L’expat parla almeno due lingue, si esprime in una terza e ha voglia di impararne di nuove. Tutto bellissimo, ma ad un certo punto la mente sovrappone tutto questo sapere.

Passato il primo periodo di apprendimento della lingua, dove conosci nuove parole, espressioni, inorridisci di fronte alla pizza con la carbonara, arriva il periodo in cui non distingui più fra le due lingue.

Entrambe sono diventate familiari, la lingua che stai continuando ad apprendere non è più ostica ma ti esce quasi senza che te ne accorga.

Ad esempio chi scrive vive in Spagna, e complice anche la somiglianza della lingua, spesso mi trovo a dar vita a frasi piuttosto strane. A cui si aggiunge l’inglese quando non vengono alla mente parole né in italiano né in spagnolo.

Altro fenomeno che può presentarsi, è l’utilizzo di parole arcaiche nella propria lingua madre. Come mai? Perché quelle di uso comune, piano piano spariscono dalla mente.

E allora facciamo ricorso a tutte quelle parole desuete imparate da bambini. Oppure si mescolano termini della nuova lingua con quella di origine, dando vita a parole piuttosto bizzarre.

Mescolare lingue e culture è di quanto più bello ci possa essere: si dà vita a una nuova e più consapevole esistenza, piena di novità, di bellezza e voglia di vivere.

L’expat è una persona che al suo interno ne racchiude altre due, e per tutta la vita si sentirà in bilico fra due mondi ma li amerà entrambi.

La lingua universale comunque rimane quella dei gesti: mani che si muovono e danno vita a concetti internazionali. E non credete quando vi dicono che lo facciamo solo noi italiani, perché non è vero.

L’expat conterà nuove parole, nuovi modi di comunicare e si il più delle volte saremo confusi, non ci renderemo conto in che lingua stiamo parlando, ma stiamo prendendo in mano la nostra vita e il nostro futuro.

Parliamo strano, ci sentiamo abitanti del mondo e la nostra casa è dove ci sentiamo a nostro agio, ma abbiamo coraggio di cambiare le carte in tavola. O forse sono loro che cambiano noi. Ma se avete il desiderio profondo di vivere altrove, fatelo.

Andate dove volete, la lingua non sarà mai ostacolo perché volenti o nolenti la dovrete imparare. Vivete i vostri sogni, vivete la vostra vita e create il vostro linguaggio personale. Siate coraggiosi, sempre!

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