Siamo nel pieno della settimana di Sanremo, un festival segnato da canzoni e momenti memorabili. Per il Vintage Friday, vediamo i 10 momenti più indimenticabili nella storia di Sanremo.

sanremo-2021-1-320x240 Vintage Friday: 10 momenti memorabili del Festival di Sanremo
Fonte foto: BlogSicilia

 

“Perché Sanremo è Sanremo”.

Volenti o nolenti, fan o detrattori, Sanremo è una delle tradizioni italiane più classiche e discusse. La sua storia è fatta di canzoni memorabili, di canzoni meno memorabili, ma soprattutto di momenti indimenticabili, al limite del trash.

Vediamo allora i 10 momenti più iconici del Festival di Sanremo.

 

I Queen in playback

Ci troviamo nel 1984 e una delle band più famose nella storia della musica (forse la più famosa e amata di sempre) si esibisce sul palco di Sanremo con uno dei suoi pezzi storici: Radio Ga Ga.

Ma si sa, a Sanremo non riescono a farne una buona e Freddie Mercury e i Queen vengono costretti a cantare in playback, scelta frequente (anche oggi) per gli ospiti sul palco del teatro dell’Ariston.

Il playback veniva fatto per risparmiare sui microfoni e i fonici ed evitare brutte figure al Festival (come se i Queen avessero potuto mai fare una brutta figura).

Durante l’esibizione vediamo un Freddie Mercury palesemente adirato con questa scelta che palesa più volte il playback, allontanando il microfono dalla bocca.
Il pubblico si scagliò contro la scelta della Rai, vista come una mancanza di rispetto nei confronti di uno dei più grandi artisti della storia musicale.

 

Il pancione di Loredana Bertè

Loredana Bertè è sempre stata una voce fuori dal coro, grazie al suo animo ribelle e alla voce potente.

Ma nel 1986 riuscì a dare scandalo anche a Sanremo: la cantante era in gara con la canzone Re, scritta da Mango. Ma durante la sua esibizione, Loredana Bertè si presenta con un finto pancione, simbolo di modernità e di femminismo, per simboleggiare che le donne, anche quando sono incinte, possono fare tutto. Una donna incinta non deve essere trattata come se fosse “malata”, ma può ballare, cantare e divertirsi.

Ma la trovata della cantante è stata giudicata un po’ “troppo” e si alzano polemiche in tutta Italia. Le polemiche sono state così tante che la sua casa discografica del tempo, la CBS, decide di scaricarla.
Che dire? Sanremo è sicuramente il Festival della tradizione.

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Fonte foto: Corriere della Sera

 

Siamo donne” di Sabrina Salerno e Jo Squillo

Come già abbiamo potuto vedere, a Sanremo, soprattutto negli anni Ottanta e Novanta, c’era poco spazio per la provocazione (ne dovranno passare tanti di anni prima di vedere lo “striptease” di Achille Lauro).

Ma nel 1991 due cantanti hanno fatto molto parlare: durante quest’edizione, presentata da Andrea Occhipinti ed Edwige Fenech, si esibiscono anche Jo Squillo e Sabrina Salerno, la prima famosa per aver fatto parte della band Kandeggina Gang, la seconda per il pezzo Boys Boys Boys.

Le due cantanti portano Siamo donne (oltre le gambe c’è di più), un inno femminista e scanzonato, che ci piace ancora oggi. Ma a scandalizzare la platea dell’Ariston e il pubblico a casa è la loro mise: Jo Squillo indossa una minigonna inguinale, mentre Sabrina Salerno sfoggia un due pezzi attillato abbinato ad una giacca maschile.

La loro esibizione ha attirato diverse polemiche: il palco di Sanremo non è mai stato all’avanguardia.

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Fonte foto: Pinterest

 

“Questo Festival è truccato”

Il Festival di Sanremo non è stato esente da incursioni da parte di disturbatori.
Il caso più eclatante c’è stato sicuramente nel 1992, in una delle edizioni condotte da Pippo Baudo.

Durante la prima serata, appare improvvisamente Mario Appignani, conosciuto anche con lo pseudonimo di “Cavallo Pazzo” e noto per le sue azioni da disturbatore seriale in diversi eventi pubblici, dello sport e dello spettacolo. Appignani irruppe sul palco gridando “Questo Festival è truccato e lo vince Fausto Leali”; l’uomo è stato poi immobilizzato e trascinato via dal personale del festival.

Il pronostico, sfortunatamente per Fausto Leali, si rivelò sbagliato: Leali arrivò nono in quell’edizione e vinse Luca Barbarossa.
Appignano, dopo la sua bravata, avanzò diverse versioni sulla vicenda: all’inizio sostenne che la sua incursione era stata fatta per impressionare Pippo Baudo, sperando di essere scritturato come presentatore, poi affermò che era stata la stessa Rai a commissionargli l’intervento.

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Fonte foto: RaiPlay

 

Elton John dà picche a Sanremo

Come abbiamo potuto vedere, Sanremo è sempre stato un palco importante che ha ospitato artisti italiani e internazionali di grande successo (proprio come i Queen).

Ma nel 1995, uno degli artisti più grandi di tutti i tempi, Elton John, ha deciso di dare forfait al Festival all’ultimo minuto.
Siamo nel 1995, in una delle tante edizioni presentate da Pippo Baudo ed Elton John era uno dei super ospiti più di spicco dell’edizione, la cui presenza era stata pagata 40 milioni di lire di solo anticipo.

Tutto era pronto: l’omaggio dell’orchestra con Crocodile Rock, la torta e le 25 candeline per i suoi 25 anni di carriera. Ma il cantante non si presenta perché ha deciso di ritornare a Londra col suo jet privato, dopo un litigio con il suo compagno durante il viaggio.
Baudo prende la notizia con classe e professionalità, ma anche togliendosi qualche sassolino dalla scarpa e decide di offrire la torta a tutti quelli che lavoravano dietro le quinte del Festival.

 

Pippo Baudo e l’aspirante suicida

“Pippo Baudo è sempre un professionista”.

Sembra una frase fatta, ma è pur sempre la verità, soprattutto per il modo in cui è riuscito a reagire in certe situazioni complicate durante la conduzione.
Siamo di nuovo nel 1995 a Baudo, oltre a doversi districare con l’assenza di Elton John, riesce a salvare la situazione con un aspirante suicida.

Pino Pagano è un operaio disoccupato e bisognoso di soldi che, nell’edizione del 1995, ha minacciato di lanciarsi dalla galleria del Teatro Ariston. Pippo Baudo corre in galleria, lo abbraccia e lo rassicura, facendo scavalcare di nuovo e convincendolo a non commettere il folle gesto.

Le testate giornalistiche, il giorno dopo, hanno parlato di un “colpo di scena orchestrato” e lo stesso Pino Pagano, qualche anno dopo, ha confermato che fosse tutto organizzato a tavolino. Al contrario, la Rai e lo stesso Baudo hanno affermato che fosse tutto vero.

Quale sarà la verità?

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Fonte foto: Archivio Iconografico di Stato

 

I Placebo come vecchie rockstar

Ritorniamo ai grandi ospiti di Sanremo e arriviamo al 2001. L’edizione era presentata da Raffaella Carrà, Megan Gale, Enrico Papi e Massimo Ceccherini.

Tra gli ospiti internazionali dell’edizione ci sono i Placebo, sicuramente una band poco adatta al palco di Sanremo.

Il gruppo canta Special K e finisce l’esibizione spaccando la chitarra sull’amplificatore. Ma il palco di Sanremo non è quello del Glastonsbury Festival e il gesto del frontman della band non viene preso positivamente dal pubblico che inizia a fischiarlo e ad urlare “Scemo, scemo”.

Come abbiamo detto, Sanremo è tradizione.

 

La rivolta dell’orchestra

Durante la 60° edizione del Festival di Sanremo, abbiamo visto la rivolta dell’orchestra. Si sa, le classifiche del famoso festival non sono mai accettate unanimemente da tutti, ma nel 2010 abbiamo visto una vera e propria protesta.

Il televoto decretò l’eliminazione di Malika Ayane, in gara con Ricomincio da qui, premiando il discutibile trio formato da Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici, con la canzone Italia amore mio.

L’orchestra, saputa la notizia, ha messo in atto una vera e propria protesta, urlando “vergogna” e lanciando gli spartiti a terra, lasciando Antonella Clerici sbigottita, di fronte al da farsi.
Alla fine vinse Valerio Scanu con Per tutte le volte che e il criticato trio arrivò secondo, decretando uno dei podi più criticati di sempre.

https://www.youtube.com/watch?v=RoXPa1AzZ78

 

La farfalla di Belen

Nell’edizione del 2012 a vincere fu Emma Marrone con la sua Non è l’inferno (che si rivelò una delle performance peggiori dell’Italia all’Eurovision).

Ma la cosa che ricordiamo di quell’edizione è stata sicuramente la farfallina di Belen Rodriguez, co-conduttrice del Festival.

Mentre la famosa showgirl scendeva le scale dell’Ariston, indossando un vestito bicolore, s’intravede

il suo tatuaggio a forma di farfalla, all’altezza dell’inguine. Ovviamente l’episodio fece il giro dei social, attirando ironia e critiche, che continuano ad esistere anche a distanza di anni, anche perché il corpo delle donne e le loro scelte di outfit fanno sempre discutere, soprattutto all’Ariston.

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Fonte foto: Pinterest

 

“Dov’è Bugo?”

Chiudiamo la nostra lista di momenti celebri di Sanremo con uno degli episodi più recenti.
Siamo all’edizione del 2020, prima della pandemia e del lockdown e ad agitare gli animi è la coppia formata da Morgan e Bugo.

Durante la quarta serata, alle due di notte, tocca proprio a loro e, mentre Morgan scende le scale, Bugo lo segue a qualche secondo di distanza, il disastro è dietro l’angolo.
Morgan inizia a cantare, ma non è la loro canzone, ma un pezzo nuovo che recita: “Le brutte intenzioni, la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera”. Si tratta dell’ennesima provocazione di Morgan e Bugo scende dal palco, andando nelle quinte. La musica allora si ferma e arrivano le parole più famose del 2020: “Che succede? Dov’è Bugo?”.

È Morgan a sciogliere ogni dubbio il giorno dopo: l’artista ha voluto dirgliene quattro al suo compagno dopo la “brutta figura” del giorno prima con la cover di Sergio Endrigo.
La vicenda è surreale e, si sa, il web non perdona e ancora oggi le parole di Morgan vengono usate per ogni tipo di meme.

La diatriba è arrivata fino all’edizione corrente: mentre Bugo si esibiva, Morgan ha pubblicato la versione estesa della canzone su Instagram.
Morgan non perdona e neanche il web.

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Fonte foto: Biccy

 

Come abbiamo visto, il Festival di Sanremo ci ha regalato diversi momenti memorabili.

Qual è il vostro preferito?

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