Oggi esce El Camino, il film di Breaking Bad. Per il Vintage Friday, ricordiamo insieme la serie capolavoro di Vince Gilligan: Breaking Bad.

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Fonte foto: Nerd’s Revenge

Se chiedete ad un appassionato di serie tv quale sia la serie migliore del mondo, c’è una buona probabilità che risponderà Breaking Bad.

La serie, iniziata nel 2008 e terminata nel 2013, ha rivoluzionato il mondo delle serie tv, come solo poche serie hanno fatto.

Breaking Bad è la serie migliore di sempre?

Il dramma, il crime e la suspense si mescolano in questa serie, per regalarci cinque stagioni di altissimo livello, con pochissime debolezze.

Breaking Bad inizia con la storia di Walter White, professore di chimica di Albuquerque, che vive con la moglie Skyler, incinta della secondogenita e col figlio Walter “Flynn” Junior, affetto da paralisi cerebrale.

La sua è una vita senza stimoli e va avanti per inerzia, tra il lavoro da professore di chimica e quello in un autolavaggio, per far fronte alle difficoltà economiche della famiglia.

Tutti vedono Walter come un uomo insignificante, vinto dalle proprie debolezze, soprattutto dal cognato Hank, agente della DEA, il quale ha nettamente una vita più emozionante.

A Walter viene diagnosticato un cancro terminale ai polmoni e la notizia fa precipitare ancora di più la sua vita, la quale però avrà una svolta, grazie all’incontro col giovane Jesse Pinkman, suo ex studente.

Jesse è diventato uno spacciatore di poco conto e Walter decide di mettersi in affari con lui, cucinando cristalli di metanfetamina con una purezza al 99,1%, grazie alle sue conoscenze chimiche, battendo la concorrenza.

Walter troverò finalmente lo stimolo che cercava nella sua vita e inizierà un’escalation di violenza, trasformandosi nel suo alter ego Heisenberg.

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Fonte foto: People

Come abbiamo detto, Breaking Bad viene considerata da molti la migliore serie tv in circolazione e nonostante sia terminata sei anni fa, in molti ancora cercano una serie che possa batterla.

Ma qual è il vero motivo del suo incontestabile successo?

Innanzitutto, la trama è stata sicuramente uno degli elementi più rivoluzionari della serie: la serie si slega dalle classiche tematiche, per regalarci una storia inedita, ricca di colpi di scena.

Vediamo la crescita personale del personaggio di Walter, inizialmente un inetto, continuamente vessato dalla moglie e dalla vita stessa.

Walter decide di dare una svolta alla sua vita, proprio nel momento in cui sembrava finita: decide di cucinare metanfetamina, mettendosi in società con un suo ex studente diventato spacciatore.

Se inizialmente Walter lo fa per guadagnare qualche soldo da lasciare alla sua famiglia, al momento della sua morte, lentamente capiamo che, in realtà, lo sta facendo solo per lui (come ci dice lui stesso nell’ultima puntata, in un dialogo tra lui e sua moglie Skyler, completamente da brividi).

“Tutto quello che ho fatto […] l’ho fatto per me. Mi piaceva farlo ed ero molto bravo e mi sono sentito vivo”.

 

Altro motivo del grande successo sono sicuramente le grandi performance degli interpreti: Bryan Cranston (che interpreta Walter) ci regala momenti di altissima intensità ed è riuscito a dare al pubblico uno dei migliori personaggi mai scritti nel mondo delle serie tv.

Ma non sono di certo da meno gli altri: Aaron Paul (Jesse Pinkman) è grandioso come Jesse, soprattutto nel rapporto con Walter.

Menzione speciale anche ai personaggi secondari: Anna Gunn (Skyler) è il personaggio forse più odiato delle serie tv ed è stata capace di regalarci una moglie petulante e ossessiva come Skyler; poi ci sono Hank (Dean Norris), Marie (Betsy Brandt), Saul Goodman (Bob Odenkirk), Gus (Giancarlo Esposito) e Mike (Jonathan Banks), tutti personaggi secondari apprezzatissimi dal pubblico,.

L’alto livello di regia e sceneggiatura e le grandi performance dei protagonisti hanno fatto vincere a Breaking Bad numerosi premi, tra cui 14 Emmy Awards e due Golden Globe (uno per la miglior serie drammatica e l’altro a Cranston come Miglior attore protagonista).

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Fonte foto: Chicago Tribune

In Breaking Bad si mescolano numerosi generi e vediamo raccontati sia un filone più crime, che riguarda i cartelli e i signori della droga, ma anche un filone più “drama”, che ci racconta le varie metamorfosi ed evoluzioni dei protagonisti.

Uno dei rapporti più intensi ed interessanti è sicuramente quello fra Walter e Jesse: se inizialmente doveva essere una cosa temporanea, i primi soldi guadagnati e le prime morti creano un forte legame tra i due uomini.

C’è una forte amicizia di fondo, ma quello che viene fuori è un legame di subordinazione di Jesse nei confronti di Walter: Walter manipola continuamente Jesse, lo fa soffrire, nonostante ci tenga a lui.

L’evoluzione di Walter, da reietto a Heisenberg è un percorso doloroso, ma liberatorio: Walter è stato continuamente vessato da tutto e tutti, è stato privato di riconoscimenti e, improvvisamente, scopre di avere un tumore terminale.

Tutto ciò lo porta a liberarsi di tutto, per fare qualcosa che lo renda finalmente vivo.

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Fonte foto: YouTube

L’ideatore della serie, Vince Gilligan, ha sempre detto che voleva creare una serie tv nella quale il protagonista diventasse l’antagonista ed è proprio quello che vediamo in Breaking Bad: Walter fa delle scelte molto discutibili, ma lo spettatore è comunque portato a tifare per lui; in Breaking Bad vediamo la nascita di un antieroe.

In Breaking Bad vediamo la discesa negli inferi di un uomo che non era stato mai nessuno ed è questo l’elemento drammatico chiave della serie.

Walter e Heisenberg sono le due facce della stessa medaglia, una sorta di Dr. Jekyll e Mr. Hyde, ma a differenza sua, Walter non vuole sopprimere il suo Mr Hyde e ci confessa che tutto ciò che ha fatto, tutto il sangue che ha versato e tutto il male che ha seminato, lo hanno reso vivo, come niente e nessuno aveva mai fatto prima.

Breaking Bad è tutto ciò che vorremmo chiedere ad una serie tv, per essere cult.

La ciliegina sulla torta? Il finale di Breaking Bad è praticamente perfetto, con le note di Baby Blue a fare da sottofondo.

 

Breaking Bad è la serie migliore di sempre E stavolta senza punto interrogativo.

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