Le ultime considerazioni su questo splendido viaggio

Ci avviciniamo ai titoli di coda di questo splendido primo viaggio in India, che rappresentò la mia prima esperienza intercontinentale.

Al di là di ciò che di pauroso mi accadde, come l’episodio raccontato, o la fuga da un branco di cani randagi nella notte a Goa, ricordo con immenso piacere tutto il tempo trascorso in quel luogo. Infatti, me ne andai facendomi una promessa: che sarei ritornato in quel continente per visitare l’India più classica e per non portare a casa solo un ricordo negativo da terzo mondo (per come l’ho vissuta io).

Trascorsi così un mese e mezzo, di due mesi complessivi di viaggio in quella località in riva all’oceano e ne trassi una conclusione molto importante per tutta la mia vita: decisi di aprire una etichetta, sotto la quale avrei raccolto tutto il materiale disegnato che avevo prodotto nel corso della mia esperienza, anche durante gli anni precedenti, così da potermi permettere di avere il mio mezzo per continuare a viaggiare e visitare il mondo.

Imparai questa lezione anche dalla molteplicità di altri turisti che soggiornavano in quel luogo, che si erano letteralmente inventati un business per continuare a vivere in libertà.

Quello che ci univa, come già accennato, secondo me, era il contatto che tutti avevamo avuto con le metropoli indiane, con i loro usi, costumi, abitudini e la voglia di continuare il viaggio e andare oltre quel contesto per scoprire il lato sud del continente, che riservava sorprese inattese e meravigliose e che conquistò tutti noi per una vita più stanziale e meno “turistica”.

(continua)

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