Sanremo 2019 si è concluso da poco più di dodici ore, eppure la polemica già imperversa.
Tra social, notizie che si rincorrono e attacchi diretti alle giurie, possiamo finalmente tirare le somme di questa sessantanovesima edizione della kermesse più amata, e polemizzata, in Italia.

Mahmood: il trionfo inaspettato.

Il cantante di Gratosoglio è riuscito a trionfare nella serata finale grazie al voto congiunto di giuria d’onore e sala stampa. Queste, infatti, hanno premiato all’unanimità il pezzo proposto dall’italo-egiziano. “Soldi”, al di là del titolo un po’ banale, ha uno dei testi più interessanti di questa edizione. Il tema di fondo è il facile coinvolgimento che si sviluppa nei confronti di una persona quando, alle spalle, vi è un interesse economico.
A Sanremo, qualche anno fa, sarebbe stato difficile ipotizzare la presenza di un testo con un tale argomento. Ieri sera, tale brano ha persino vinto la competizione.
Inequivocabile segno che, volenti o nolenti, i tempi stanno cambiando, e che anche la competizione canora più tradizionalista dello stivale sta cedendo il passo al progresso.

Ultimo: “la giuria contro di me”.

Di appena tre punti percentuali si è piazzato, al secondo posto, Ultimo, con la sua “I tuoi particolari”. Il romano era stato il più apprezzato da parte del pubblico a casa, il cui voto ha inciso per il 50% sui giudizi finali. Quello che stupisce è la voragine che la statistica ha mostrato tra le prime due piazze del podio. Ultimo, infatti, ha staccato di ben trenta punti percentuali Mahmood.

“La mia vittoria, al contrario di tanti giornalisti che in queste settimane hanno avuto la presunzione di giudicare la carriera di tanti artisti che sono qui, sarà sicuramente dopo il festival di Sanremo.”

Questo è stato il commento a caldo della medaglia d’argento di Sanremo 2019. Le polemiche, possiamo scommetterci, sono solo all’inizio.
A completare il podio, infine, vi è stato il terzetto de “Il Volo“. 

Baglioni bis: com’è andata?

Eccoci qua al punto saliente di questo Festival. Claudio Baglioni è stato croce e delizia di questa edizione, catalizzatore di polemiche e selezionatore iperqualificato. La partenza del festival non è proprio stata delle migliori a causa del battibecco a distanza con il Ministro degli Interni Matteo Salvini. I dati sull’audience della prima serata hanno bocciato, di fatto, il Baglioni bis, che una volta incassato il colpo non è riuscito a riprendersi. Il direttore artistico, che sarebbe dovuto essere la figura di riferimento di questo programma, si è spesso defilato per dare maggiore spazio alle due spalle.
La coppia Bisio-Raffaele, dopo un iniziale, e fisiologico, rodaggio, ha cominciato a girare per il verso giusto, trascinando anche questa edizione del Festival in porto.
Se il cantante romano, al di là degli eccelsi, ma ripetitivi, duetti, avesse accompagnato maggiormente i propri cavalieri, forse il prodotto finale avrebbe potuto godere di maggior qualità.
La finale ha ottenuto il 56,5% di share, con una media di poco più di dodici milioni di telespettatori. Un dato interessante, ma che segnala un calo dallo scorso anno.

Gli artisti in gara: chi scende e chi sale?

A mio modesto parere, ci sarebbero stati tanti cantanti che, durante Sanremo 2019, avrebbero meritato maggior fortuna. A cominciare dal terzetto alle spalle del podio. Il trio Bertè-Cristicchi-Silvestri ha forse offerto i testi più profondi e meglio riusciti di questa edizione del festival. In particolare, la cantante calabrese ha stupito un po’ tutti gli addetti ai lavori dopo le prove degli ultimi anni, segno che, nonostante il tempo che avanza, la classe non è acqua.
Simone Cristicchi è un cantante, attore e regista teatrale e scrittore. Tutte queste dote sono collimate in “Abbi cura di me”, un brano sentito, profondo, recitato e cantato con l’intensità dei più grandi. Vederlo relegato al quinto posto è davvero un gran peccato.
Anche Daniele Silvestri avrebbe meritato maggior fortuna: la sua “Argentovivo” è uno dei brani più riusciti di questa edizione. Una denuncia sociale di quelle che tolgono il fiato, che travolgono l’ascoltatore per tutta la durata del pezzo e che, alla fine, lascia la stessa sensazione che vuole comunicare. I premi ricevuti sono più che meritati.
Una grande sorpresa di Sanremo 2019 è stato Enrico Nigiotti. Nonostante una carriera passata in sordina, vanta collaborazioni con alcuni dei migliori cantanti italiani, e la sua “Nonno Hollywood” ci ha fatto piangere e ballare contemporaneamente. Non era assolutamente facile. Chapeau per un decimo posto che gli calza stretto.
Francesco Renga e Nek sono le grandi delusioni di questo festival. Arrivati, rispettivamente, quindicesimo e diciannovesimo, sono il lampante segnale che i tempi stanno cambiando, e che la carriera non basta a supportare i loro risultati. “Angelo” e “Fatti avanti amore”, per intenderci, stanno dieci gradini sopra le proposte per questa kermesse.
Ultimo appunto: cosa caspita ci fanno i Negrita ventesimi?

2 pensiero su “Sanremo 2019: la sessantanovesima edizione del Festival in breve”
    1. Mi trovi pienamente d’accordo. Ho apprezzato molto il suo sguardo stupito quando lo hanno proclamato vincitore. Sta a lui, adesso, proseguire lungo la retta via 🙂

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