Los Angeles, 25 giugno 2009. Sono le ore 14:26 locali quando viene dichiarato il decesso di Michael Jackson dai medici dell’UCLA Medical Center, dov’era arrivato in gravi condizioni. La popstar negli ultimi mesi si trovava in città per le prove di This Is It, la serie di concerti d’addio che si sarebbero dovuti svolgere a Londra nel luglio dello stesso anno.

Jackson, dopo una serie di problemi di salute, era diventato dipendente dagli antidolorifici e soffriva di insonnia cronica.

Quella notte il cantante non era riuscito a dormire nonostante l’assunzione di diversi sedativi. Intorno alle 10:40 il medico che lo assisteva, Conrad Murray, lo mise sotto anestesia con un potente farmaco chiamato Propofol. Dieci minuti dopo sopraggiunse una crisi respiratoria e Jacko, come veniva chiamato affettuosamente dai fan, venne portato ormai in stato di coma in ospedale.

In seguito al tragico evento Murray venne condannato a quattro anni per omicidio colposo, la pena massima per questo reato in California.

 

Gli esordi

 

Michael Jackson nacque il 29 agosto 1958 a Gary, in Indiana, da Katherine Esther Scruse, commessa di un supermercato, e Joseph Jackson, operaio in un’acciaieria. Michael era il settimo di dieci figli, crebbe in un ambiente estremamente religioso e in un clima molto teso a causa degli abusi perpetrati dal padre.

Fin da piccolo fu in contatto con la musica: il padre era un ex chitarrista di una band amatoriale e creò un nuovo gruppo con cinque dei suoi figli. La futura popstar iniziò a farne parte alla tenera età di cinque anni, prima come percussionista e successivamente come cantante. In quel periodo il gruppo assunse il suo nome definitivo, “The Jackson 5”.

Negli anni ’70 i cinque fratelli Jackson ebbero un grande successo e fu in quel frangente che Michael Jackson iniziò a registrare i suoi primi album da solista e ad affermarsi come tale. Il successo arrivò nel 1982, quando pubblicò Thriller, il suo secondo album da solista.

 

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Fonte foto: Jonica Radio

Neverland, le accuse di pedofilia e la chirurgia estetica

Nel 1987 la popstar acquistò un ranch nella contea di Santa Barbara, California, che rinominò Neverland, un omaggio a Peter Pan, di cui era appassionato. In questo luogo da favola, dove l’infanzia sembrava poter essere eterna, l’artista accoglieva bambini in difficoltà e malati terminali grazie all’aiuto di diverse associazioni benefiche.

Nonostante l’atmosfera allegra e gioiosa il ranch divenne, pochi anni dopo, lo scenario di presunti abusi da parte del cantante stesso. Due ragazzi che passavano molto tempo con lui a Neverland, Wade Robson e James Safechuck, lo accusarono di molestie ma, quando la vicenda arrivò in tribunale, il cantante venne dichiarato non colpevole per tutti i capi d’accusa.

Suscitò molto scalpore anche l’improvviso “sbiancamento”, seguito da vari interventi di chirurgia estetica sul volto che ne hanno alterato i tratti afroamericani che lo caratterizzavano.
L’autopsia smentì le voci che circolavano riguardo il fatto che potesse essere ricorso a dei trattamenti sbiancanti. Stabilì, invece, che soffriva di vitiligine, una malattia della pelle.

Michael Jackson, l’artista dei record

 

Michael Jackson ha letteralmente sfondato diversi record nel Guinness dei primati. È l’artista che ha ottenuto più successo commerciale di tutta la storia della musica contemporanea e Thriller è l’album più venduto al mondo con oltre 100 milioni di copie certificate. Nel 2006 il Guinness l’ha nominato “l’uomo più famoso del pianeta”. È riuscito addirittura a stabilire altri due record dopo la sua morte: nel 2014 è stato l’unico artista ad essere entrato nella Billboard Hot 100 in cinque decenni differenti mentre nel 2016 è diventato l’artista scomparso con più guadagni della storia.

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Fonte foto: IlSussidario.net

 

Un addio definitivo

Il Re del Pop era così amato dai suoi fan che dopo la sua morte improvvisa si diffusero ipotesi su una presunta messa in scena, tutte smentite.

Oggi, dieci anni dopo, la fama di Michael Jackson resta immutata e i suoi milioni di fan continuano a ricordarlo con affetto, come testimoniano i diversi flash mob organizzati per lui in tutto il mondo negli ultimi anni.

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