Madeline, lei sarà felice”

Il 2020 è l’anno del cambiamento, ma Madeline Stuart è solo uno dei tanti esempi.

Il fashion system e sindrome di down: tante storie, stesso lieto fine

Madeline Stuart non è la sola, affetta dalla sindrome di down, che è riuscita a sfondare nel mondo della moda. Anche Isabella Springmühl, guatemalteca ventenne, è riuscita a portare i propri accessori sulle passerelle più importanti del mondo. Anche Sofía Jirau è riuscita ad approdare della moda dalla porta principale. La modella portoricana, ventitré anni, è entrata nel fashion system direttamente dalla New York Fashion Week, la passerella giù importante e glamour del mondo.
La moda è, da sempre, uno dei settori che maggiormente apre le proprie porte al talento, quello vero. Non importa chi tu sia o da dove venga: quel che importa è la strada fatta per raggiungere i propri risultati.

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