Too good to go, l’app contro lo speco del cibo.

Il progetto’Too good to go’, già famoso in tutta Europa, è sbarcata da poco anche in Italia. La sua missione è salvare il cibo che andrebbe a finire nella spazzatura. Già il nome lo dice ‘troppo buono per essere buttato’ eppure gli esercizi commerciali non possono rivendere la produzione del giorno prima e così spesso sono costretti a buttare via tutto.

Too good to go per gli utenti finali, come funziona?

Il consumatore scarica l’app nel proprio telefono e scegli la zona interessata , in automatico compaiono gli esercizi aderenti e la loro offerta giornaliera che consiste in una Magic box con un costo molto conveniente, si paga tramite l’app e si ritira direttamente in negozio nella fascia di orario scritta nel banner di presentazione.

La magic box.

È una scatola contrassegnata dal logo della piattaforma, che contiene cibo a sorpresa, non si sa quello che si troverà. Nella descrizione dei produttori si sa che cosa commercializzano e quindi anche più o meno quello che si può trovare, nel sito inoltre si trovano i negozi divisi per categoria.

Too good to go per gli esercizi commerciali, ne parliamo con Lisa Furlan.

Una giovane pasticcera, pioniera nell’appoggiare questo progetto in terra trevigiana. Il suo negozio ‘Butter days’ a Montebelluna è specializzato in cup cake, ma non mancano dolci di tutti i tipi.

Ciao Lisa, parlaci di te.

Mi chiamo Lisa, ho 37 anni e sforno cupcakes dal 2010. La maggior parte delle persone che mi conoscono ha imparato cos’è un cupcake da me, quando ancora non se ne vedevano né in tv né sulle riviste, perché da quando li ho scoperti sono diventati una parte importante della mia vita. 

In nove anni ho avuto due figli, ho traslocato tre volte, ho cambiato città, provincia, stato, ho vissuto un anno a Dublino e mi sono separata. Ho cambiato tre volte cucina, con tre diversi forni, ma non ho mai smesso di sfornare cupcakes. Ho trascinato i miei libri e le mie teglie avanti e indietro per il Veneto e per l’Europa, pubblicando le foto di ciò che sfornavo. 

Sono riuscita ad aprire il cupcake shop a febbraio 2017, con un grosso investimento personale e un piccolo ma fondamentale aiuto tramite un crowdfunding. Al momento mi occupo di tutto da sola. Per questo il cupcake shop può sembrare piccolo e un po’ nascosto ma ha un grande cuore e crescerà.

Come hai conosciuto l’app?

Ho scoperto Too Good To Go dopo averla sentita nominare spesso on line. Mi piace usare in modo attivo i Social, non solo per lavoro ma anche nei miei profili privati, e sono una persona curiosa: in questo modo scopro sempre qualcosa di interessante.

Perché l’hai scelta?

L’ho scelta perché ne ho sentito parlare da professioniste della comunicazione, perché è attiva in tutta Europa, e inoltre perché mi piace lo stile della grafica: è fresco e giovane.

Come funziona per voi?

Ad ogni esercente che aderisce viene attivata una vetrina virtuale. Si sceglie l’orario di ritiro delle box e il taglio preferito (si va da 2,99€ a 4,99€, ma sempre un terzo del valore dei prodotti). Le qualità disponibili si possono aggiornare giorno per giorno.

I pagamenti e le ricevute vengono gestite direttamente da Too Good to Go. L’esercente non incassa ma emette scontrini: per questo è molto importante portare con sé al momento del ritiro della box, il dispositivo da cui si è effettuato l’acquisto, perché la ricevuta fiscale è nell’applicazione. Le prenotazioni delle box avvengono in forma anonima, ad ogni cliente viene associato un codice alfa numerico: mi è capitato più di una volta che venisse a ritirare la box qualcuno con uno screenshot dell’acquisto. Non è il procedimento corretto: chi acquista dev’essere la stessa persona che ritira.

Cosa speri per il futuro?

Spero che aderiscano pian piano sempre più esercenti. La possibilità di vendere ad un prezzo simbolico qualcosa che altrimenti andrebbe sprecato, secondo me, può migliorare anche la qualità di ciò che viene venduto a prezzo pieno. Io personalmente ero spesso frenata dalle quantità invendute: è difficile ricominciare da capo a sfornare quando hai la vetrina ancora mezza piena. Per me Too Good To Go è uno stimolo ad avere una vetrina sempre più fresca: sono più serena perché so che ciò che metto da parte perché meno fresco non verrà buttato.

Il sito e anche l’app, inoltre, forniscono ottimi spunti di riflessione attraverso articoli e interviste, insomma un progetto che speriamo venga appoggiato da molti più esercenti.

Fonte: https://toogoodtogo.it/it

Articolo di Erika Franceschini

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