Se cercate una meta poco conosciuta, ma ricca di storia e paesaggi fuori dal comune: ecco a voi la Georgia. Questa Nazione incastonata nella catena montuosa del Caucaso ha tutto quello che vi serve per un viaggio fantastico!

Georgia: viaggio nel Paese sospeso tra Europa e Asia: generalità.

Prima di tuffarci tra le attrazioni principali georgiane è bene dare delle indicazioni per comprendere l’unicità di questo territorio.

c2597474f54369d30c8459471ac0d08c-georgia-country-georgian-food Georgia: viaggio nel Paese sospeso tra Europa e Asia
Cartina della Georgia. (Fonte: Pinterest)

Geografia e clima.

La Georgia è uno stato transcontinentale, infatti si trova in mezzo alla linea di demarcazione che separa il continente europeo da quello asiatico. Già durante l’Età Antica, lo storico greco Erodoto poneva il confine tra Europa e Asia lungo il fiume Phasis, oggi Rioni, in Georgia.

Il territorio del Paese è abbracciato a nord e a sud rispettivamente dal Grande Caucaso e dal Caucaso Minore, mentre ad ovest è bagnato dal Mar Nero. All’interno, invece, sono presenti due valli che prendono il nome dai due fiumi che le solcano, il Kura ad est e il Rioni ad ovest.

Rispetto alle zone che la circondano, la Georgia ha un clima peculiare e diversificato. Grazie alle catene montuose, infatti, le masse d’aria calde e fredde vengono bloccate donando al Paese un clima temperato tutto l’anno.

Popolazione e lingua.

La popolazione conta poco più di 3 milioni e mezzo di abitanti. La composizione etnica georgiana vede l’83% degli abitanti di etnia georgiana e il resto divisi tra azeri, armeni, russi, abcasi, osseti e altre minoranze, tra cui una nutrita e antica comunità ebraica.

Da questa variegata composizione etnica deriva una certa frammentazione linguistica che vede il georgiano e i suoi dialetti come gli idiomi più usati dalla popolazione (71% del totale) insieme ad armeno, russo, azero, abcaso e così via.

Storia.

La storia di questa Nazione caucasica è lunga e complessa. Abitata sin dall’Età della Pietra, era conosciuta nella mitologia greca come la Colchide, la terra del vello d’oro, nella saga degli Argonauti.

Tra il IV e V secolo d.C. nacque e crebbe la Chiesa georgiana che, divenuta presto indipendente dal patriarcato di Antiochia, ebbe molta importanza per lo sviluppo della regione.

Persa la sua unità durante il Basso Medioevo dopo il periodo felice sotto la dinastia Bagration, gli staterelli georgiani subirono gli attacchi di Turchi e Persiani.

Nel 1810 il territorio fu occupato totalmente dalla Russia zarista e la Chiesa georgiana perse la sua indipendenza. La dominazione russa e poi sovietica durò quasi ininterrottamente fino al 1991, quando l’URSS cadde.

Nonostante l’acquisizione dell’indipendenza, negli ultimi anni Tbilisi, la capitale della Georgia, ha dovuto subire le ingerenze di Mosca nello scontro con le province ribelli dell’Abcasia e, in particolare, dell’Ossezia del Sud.

In quest’ultima regione nel 2008 si consumò un conflitto tra le truppe georgiane e quelle dei secessionisti osseti aiutate dall’esercito russo. Gli strascichi di questa guerra e la tensione sono tuttora presenti nel Paese.

Georgia: viaggio nel Paese sospeso tra Europa e Asia: Tbilisi, la capitale.

Una tappa imperdibile nel Paese caucasico è la capitale, Tbilisi. Città ricca di storia e di vita, il maggiore centro georgiano presenta edifici e monumenti di molti stili differenti che rendono il panorama urbano unico.

Quartieri e stili architettonici.

Ci sono i quartieri più antichi della città, Kala, Abanotubani e Avlabari, che presentano un impianto medievaleggiante (la città, distrutta nel 1795, ha in seguito ricostruito tutto rispettando la passata urbanistica) con un labirinto di vie e case colorate che si arrampicano sui rilievi che circondano la città.

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Paqnoramica dei quartieri vecchi di Tbilisi. (Fonte: Siviaggia.it)

Invece i quartieri centrali come Sololaki e Chughureti hanno uno stile e monumenti più moderni che rimandano alle correnti artistiche europee di fine Ottocento (beaux arts, Orientalista, ecc…) e in particolare all’art nouveau.

Infine non mancano edifici costruiti in pieno stile sovietico costruiti prima e dopo la seconda guerra mondiale.

Monumenti di Tbilisi.

Oltre ai vari palazzi governativi e ai tanti musei statali, meritano la vostra attenzione la Piazza della Libertà con la sua scintillante Statua di San Giorgio, una colonna di granito e oro di 35 metri creata nel 2006 dall’architetto Zurab Cereteli per celebrare la libertà della Georgia.

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La statua di San Giorgio in Piazza della Libertà. (Fonte: Passion Passport)

Tra i monumenti storici non si possono non menzionare la fortezza di Narikala, la basilica di Anchiskhati, la cattedrale Sioni e la chiesa Metheki.

Queste attrazioni sono le più antiche della città, ad esempio la fortezza di Narikala risale al IV secolo d.C. e da secoli domina Tbilisi con la sua imponenza.

Invece la cattedrale Sioni, che prende il nome dal Monte Sion in Palestina, fu costruita nel V secolo d.C., ma ebbe una storia molto travagliata con numerose distruzioni e ricostruzioni che si ritrovano nella commistione di elementi architettonici differenti.

Per secoli è stata uno dei luoghi più importanti della Chiesa ortodossa georgiana e sede del Patriarca. Al suo interno è conservata in un reliquiario del XIV secolo la Croce di Santa Nino (o Cristiana), colei che 2700 anni fa portò il Cristianesimo in Georgia dalla Cappadocia.

Relax e vita notturna.

Per rilassarsi a Tibilisi si può fare un salto ai bagni termali, mentre per divertirsi la sera ci sono dei club come il Bassiani e il Mtkvarze che negli ultimi anni stanno prendendo piede ospitando DJ internazionali e locali.

Georgia: viaggio nel Paese sospeso tra Europa e Asia: l’antica Mtskheta.

La Georgia ha altro da offrire ai turisti oltre a Tbilisi. Andando verso est, nel cuore della Georgia si trova l’antica cittadina di Mtskheta.

Questo borgo abitato da meno di 8000 anime ospita monumenti definiti dall’UNESCO Patrimoni dell’umanità nel 1994. Le attrazioni coprono un arco temporale molto vasto andando dalla fine del I millennio a.C. all’XI d.C.

Acropoli e fortezza di Armaztsikhe.

Le antiche acropoli (I millennio a.C.) e fortezza di Armaztsikhe (III secolo a.C,), nei sobborghi del paese, mostrano con tutte le loro rovine la potenza della passata capitale georgiana tra Età Antica e Medioevo.

Piccola curiosità: in questa zona si trovano dei resti di un ponte che secondo la leggenda fu costruito dal generale e politico romano Pompeo nel I secolo a.C.

Nei sobborghi di Mtskheta, vicino ai già menzionati punti di interesse, si conservano anche i resti di un palazzo reale, una chiesa della prima età cristiana della Georgia (IV secolo d.C.), il monastero di Samtavro, composto dalla chiesa della Trasfigurazione e dal convento di Santa Nino, e infine la fortezza di Bebris Tsikhe di epoca tardomedievale.

Cattedrale di Svetitskhoveli.

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La Cattedrale di Svetitskhoveli.

Tuttavia le attrazioni più importanti del borgo sono la cattedrale di Svetitskhoveli dell’XI secolo d.C. e il monastero di Jvari del VI d.C.

La prima è un luogo fondamentale per la Chiesa ortodossa autocefala della Georgia, dato che per lungo tempo è stato l’edificio di culto più grande e importante.

Costruita dall’architetto Arsukidze su una precedente chiesa, si conserva al suo interno la Tunica di Cristo che, secondo la tradizione, fu portata a Mtskheta nel I secolo d.C. dall’ebreo Elia.

Il nome di questa cattedrale, Svetitskhoveli, viene da un evento miracoloso che coinvolse Santa Nino e una colonna che per miracolo rimase sospesa in aria per una notte e dalla quale sgorgava della mirra che guarì molte persone. Il miracolo è raffigurato negli affreschi che decorano tutta la cattedrale e raccontano vari episodi religiosi e storici.

Svetitskhoveli, infine, era anche il luogo dove venivano incoronati e sepolti i re e i patriarchi del Paese.

Monastero di Jravi.

Anche il monastero di Jravi è legato alla vita di Santa Nina. Infatti la struttura sarebbe stata costruita nel punto in cui la santa originaria della Cappadocia eresse una grande croce di legno su un tempio pagano.

La chiesa attuale (chiamata “grande chiesa di Jravi” in contrapposizione a quella più piccola edificata in precedenza) risale al 586-605 d.C. e fu voluta dal principe d’Iberia (l’antico nome della Georgia) Stefano I, ma non è certa l’attribuzione.

Il monastero nei secoli fu sede di pellegrinaggi e il suo stile architettonico a quattro absidi o tetraconch ha influenzato enormemente l’architettura georgiana.

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Monastero di Jvari.

In questo monastero è anche ambientato “Il novizio”, un racconto di Michail Lermontov.

Georgia: viaggio nel Paese sospeso tra Europa e Asia: il monastero di Gelati.

Un altro esempio di arte sacra georgiana è il monastero di Gelati. Si trova vicino alla città di Kutaisi, nel cuore della Georgia.

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Monastero di Gelati.

Questo monastero fu voluto dal re Davide II “il Costruttore” e completato dal figlio Demetrio nel XII secolo. Costituito da una chiesa principale e da due minori, il monastero di Gelati ospitò per lungo tempo un’accademia dove lavoravano i migliori teologi e filosofi georgiani.

Questo centro culturale era tanto noto da essere soprannominato “la nuova Grecia” o “il secondo Monte Athos”. Nel complesso monastico sono ancora conservati manoscritti e affreschi risalenti ad un periodo che va dal XII al XVII secolo, nonchè la tomba del re Davide II.

Georgia: viaggio nel Paese sospeso tra Europa e Asia: l’Alta Svanezia e la Colchide.

Alta Svanezia.

Per chi ama i paesaggi e la natura queste due regioni della Georgia sono due tappe da non perdere.

La Svanezia è una piccola regione nel nord del Paese. Si trova alle pendici del Grande Caucaso ed è dominata da quattro dei dieci rilievi più alti della catena, rendendola la regione abitata più alta d’Europa.

Il paesaggio di questo lembo di Georgia dalla storia tormentata è contraddistinto da montagne e valli profonde che ricordano le nostre Alpi e le peculiari case-torri medievali nei villaggi, come quelle di Mestia. Inoltre la Svanezia è disseminata di chiese e fortezze in tutto il territorio.

Foreste pluviali e zone umide della Colchide.

Dichiarati sito patrimonio dell’umanità dell’UNESCO nel 2021, sono sette ecosistemi che si snodano per 80 km dal mare fino a 2500 m d’altezza.

In queste foreste pluviali e zone umide si trova un’enorme quantità di piante (addirittura 1100!) e di animali (centinaia tra vertebrati ed invertebrati). Una caratteristica di questi territori sono le specie relitte e in via di estinzione, come lo storione colchico.

Inoltre le foreste pluviali e le zone umide della Colchide sono una tappa importante per gli uccelli migratori, tra i quali anche alcuni in pericolo di estinzione.

Georgia: viaggio nel Paese sospeso tra Europa e Asia: la cucina.

Ovviamente viaggiare significa anche provare la cucina locale e lasciarsi trasportare da nuovi sapori. In Georgia è possibile assaporare molti piatti apprezzati anche negli altri Paesi ex-sovietici.

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Cucina georgiana. (Fonte: Food-lifestyle.it)

La gastronomia presenta una straordinaria varietà di piatti fatti con carne, pesce, verdure, zuppe e pane accompagnati da molte erbe, spezie e salse.

Ecco alcuni esempi di pietanze georgiane: il khinkali, involtini di pasta ripieni di carne e spezie e condito con pepe nero.

Poi c’è il pkhali, un antipasto simile ad un’insalata di barbabietole con coriandolo, aglio, noci e yogurt greco. In genere si accompagna col pane.

Una focaccia tipica della Georgia è il khachapuri, fatto in molte varianti (le più famose sono quella della regione di Imereti e dell’Abcasia) con farina e yogurt o kefir e riempito con il formaggio.

Altri piatti da provare sono le zuppe come il kharcho, preparato con manzo, riso, prugne, ciliege e noci, e gli involtini fatti con foglie di vite, i tolma.

Per condire i loro cibi, i georgiani fanno largo uso di spezie e salse, tra cui una molto particolare il tkemali fatto con prugne, aglio, menta, sale, peperoncino e altre erbe.

Infine per accompagnare i pasti sono da provare i vini locali, infatti la Georgia ha una fiorente produzione vinicola grazie al suo clima peculiare, oppure il tarkhuna, una bevanda gassata al dragoncello, un’erba amara.

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