Oggi i 30enni, o in generale i nati tra gli anni 70 e 80, vengono dipinti come persone perse, senza futuro e a cui hanno cambiato le carte in tavola durante il gioco.

L’ultima affermazione è verissima perché siamo cresciuti con una idea della vita, che oggi è totalmente diversa.

Ma noi 30enni siamo una forza della natura perché siamo in grado di adattarci alle situazioni. Si è vero abbiamo studiato perché ci hanno sempre detto che era la cosa migliore da fare, ma non ci spaventa fare lavori di ogni tipo.

Ci stiamo inventando carriere, ce le stiamo costruendo da soli con l’unico aiuto delle nostre capacità. Vogliamo essere felici e lo siamo.

Ci vedrete in viaggio con la valigia in mano mentre partiamo per un week end alla scoperta di nuovi posti, che abbiamo scelto perché il volo costava poco e l’albergo aveva la cancellazione gratuita.

Andiamo in giro per bar e ristoranti, alla ricerca di quello migliore nel rapporto qualità prezzo. Facciamo shopping nei negozi low cost, o nei mercatini e mixiamo tutto creando look unici.

Abbiamo mille app per ogni cosa, e si ci piace giocare con i giochi elettronici: potete biasimarci? Siamo cresciuti con packman, i flipper su pc, abbiamo visto nascere i videogiochi ed evolversi in un modo incredibile. Il nostro Prince of Persia era un bambino biondo, in un mondo bidimensionale che doveva evitare le trappole del cattivo per salvare la principessa.

Abbiamo utilizzato la tecnologia sin dall’inizio, quando non esistevano le messaggerie istantanee ma i vecchi messaggi in cui il numero lo dovevi inserire a memoria. Facevamo gli squilli per ore, per dire all’altro “ti sto pensando”.

Abbiamo sognato con Titanic, Beverly Hills, cantato con Britney Spears e i Queen, giocato per strada e con il game boy, facevamo merenda guardando Sailor Moon e abbiamo cacciato i vampiri con Buffy.

Perennemente in bilico tra vecchie tradizioni e nuovo mondo, siamo qua interi e con lo smartphone pieno di sogni. Perché i nostri sogni lo scriviamo, li progettiamo, li modelliamo. E spesso non hanno nulla a che vedere con il formare una famiglia o sbarcare il lunario.

I nostri sogni sono il nostro motore, perché noi siamo cresciuti credendo nei sogni, nella possibilità di realizzarli. E forse non riusciremo a far sì che tutti diventino realtà, ma ci proveremo fino all’ultimo.

La nostra infanzia era piena di cartoni che ti dicevano credi in te stesso, ce la farai. E ora ci vogliono fare fuori? Se lo scordino proprio.

Siamo una generazione piena di competenze, parliamo almeno due o tre lingue a testa, sappiamo fare mille cose e non ci spaventa farle.

Quindi non crediamo a chi ci dice che ci hanno fregati, perché in realtà ci hanno regalato la possibilità di cambiare il mondo. E lo faremo ad ogni costo. Perché noi vogliamo essere felici, vogliamo prenderci il nostro posto nel mondo e ci riusciremo.

Abbiamo la mente aperta, facciamo lavori di ogni genere per costruirci la nostra vita e siamo qui. Ci siamo e non abbiamo nessuna intenzione di farci da parte. No esistiamo e siamo la generazione del cambiamento din da quando siamo nati. Preparatevi perché siamo inarrestabili.

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