La depressione è definita il male del secolo, un male silenzioso, spesso trattato con “superficialità”.

La depressione è un disturbo psichico, causa disabilità ed è la seconda causa di morte dopo le malattie vascolari; le stime dicono che tra venti anni sarà più diffusa di Aids e cancro.

Il 19 ottobre è stata la giornata mondiale della depressione; la psicoteurapeuta Paola Vinciguerra, presidente Eurodap Associazione Europea Attacchi di panico, afferma che non è solo la forza di volontà che fa uscire da quel vortice che soffoca, chiamato depressione.

L’umore si mantiene basso, la negatività prende il sopravvento, dubbi, paure, tristezza, sentimenti passivi insediano il nostro stato d’animo fino a spingere la persone in un burrone, da cui da soli diventa difficile discendere.

In che percentuali è diffusa.

Le donne soffrono di tale patologia al doppio rispetto agli uomini ( 25 % rispetto al 12% ), questa differenza è data da diversi fattori:

  • culturali: una maggiore indole a manifestare il malessere;
  • sociali: ad oggi c’è ancora divario tra uomo e donna e quest’ultime subiscono ancora l’insuccesso in ambito lavorativo.
  • Biologici: legate alle diverse fasi della vita delle donne con i rispettivi cambi ormonali come ciclo mestruale, eventuali gravidanze e menopausa.

Vinciguerra sostiene che l’evoluzione della donna non basta a depellare il male oscuro, una su cinque soffre di questa patologia, rilevabile soprattutto tra le casalinghe. Le ricerche dimostrano che soffrono di ansia generalizzata, attacchi di panico, sindrome ansiosa-depressiva, disturbi depressivi e sindrome da disadattamento.

La psicoteurapeta al riguardo asserisce che:

“Questo stato di tristezza perenne è accompagnato da malumore, pensieri negativi verso se stessi, gli altri e il futuro. Il Black dog, come lo hanno imparato a chiamare gli americani, è un cane nero che ti fa sempre compagnia, che ti succhia l’energia vitale impedendoti di vivere a pieno la vita come un tempo.

Spesso chi soffre di questo disturbo non riesce a chiedere aiuto, pensando che c’è la può fare da solo, ma non è così. La condizione di scarsa o assente autostima e di conseguenza la poca forza di volontà, intesa come energia psichica, non è quindi sufficiente ad abbattere il muro della depressione.

E’ opportuno rivolgersi ad uno specialista che possa aiutarci a guarire e a trovare la “forza” di opporsi al male oscuro.

Fonte: ansa.it

 

Virginia Di Leone

 

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