Cari genitori , benvenuti nell’ultima tappa prima dell’ età adulta!

Siamo ormai giunti all’ultima tappa del percorso di crescita, l’adolescenza.

Abbiamo visto nascere i nostri cuccioli, li abbiamo accuditi, accompagnati e sorvegliati in tutte le loro fasi di crescita affrontando insieme, tra alti e bassi:

  • Prima infanzia che va dalla nascita all’uso della parola, da 0 a 2 anni circa
  • Seconda infanzia (o periodo dei giochi) durante il quale il bambino passa dal gioco di singolo, in cui sperimenta da solo le proprie capacità, al gioco di gruppo, che rappresenta una prima fase di socializzazione, dai 3 ai 6 anni circa
  • Latenza ( o età scolare) durante la quale il bambino sviluppa le proprie capacità cognitive (dal 7° al 10° anno circa)

Siamo poi passati attraverso la delicata fase della preadolescenza per giungere al momento critico.

L’ultimo gradino che porterà i nostri ragazzi verso l’autonomia e la maturità , almeno in teoria: l’adolescenza

Per le famiglie italiane questo periodo è vissuto con enormi difficoltà. Non solo i ragazzi si trasformano e hanno reazioni spesso esagerate, incomprensibili ed indisponenti ma per noi genitori, e in Italia il fenomeno è ancora più sentito, è difficile accettare questo distacco.

Per le famiglie italiane infatti, per motivi culturali, storici, sociali ed economici,  i figli tendono a rimanere i nostri pargoletti da accudire, proteggere e coccolare anche quando sono adulti.

L’adolescenza, un percorso tortuoso tra cambiamenti fisici e psicologici

Le profonde mutazioni somatiche ed emotive che caratterizzano questa fase sono strettamente legate alla maturazione sessuale.

A livello cerebrale vi sono numerosi cambiamenti, come la riduzione delle sinapsi. Questo fenomeno che a primo acchito può sembrare poco ragionevole serve a migliorare l’efficienza cognitiva, sfoltendo quello che non serve, come quando un giardiniere effettua la potatura dei rami di un albero.

Nello stesso tempo si sviluppa la cosiddetta sostanza bianca, formata da fibre che collegano aree importanti del cervello e che si arricchiscono di mielina, ciò permette maggior efficienza nella comunicazione tra le parti del cervello.

L’adolescenza si può suddividere in

  • età prepuberale,
  • pubertà,
  • giovinezza,

Si tratta di un periodo molto delicato e numerose ricerche evidenziano che patologie come schizofrenia, depressione e disturbi alimentari si manifestino a partire da questa fascia d’età.

Diventa quindi fondamentale il ruolo degli adulti per dare modo ai ragazzi di vivere questo passaggio con consapevolezza e positività.

Qualche piccolo consiglio per “sopravvivere” all’adolescenza

Potremmo riassumere il tipico atteggiamento degli adolescenti come segue:

  • Costantemente arrabbiati
  • Perennemente scontenti
  • Si ribellano a tutti e tutto
  • Si isolano
  • Non riconoscono l’autorità

Istintivamente i genitori tendono a diventare troppo pressanti, nervosi o assenti.

Sarebbe meglio evitare di

  • Stare troppo addosso ai figli. I ragazzi devono essere in grado di sviluppare il desiderio, l’obiettivo e di “costruirsi” strade e strategie per raggiungerlo
  • Credere che adulti e ragazzi non debbano condividere nulla. Ritenendoli ancora piccoli e immaturi, incapaci di un confronto e di una condivisione che permetterebbe un sano scambio di opinioni ed esperienze
  • Spingerli a fare scelte che non gli appartengono per soddisfare desideri ed ambizioni dei genitori.

Comportamenti utili invece potrebbero essere:

  • Fare da stimolo, ascoltandoli ed aiutandoli a comprendere caratteristiche, progetti e interessi che li possano rappresentare
  • Contagiali di passioni non obbligandoli a seguire le inclinazioni genitoriali ma dimostrando che avere degli hobby, degli interessi e dedicare impegno e passione a questi svaghi può essere positivo.
  • Aiutali a sperimentare , a cercare dentro di se ciò che può renderli felici, anche a costo di commettere errori.

In sintesi

L’adolescenza è un periodo delicato per i ragazzi ma anche per i genitori. Il compito degli adulti è quello di garantire presenza ed affetto senza opprimere, sostituirsi ai più giovani o imporre i propri desideri. I ragazzi hanno le loro caratteristiche, i loro sogni, le loro ambizioni.

Aiutiamoli a diventare adulti consapevoli e responsabili.

Fonti: SibillaUlivi , Sapere, Riza

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