Abbiamo avuto il piacere di intervistare il cantautore siciliano Giuseppe Cucè in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “La mia Dea”, che descrive il legame che ciascuno di noi ha con la propria madre, quel dono prezioso, la scintilla che ci dà la vita, il tramite meraviglioso che ci permette di fare il viaggio più bello.
A chi /a che cosa è ispirato il brano? Che cosa volevi trasmettere attraverso il tuo testo?
La mia Dea racchiude in sé, tutto l’’amore che ho verso mia madre, ma anche e soprattutto l’amore incondizionato di una madre verso il proprio figlio.
Raccontare questo sentimento, sviscerarlo, è stato necessario per me, perché tramite la comprensione e la gratitudine verso la propria madre è possibile capire la propria direzione, il viaggio che ognuno di noi compie durante la propria esistenza senza l’abbraccio, il sorriso ed il calore di una madre risulterebbe incompleto e più tortuoso.
Il concetto di madre nel senso più ampio del suo significato non si sofferma solo ed esclusivamente alle madri che partoriscono i propri figli, ciò va oltre ed è semplicemente un dono.
Spero di trasmettere un invito a riscoprire e a comprendere meglio il rapporto con la propria Dea, e a custodirlo gelosamente, ad essere grati di poterne godere chi ha ancora la fortuna di averla accanto e di fissare come punto di partenza il primo abbraccio che riceviamo da lei.
Per quale motivo hai deciso di lanciare proprio questo inedito?
I tempi erano maturi, e questa canzone scalpitava per essere condivisa con più persone possibili. Abbiamo scelto questo brano perché ci sembrava naturale sceglierlo.
A livello strumentale, in quale genere si colloca la canzone?
Possiamo dire che il genere del brano si colloca perfettamente su un elettropop contemporaneo, pur rimanendo fedelmente e fortemente ispirato a suoni del passato.
Dove possiamo ascoltare la tua canzone?
Il brano è presente su tutti i digital store dal 30 dicembre 2022… (https://bfan.link/la-mia-dea)