My Policeman è il nuovo film diretto da Michael Grandage e che vede tra i protagonisti gli attori Harry Styles, Emma Corrin David Dawson che interpretano Tom, Emma e Patrick del passato, mentre i rispettivi interpreti nel presente sono Linus Roache, Gina McKee e Rupert Everett

La storia è tratta da libro di  Bethan Roberts che racconta del triangolo amoroso tra il romanziere EM Forster, l’amante Bob Buckingham e la moglie di Bob, May. My Policeman si differenzia però dalla realtà, il regista si concede di romanzare il racconto e di renderlo un piccolo gioiellino da non perdersi e visibile su Prime Video.

Le vicende di My Policeman sono ambientate a Brighton, una località di mare sulla costa dell’Inghilterra. Ci si alterna tra il passato degli anni 50 e il presente degli anni 90. Durante questo arco di tempo vediamo snodarsi la storia d’amore tra i tre protagonisti: Tom, un giovane poliziotto, Marion sua moglie ed insegnante e Patrick, curatore di un museo, amico di entrambi ed amante di Tom.

Quello che emerge immediatamente già dalle prime immagini del film, è la differenza tra gli archi temporali.

Gli anni 50 vengono dipinti colorati, vivaci, con i tre protagonisti che si conoscono e sviluppano la loro relazione tra i corridoi delle biblioteche, nel museo davanti a dipinti enigmatici, le opere teatrali. Vediamo in quest’epoca la conoscenza di questi tre ragazzi pieni di vita, voglia di condividere interessi in comune, in un rapporto intrecciato dove l’amicizia diventa ben presto amore, sia tra Tom e Marion che tra Tom e Patrick.

Gli anni 90 invece sono cupi e tristi, ritroviamo tutti e tre i personaggi che ormai però sono disillusi, stanchi, tristemente intrappolati in vite infelici. Le atmosfere grigie e solitarie incarnano l’umore dei tre ragazzi divenuti adulti ma rimasti con testa e cuore anni addietro.

“Quest’amore ti divora… compatisco quelli che non sanno come ci si sente ad essere cosi innamorati” – My Policeman

Schermata-2022-11-11-alle-20.28.56-860x488 My policeman - la recensione del film con Harry Styles

In My Policeman assistiamo alla decadenza di personaggi che erano ispirati, avevano sogni e speranze, una vita intera da poter condividere spezzata però dalla società, dai pregiudizi, dal voler pretendere amore, da desideri impossibili, inaccettabili, inconfessabili.

Tom, il poliziotto viene presentato come un giovane appassionato d’arte, desideroso di fare quella vita accettata secondo la Gran Bretagna degli anni 50: sei qualcuno, acquisti valore, se sei un uomo rispettabile e sposato. Il suo desiderio andrà però a scontrarsi con il proibito amore verso Patrick, un ragazzo che viene in realtà presentato un pò scolorito, senza una personalità forte; non si comprende bene il motivo per cui sia Tom che Marion ne siano così attratti, se non che per la sua cultura.

Infine abbiamo Marion, giovane donna amante dell’arte, del condividere tutto ciò che può rendere gli uomini migliori, allo stesso tempo però ancorata a preconcetti mentali difficili da modificare. Quando però Patrick verrà arrestato per l’accusa di omosessualità, cambia tutto. E’ l’unico momento che da un ritmo ad una pellicola di per sé caratterizzata da assenza di colpi di scena. Ci si concentra maggiormente sulle emozioni e proprio perché vi è mancanza di queste, se non rabbia repressa, che ci si focalizza maggiormente negli anni 50 piuttosto che nel presente.

Sembra inoltre esserci un appiattimento in seguito al momento clou dell’arresto di Patrick, con il tempo che trascorre senza che sappiamo precisamente cosa abbiano fatto i personaggi.

Viene lasciato all’immaginazione dello spettatore che potrebbe comprendere bene quanto il non far vedere sia rappresentazione di una vita in cui non accade nulla di eclatante, in cui si rimane ancorati ai ricordi, e si sopravvive insieme piuttosto di non morire da soli.

Tuttavia, questa misera consapevolezza, arriva sul finale di My Policeman dove i tre protagonisti decidono di non arrendersi più alla vita ma di provare a recuperare quanto perso, anche soltanto un briciolo d’amore e dignità perduti.

Schermata-2022-11-11-alle-20.27.10-860x452 My policeman - la recensione del film con Harry Styles

Per comprendere la forza della pellicola, bastano in realtà le parole di uno degli stessi attori, Harry Styles.

My Policeman è una storia sulla complessità dell’amore, su quanto sia profondo e duraturo e legato alla visione diversa dei protagonisti. Ognuno dei personaggi sperimenta diversi tipi di amore e diverse conseguenze che ne minano l’onestà. Chiunque può rivedersi in loro e diventare più inclusivo nei confronti degli altri”.

Potremmo dire che questo film può piacere o meno anche in base al proprio essere, alla propria capacità di empatizzare ed essere vicini o meno a tematiche LGBT. Come afferma Harry Styles, ognuno di noi può identificarsi nei tre personaggi.

C’è chi come Marion fatica ad accettare un amore che sia diverso da ciò che la società concede, in quanto lo ritiene innaturale, sbagliato. Altri come Patrick sono disposti a correre tutti i rischi possibili, pur di difendere la persona amata, ed altri ancora, come Tom che per paura si nascondono, vittime di un mondo che non ha insegnato a tutti, allo stesso modo, che tutte le forme d’amore sono accettabili, “normali”, e che non c’è nulla di diverso o strano se si sta baciando una persona dello stesso sesso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *