L’istruzione è fondamentale per poter discutere e porre fine al bullismo riguardo le mestruazioni che avviene tra adolescenti. 

Cosa è il period shaming?

Anche se non hai ancora familiarità con il termine period shaming, avrai sicuramente provato nella tua vita questa sensazione: panico perchè stanno arrivando le mestruazioni e non ti senti ancora veramente pronto. Anche il turbinio di emozioni che deriva dall’inaspettato arrivo del ciclo è familiare. Si prova imbarazzo, vergogna e paura.

Questo perchè, anche da adulti, l’idea di sanguinare attraverso i vestiti in pubblico, può essere sufficiente per portarci al panico totale, e abbiamo vissuto questo per decenni. Però, se sei un adolescente che sta avendo il ciclo, la pressione che già stai vivendo, non è l’unica che affronti.

Durante le scuole medie e superiori, il period shaming può avvenire in molte forme differenti, che vanno dall’essere preso in giro al vedersi negato l’accesso al bagno durante il periodo della lezione. Spesso molti adolescenti sono troppo imbarazzati per spiegare il perchè di questa necessità e molte volte, chi ha il coraggio di chiedere spesso non viene capito dagli adulti, che ritengono che possa non essere un’emergenza.

La mancanza di educazione riguardo le mestruazioni è, purtroppo, molto diffusa e molte persone che non hanno il ciclo non riescono a capire come realmente funzioni.

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period shaming, c’è ancora lo stigma sulle mestruazioni?

Il period shaming è pericoloso?

Perchè le mestruazioni, al giorno d’oggi, sono ancora ritenute un tabù? Alle ragazze adolescenti, viene insegnato a nascondersi quando hanno il ciclo e parlare tra loro quasi bisbigliando, parlando di qualcosa che “non deve essere nominato”.

Questo è veramente dannoso per la propria salute mentale, l’immagine che hanno del proprio corpo e l’autostima. L’impatto, oltretutto, può essere duraturo.

Un episodio molto forte, a tal proposito, è accaduto diversi mesi fa, quando in Kenya, una ragazzina di 14 anni è morta suicida dopo essere stata svergognata dalla sua insegnante.

La ragazza aveva la sola colpa di aver avuto il ciclo durante la lezione, sanguinando attraverso i vestiti, e la maestra ha ben pensato di espellerla dalla classe con l’appellativo di “sporca”.

La madre della giovane, poi, ha affermato che quello era il primo ciclo di tutta la sua vita e non possedeva assorbenti, poichè avvenuto in un momento assolutamente inaspettato.

La storia ha insegnato quando i giovani possano provare imbarazzo rispetto ad un processo naturale su cui è impossibile avere controllo. La mancanza di istruzione e l’impossibilità di parlare liberamente del ciclo mestruale ha portato a rendere i periodi un argomento tabù. Questo, ancora oggi, non viene compreso, anche se metà della popolazione lo sperimenta mensilmente per la maggior parte della propria vita.

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Come un genitore può porre fine al period shaming?

Atteggiamenti negativi nei confronti delle mestruazioni, possono diventare dannose per i giovani, portando a grossi problemi riguardo l’immagine corporea, ansia, depressione, fino a sviluppare odio per se stessi. Queste idee misogine sulle mestruazioni devono essere stoppate ed è qui che entra in gioco il genitore che deve prendere in mano la situazione aprendo il discorso in casa, non solo con le ragazze, ma con tutti i membri della famiglia.

Diventa importante, infatti, parlare anche con i ragazzi dei cambiamenti che le giovani donne sperimentano durante la pubertà. Bisogna trasmettere il concetto e spiegare che il ciclo mestruale è un processo corporeo neutro e che non rappresenta un problema.

Bisogna insegnare agli adolescenti che non è qualcosa da sussurrare, per poter eliminare lo stigma legato alle mestruazioni e porre fine al period shaming. Le lezioni di sesso inclusivo diventano quindi fondamentali, così da permettere anche ai ragazzi di conoscere i cambiamenti che le ragazze attraversano. Però, il primo passo dovrebbe essere fatto dentro le mura di casa propria.

Quando si insegna alle ragazze cosa siano le mestruazioni, i genitori hanno la possibilità di educarle e responsabilizzarle. Esistono alcuni consigli che permettono ai genitori di spiegare che non deve esserci vergogna durante quel periodo.

Educare, educare ed educare

Sempre più giovani donne si rendono conto dell’importanza del ciclo mestruale, riuscendo poi a collegarle alla loro capacità riproduttiva, riuscendo a sviliuppare una visione positiva.

Finchè sarà visto come qualcosa di cui non si parla nemmeno a scuola, resterà un grande tabù.

Soprattutto durante il periodo delle scuole medie, i bambini potrebbero ridere o essere a disagio. Infatti, è solo con l’esposizione e la normalizzazione del fatto che tutte le bambine attraversano questo periodo, è possibile rimuovere lo stigma.

La capacità di avere un ciclo mestruale deve essere considerata come un dono, dal momento che ha il compito di permettere la riproduzione.

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Come insegnare ad una ragazza a reagire al period shaming

Le ragazze devono essere pronte al fatto che per alcune persone non sia un evento bello avere le mestruazioni e, dato che non esiste una vera educazione in tal senso, potrebbero prendere in giro. Come fare, allora?

Innanzitutto, cerca di mantenere la calma. Poi, rispondendo attivamente con esclamazioni come “Allora? Quale è il problema?” potrebbero terminare la presa in giro, facendo sentire il bullo sciocco anche per proseguire, però fornisce anche al ragazzo una risposta pronta. Questa tattica funziona bene per la maggior parte delle prese in giro sull’argomento.

Per poter essere pronti a rispondere, è importante essere consapevoli che non c’è nulla di sbagliato nel proprio corpo. Avere questa certezza è fondamentale, perchè il period shaming potrebbe portare a grosse e gravi ripercussioni. Soprattutto se non si decide di normalizzarlo e affrontato al più presto.

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