Ebbene si, da settembre 2019 tornerà tra i banchi di scuola l’insegnamento dell’Educazione Civica, da tempo declassata ad argomento di serie C. Costituzione, ambiente e diritto del lavoro saranno quindi alcuni dei temi con cui dovranno confrontarsi i nostri ragazzi questo inverno.

COSA SI STUDIA?

L’Educazione civica era stata introdotta nelle scuole italiane grazie al contributo di Aldo Moro nel 1958, salvo poi essere eliminata dai programmi scolastici nel 1990.
Ora, dopo più di 20 anni, si è tornati a sentire la necessità di insegnare ai giovani adulti di domani le buone maniere in fatto di convivenza civile. Chissà perché.

Ecco quindi che scuole di I grado e II grado dovranno inserire, all’interno del proprio monte ore già vigente, un programma di 33 ore complessive (quindi almeno 1 ora alla settimana) inerente all’insegnamento delle buone regole sociali.
In particolare, le tematiche trattate saranno:

  1. Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale;
  2. Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015;
  3. Educazione alla cittadinanza digitale, secondo le disposizioni dell’articolo 5;
  4. Elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro;
  5. Rispetto ambientale, sviluppo ecosostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari;
  6. Educazione alla legalità e al contrasto delle mafie;
  7. Educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni;
  8. Formazione di base in materia di protezione civile.

e per studenti di medie e superiori, costituiranno materia di esame.

E I DOCENTI?

Per quanto riguarda l’insegnamento di tali argomenti, nelle scuole di primo ciclo sarà il corpo docente del singolo Istituto, in autonomia, a scegliere chi tra i maestri presenti dovrà occuparsi di sostenerne le lezioni.
Nelle scuole superiori invece, l’insegnamento sarà affidato ai docenti abilitati all’insegnamento di discipline economiche e giuridiche.
Per ora quindi non sono previste nuove assunzioni o nuovi posti di lavoro, ma entro il 2020 dovrebbero essere stanziati 4 milioni di euro per la formazione specializzata degli insegnanti.

TEORIA E PRATICA.

Ma sarà sufficiente questa ora settimanale? Il programma è ampio e non si corre forse il rischio di affrontare tematiche importanti e complesse, superficialmente, senza la giusta attenzione? Forse si.
Ma, come si è soliti dire, meglio di nulla.
L’Italia era infatti una delle pochissime nazioni europee a non prevedere, nel suo programma di insegnamento, ore dedicate ai valori di convivenza sociale. Le cose ora sembrano cambiare, grazie anche ai programmi promossi dal Ministero volti alla partecipazione attiva e concreta degli studenti in riferimento a tali tematiche.

Si tratta di promuovere  quello che in Sud America e negli USA chiamano Service Learning, un metodo educativo volto ad unire teoria e pratica intorno alla realizzazione di uno specifico progetto (dal tenere ordinato e pulito il parco davanti alla scuola, ad attività di volontariato).
In Italia non siamo molto bravi ad unire teoria e pratica… ma speriamo che sia giunto  il tempo del cambiamento.

Fonte

Greta Bovincini

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