Disturbi d'ansiaDisturbi d'ansia - Generata con IA

Con il termine ansia si indica generalmente uno stato emotivo spiacevole e stressante, caratterizzato di norma da un certo malessere e da nervosismo e da vari altri sintomi e segni che possono variare d’intensità a seconda del singolo soggetto. 

Esistono varie classificazioni dell’ansia, una importante è quella che distingue fra ansia fisiologica (nota anche come ansia adattiva) e ansia patologica (altrimenti detta ansia disadattiva). 

L’ansia fisiologica, come facilmente si può comprendere dalla terminologia, non è uno stato emotivo negativo, ma piuttosto una reazione che attiva le risorse psicofisiche e cognitive del soggetto aiutandolo ad affrontare nel migliore dei modi una determinata situazione che potrebbe comportare una difficoltà o nel peggiore dei casi un pericolo. 

Diverso è ovviamente il caso dell’ansia patologica, uno stato emotivo negativo disfunzionale, una risposta eccessiva rispetto a quella che è la reale portata dello stimolo esterno e che è caratterizzata da un atteggiamento che tende alla costante preoccupazione, all’eccessivo controllo e all’ipervigilanza. 

È nel caso dell’ansia patologica che si parla di disturbi d’ansia; peraltro, essi sono molto diffusi e un problema a essi legato è che possono cronicizzarsi determinando uno scadimento importante della qualità della vita. 

Cerchiamo quindi di capire quali sono i principali disturbi d’ansia e quali sono le manifestazioni principali che li caratterizzano. Nell’ultimo paragrafo scopri come curare i disturbi d’ansia rivolgendoti alle figure professionali più idonee per tali condizioni. 

Quali sono i disturbi d’ansia più diffusi?

Esistono molti disturbi d’ansia che il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali suddivide in varie categorie. Fra quelli più comuni si ricordano il disturbo d’ansia generalizzato, le fobie e il disturbo da panico. 

Il disturbo d’ansia generalizzato interessa circa un milione di italiani adulti; il soggetto che ne soffre accusa cronicamente uno stato di grave preoccupazione e di grande tensione, anche senza la presenza di fattori scatenanti; le preoccupazioni riguardano varie problematiche: lavoro, salute, denaro ecc. 

Anche le fobie sono particolarmente diffuse e ne sono state classificate moltissime; si tratta di paure irragionevoli che però il soggetto non è in grado di controllare; ovviamente, per poter parlare di fobia è necessario che non esista un pericolo oggettivo; fobie particolarmente diffuse sono l’agorafobia (la paura degli spazi aperti e affollati) e la claustrofobia (la paura degli spazi chiusi). 

Il disturbo da panico è una condizione molto diffusa nella popolazione più giovane; si caratterizza per la manifestazione dei cosiddetti attacchi di panico, vale a dire preoccupazioni eccessive, modificazioni fisiologiche e cambi di comportamento associati a paura di morire, di impazzire ecc.; dopo l’attacco segue un periodo in cui il soggetto è preoccupato dal fatto che l’attacco possa ripresentarsi. 

La sintomatologia dei disturbi d’ansia è particolarmente variegata; le manifestazioni sono di ordine psicologico e fisico (apprensione eccessiva, nervosismo, paura, insicurezza, tachicardia, cardiopalmo, sudorazione eccessiva, difficoltà a respirare, sintomi gastrici, insonnia, sonno disturbato, agitazione, cefalea, vertigine ecc.).

Disturbi d’ansia: a chi rivolgersi?

L’approccio terapeutico ai disturbi d’ansia è variegato. Le figure professionali che si occupano di questa problematica sono lo psichiatra e lo psicologo/psicoterapeuta. Spesso è lo psichiatra che effettua una prima valutazione e suggerisce al paziente il percorso successivo. 

Se si sospetta di soffrire di un disturbo d’ansia, si può inizialmente parlarne con il proprio medico di base che suggerirà quale sia secondo lui la figura più idonea per il trattamento.

Per la scelta della terapia è fondamentale una corretta diagnosi, che non sempre può essere immediata. 

In linea generale, gli approcci terapeutici principali sono due, talvolta operanti in sinergia: farmacoterapia e psicoterapia. È sempre comunque lo specialista che decide quale sia il percorso più idoneo da seguire e che in alcuni casi può essere anche piuttosto lungo. 

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