Per alcuni di noi, American Pie ha rappresentato l’adolescenza. Il film originale e i suoi tre sequel hanno stabilito un nuovo standard di riferimento per il genere, rendendo la commedia erotica meno volgare e più formativa, sotto diversi punti di vista. Le colonne sonore, poi, sono la vera e propria ciliegina sulla torta.
Ecco, dunque, perché abbiamo deciso di raccontare quattro curiosità su American Pie.

1. I Blink-182 appaiono in un cameo durante il primo film

Tra i gruppi che hanno maggiormente contribuito a creare il fenomeno di American Pie, i Blink-182 hanno un posto speciale. La punk band ha raggiunto sul successo mondiale grazie all’album Enema of the State, pubblicato nel 1999. Lo stesso anno in cui il primo American Pie è uscito nelle sale cinematografiche di tutto il mondo.

Proprio questo sodalizio viene celebrato attraverso Mutt, il singolo che la band californiana ha prestato per la colonna sonora del film. Non solo: tutti e tre i membri della formazione punk vengono inquadrati in una delle scene più iconiche.

Jim è impegnato a scoprire che le prime volte portano con sé anche delle croci, non solo piaceri, e la sua celere performance viene ripresa in diretta streaming. Tom Delonge, Mark Hoppus e Travis Backer assistono in diretta al disastro attraverso il monitor del pc.

Fun fact: durante i titoli di coda non appare il nome di Travis Backer, ma quello di Scott Raynor, il vecchio batterista del gruppo.

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Curiosità su American Pie: il cameo dei Blink 182 – Fonte: Youtube

2. Tra le curiosità su American Pie va citato il primo stipendio di Sean William Scott

Tra i personaggi più iconici del franchisee di American Pie, Steve Stifler merita senz’altro una menzione ab honorem. Il personaggio è stato capace di incarnare una vastissima serie di stereotipi sul genere maschile senza esserne schiacciato. Questo è senz’altro merito delle doti attoriali di Sean William Scott, che è riuscito a dare allo Stiffmeister una profondità inedita.

Proprio lo stipendio dell’attore è al centro della seconda curiosità su American Pie: l’attore è stato pagato appena 8.000 dollari per l’intera prima pellicola. Una cifra irrisoria, ma che è stata senza ombra di dubbio ripagata nel tempo.

Sean William Scott, infatti, è tra i pochissimi attori che sono riusciti ad emergere al di fuori del franchisee di American Pie. Gli altri sono Alyson Hannigan (tra i protaginisti principali di Buffy l’Ammazzavampiri e How I met Your Mother), Tara Reid (impegnata in tutti e sei i film di Sharknado) e Jason Biggs (nel cast principale di Orange is the new black).

3. Jonathan Taylor Thomas sarebbe potuto essere Jim Levenstein

Ora prendete una delle saghe più iconiche della vostra scena e cambiate il volto al protagonista principale. Ad esempio, prendete How I met Your Mother e date il ruolo di Ted a Zach Braff. Prendete Sheldon Cooper e affidatelo alla sapiente mimica facciale di Neil Patrick Harris. Ci sarebbe qualcosa di profondamente sbagliato.

Questo è il rischio che ha corso anche American Pie. Nonostante Jason Biggs fosse la prima scelta per il ruolo di Jim Levenstein dopo i provini, la produzione era indecisa. Volevano affidare il ruolo di protagonista principale a un attore più iconico e maggiormente riconoscibile: Jonathan Taylor Thomas. Per la fortuna di noi fans, la trattativa non è andata in porto.

4. Noah Levenstein ha improvvisato quasi tutto il proprio copione

Il mondo dello spettacolo è ricolmo di personaggi capaci di improvvisazioni leggendarie. E’ il caso dell’inserviente di Scrubs, interpretato da quel mostro sacro di Neil Flynn.

Oppure Emma Watson, che nel corso delle riprese dell’ultimo film della saga di Harry Potter ha letteralmente inventato di sana pianta una delle scene più iconiche, quella in cui Bellatrix tortura la povera Hermione. Oppure, ancora, Jason Segel, che ha scoperto la morte del padre del proprio personaggio nel corso del primo ciak (puoi leggere qui cosa accade in quell’episodio).

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Noah Levenstein, il padre di Jim – Curiosità su American Pie – Fonte Instagram

A questa ristretta élite si iscrive anche Eugene Levi, interprete di Noah Levenstein, il padre di Jim. L’attore infatti ha avuto carta bianca sul ruolo per l’intera durata delle riprese, trasformando il bigotto padre di famiglia in un papà/amico obsoleto, ma comprensivo. Ecco dunque la quarta curiosità su American Pie.

Proprio il rapporto tra Jim e suo padre è uno dei segreti del successo della serie, e il successo del personaggio fu tale che Eugene Levi è, ancora oggi, l’unico attore scritturato in tutti e otto i film del franchisee.

Cosa ci ha lasciato American Pie oltre ad anni di risate e splendide colonne sonore?

American Pie non è una semplice serie di commedie erotiche demenziali e adolescenziali. I quattro film della saga e gli altrettanti spin-off hanno contribuito a sdoganare alcuni temi scottanti di cui difficilmente si parla. In realtà, il ruolo sociale di questo film è molto più rilevante di quanto si possa pensare: dall’eiaculazione precoce all’orgasmo femminile.

E’ difficile parlare di questi argomenti tra amici, con i genitori o, perfino, con degli specialisti. Non è la normalità, soprattutto in una realtà come quella odierna che tende a mistificare e nascondere qualsiasi attività al di sotto delle lenzuola. Spesso, semplicemente, gli incidenti capitano e affrontarli da soli significa cadere, semplicemente, nello sconforto. Come se non fosse normale. Come se non capitasse a tutti, di tanto in tanto.

Ricordare queste quattro curiosità su American Pie ci ha permesso di togliere, ancora una volta, il velo di Maya su questo aspetto vissuto quotidianamente e omesso altrettanto spesso. Ben venga, dunque, un quinto film: lo aspettiamo con spasmodica ansia.

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