L’autostima può essere considerata come l’insieme degli stimoli che riceviamo sin da piccoli. Ha a che fare con il nostro bisogno di essere riconosciuti, apprezzati, in primis dai nostri genitori ed in seguito dalla cerchia di relazioni che creiamo attorno a noi.

Se durante l’infanzia cerchiamo piuttosto l’approvazione degli altri, da adulti diventa fondamentale il riconoscimento di noi stessi. L’autentica autostima va oltre l’apparire bene all’esterno. Ha a che fare con il conoscersi bene, sapere di cosa si ha bisogno, cosa ci si addice e cosa ci danneggia e, soprattutto, è utile per comprendere i veri bisogni e prendersene cura.

Vediamo dunque cinque modi per alimentare la propria autostima

Autostima-TAG-320x172 Autostima - 5 modi per alimentarla

Autostima – essere meno severi con se stessi

Essere più tolleranti con noi stessi, criticarci di meno, provare un po’ d’amore in più e smettere di rincorrere l’io ideale; piuttosto focalizzarsi sulle qualità del nostro io reale.

Autostima – conoscersi meglio

Se imparassimo a conoscerci meglio, saremmo più in grado di individuare i nostri bisogni. Spesso pensiamo di conoscerci ma in realtà siamo soltanto uno strato di etichette poste da noi stessi e dagli altri. Bisognerebbe interrogarsi, essere curiosi in modo tale da scoprire delle nostre nuove potenzialità e smettere di agire con quegli schemi, emozioni, comportamenti malsani.

Autostima – lavorare sul senso di colpa

È importante mettere da parte il passato e perdonarci, è inutile cadere nella trappola del giudicare tutti gli errori già commessi. Certo, è importante farne tesoro ma bisognerebbe cercare di migliorarci piuttosto che rimanere fermi ritenendoci vittime di noi stessi.

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Autostima -accettarsi

La vera autostima implica accettarci in tutto il nostro essere , con le nostre luci e ombre.

Tutti abbiamo emozioni, reazioni e pensieri che non ci fanno stare bene, e ammetterli è il primo passo per riuscire ad avviare i cambiamenti che ci portano a un maggiore equilibrio.

Autostima – congratularsi

Una volta che avremo compiuto il passo di essere meno severi con noi stessi, avremo imparato a conoscerci lavorando anche sui sensi di colpa e infine saremo arrivati all’accettazione di noi stessi per quello che siamo davvero, perché non congratularsi?

Fare un percorso del genere non è semplice. Non è facile ritrovarsi dopo essersi perduti, non è così scontato il riuscire a capire chi siamo, dove vorremmo essere, cosa vorremmo dal nostro presente e futuro. E non è facile neanche lasciarsi indietro le zavorre che ci hanno sempre condizionato.

Una volta però che avremo riconosciuto tutto ciò che di bello e di brutto possediamo, dobbiamo soltanto ricordarlo ed arrivare alla consapevolezza di amare noi stessi.

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