Si parla di epidemia, proprio perchè una persona su due vive in città a rischio per questa malattia cronica: parliamo di diabete urbano, la nuova patologia che sta colpendo alcune metropoli italiane.


Non è una nuova tipologia di diabete, ma è stato denominato in questo modo in relazione alla sua globalizzazione. Questo, abbinato all’aumento dell’obesità nelle aree urbane, è diventato un vero e proprio allarme.
I diabetologi affermano che per pervenire questa patologia sia necessario scegliere uno stile di vita sano, correlato all’attività fisica, prediligendo la bicicletta per gli spostamenti.


Il diabete, una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue, può essere di due tipi: di tipo 1, sofferto da una persona su 10 (il pancreas non produce insulina) e di tipo 2 (quando il pancreas produce insulina, ma non viene riconosciuta dalle cellule).

L’appello degli esperti ad un soggetto diabetico è quello di seguire uno stile di vita sano sia a livello alimentare, sia fisico, attraverso l’allenamento continuo e costante.

Questo, però, nelle città diventa limitato e quasi impossibile, perchè i ritmi frenetici e lo stress, spesso portano gli individui a concedersi una vita sedentaria nei pochi momenti liberi.

La città, quindi, diventa un rischio, rendendo poco attivi fisicamente, quindi soggetti alla malattia.

L’incremento del numero delle persone che negli ultimi decenni ha lasciato il paese per trasferirsi in città, ha reso evidente quanto questo cambiamento stia influenzando la salute, soprattutto per l’insorgenza di “malattie del benessere”.

In Italia si parla di diabete urbano in riferimento alle grandi città, in cui il modo di vivere delle persone è più veloce, e si mangia e ci si muove con una frequenza molto più alta rispetto alla vita in paese. Questi fattori, impattano fortemente sul rischio di sviluppare il diabete. I soggetti più a rischio sono quelli considerati “deboli”: anziani, spesso soli e fragili, che non considerano un adeguato controllo della malattia.


Il termine “urban diabetes” è stato clonato in seguito ad una partnership tra l’University College di Londra e lo Steno Diabetes Center danese, i quali hanno cercato, inoltre, soluzioni valide per affrontare il crescente fenomeno del diabete e dell’obesità, partendo da uno studio demografico e sociale delle città.


Anche l’Italia si è mossa a tal proposito, infatti da dieci anni la conferenza Italian Barometer Diabetes & Obesity Forum, confrontano diversi casi clinici, accademici, istituzioni e società civile, favorendo il dialogo, facilitando la ricerca e la salute del terzo millennio, così da combattere attivamente le malattie urbane.

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