Nella conferenza stampa di ieri, il presidente del consiglio Draghi ha detto che sarebbe assurdo vaccinare psicologi di 35 anni dando loro priorità rispetto agli anziani. Ma c’è qualcosa che non va, non solo nella sua affermazione, ritenuta infelice ed umiliante per la categoria, ma anche perchè la sua dichiarazione andrebbe contro le leggi del governo stesso. Vi spieghiamo meglio.

Assurdo vaccinare psicologi di 35 anni. Priorità agli anziani.

Questo quanto dichiarato da Mario Draghi, che ha anche voluto precisare la sua dichiarazione per evitare fraintendimenti:

“Quando ho fatto l’esempio degli psicologi di 35 anni, non voglio dire che il personale in sanitario in prima linea non debba essere vaccinato. Quello che non vogliamo è che queste platee di personale sanitario si allarghino improvvisamente includendo tantissima gente che non è in prima linea”.

Tuttavia secondo questo ragionamento, il premier ignora 2 cose. In primis vi è che la categoria degli psicologi è considerata parte del personale sanitario secondo la legge 3/2018 (articolo 9, comma 4). In secondo luogo, come citato nell’articolo 4 del decreto Covid da lui stesso firmato:

“Gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2. La vaccinazione costituisce requisito essenziale per l’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati”.

draghi_serio_testabassa_fg-320x213 Draghi: "Assurdo vaccinare psicologi di 35 anni"

Vaccinare psicologi – arriva la risposta da David Lazzari, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop)

Secondo Davide Lazzari, il premier sarebbe stato mal consigliato in quanto gli psicologi appartengono alla categoria degli operatori sanitari ed in quanto tali, per legge, devono essere vaccinati per poter svolgere la professione. Vi è dunque una clamorosa contraddizione di cui Draghi sembra non essersi reso conto e non potrebbe essere giustificato neanche se non sapesse quali mansioni svolge uno psicologo. Il problema risiede anche in coloro che lo consigliano, probabilmente rimasti ad una visione della psicologia antica e piena di pregiudizi e stereotipi.

E’ un offesa ad una categoria che tanto ha fatto e continua a fare per questa emergenza. La pandemia infatti, oltre che ad aver procurato un’emergenza sanitaria ed economica, ha prodotto innumerevoli conseguenze psicologiche. Dagli attacchi d’ansia ai disturbi del sonno, dall’aumento della violenza domestica, separazioni, lutti, perdita del lavoro e cosi via. Tutti fattori che vanno ad incidere sulla psiche dei soggetti, non soltanto quelli considerati più fragili o a rischio, ma anche di coloro che dopo un anno non riescono più a gestire queste restrizioni.

Nella lettera rivolta al presidente, Lazzari parla delle varie categorie di psicologi presenti sul territorio e chiede: “Ma come li vogliamo considerare?”

“Le dico che non ci sono solo gli Psicologi del SSN, ma ci sono le migliaia di psicologhe e psicologi che lavorano nella scuola per sostenere il disagio determinato da un anno di scuole chiuse; ci sono, signor Presidente, le migliaia di di psicologhe e psicologi che lavorano con soggetti fragili, bambini diversamente abili, con problemi di sviluppo e con le loro famiglie;

ci sono, signor Presidente, le migliaia di psicologhe e psicologi che lavorano con gli anziani, RSA, malati oncologici, persone con patologie croniche, nel fine vita; ci sono, signor Presidente, le migliaia di psicologhe e psicologi che sono a fianco delle tante, troppe persone, che non ricevendo risposte dal pubblico per la mancanza scandalosa di psicologi, si rivolgono al privato”.

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Infine afferma anche che è importante vaccinare psicologi non soltanto per loro stessi ma anche in protezione dei loro pazienti.

Vaccinare psicologi – le parole di Federico Conte, presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio

Conte si rivolge al presidente parlando dell’importanza della categoria degli psicologi e riprende le parole di Lazzari sull’importanza di vaccinare psicologi anche e soprattutto per protezione dei loro pazienti. Spiega inoltre quanto sia fondamentale il supporto psicologico:

“I colloqui di supporto psicologico si svolgono a distanza, ma anche in presenza, perché curare le relazioni attraverso una videocamera non sempre è possibile, né rappresenta la scelta migliore… Non abbiamo ancora i dati  ma la percezione è che la domanda di intervento psicologico sia esplosa negli ultimi mesi, in una condizione di assoluta inadeguatezza del sistema sanitario nazionale. Ciò nonostante, ognuno di noi sta cercando di fare il meglio che può in una situazione oggettivamente complessa… Nessuno vuole una medaglia, ma un minimo di rispetto credo sia dovuto”. 

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