Quando le donne finiscono alla ribalta della cronaca per un gesto eclatante, le conseguenze sono davvero da mani nei capelli.

Perché non verranno criticate con argomentazioni serie, ma si andrà a spulciare la loro vita per poterle offendere. Si dirà che sono brutte, che vestono male, che sono delle poco di buono.

Chi sono le donne che vogliono cambiare il mondo?

Greta Thunberg

La ragazzina che sta sfidando il mondo per puntare il dito contro i cambiamenti climatici. Ha iniziato scioperando nella sua città natale, Stoccolma. Con l’avvicinarsi delle elezioni ha deciso di non andare a scuola per una decina digiorni, protestando di fronte al Parlamento fino al giorno delle votazioni. A seguito delle quali ha continuato a scioperare ogni venerdì.

Il suo attivismo ha fatto il giro del mondo, le ha permesso di parlare alle Nazioni Unite e in molte occasioni mondiali riguardanti il clima. Ma l’ha anche esposta a critiche stupide e inutili: è brutta, porta sfiga, da quando c’è lei l’estate non accenna ad arrivare, Rita Pavone l’ha definita inquietante e paurosa.

Greta ha la sindrome di Asperger e un deficit di attenzione/iperattività, e nonostante le difficoltà che questo comporta trova il tempo per preoccuparsi della salute del pianeta. E trova il tempo di sensibilizzare le coscienze, ma essendo di sesso femminile ci si preoccupa del suo aspetto e del fatto che non sia frivola. Poco importa se il mondo sta bruciando, il problema è l’aspetto di Greta.

Carola Rackete, quando le donne sfidano il potere

La comandante della Sea Watch 3 che decide di forzare il blocco ed entrare in acque italiane (le motivazioni le stabiliranno durante il processo, non so vuole parlare del perché lo abbia fatto in questo articolo).

È una donna colta, ambientalista, animalista che ha deciso di aiutare le persone meno fortunate. Si può opinare sulle sue scelte di vita, ma come spesso accade sul web gli insulti diventano veramente pesanti.

 Da Greta a Carola: ecco le donne che vogliono cambiare il mondo

Le è stato augurato lo stupro, le hanno detto che sulla barca si è portata a a letto tutti gli africani (cosa peraltro lecita se si tratta di maggiorenni consenzienti), ed infine è stato criticato il suo aspetto fisico.

È brutta, non è femminile, si veste male, non sembra nemmeno una donna. Quindi avrebbe dovuto comandare una nave in abito rosa, tacchi a spillo e piega appena fatta? Questo avrebbe reso il suo gesto socialmente più accettabile?

Alexandria Ocasio-Cortez

Ci spostiamo negli Stati Uniti, dove una donna sotto i 30 anni e figlia di una cameriera ha vinto le elezioni di medio termine. È anche nata nel Bronx ed ha origini portoricane.

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Una ragazza dalle origini umili, che studia e lavora sodo per costruirsi un posto nel mondo e lo ottiene grazie alla sua forza. Ma anche qua la definiscono una bella idiota. Non conta la sua preparazione, il suo attivismo, la sua tenacia. È bella, quindi stupida.

Malala Yousafzai

Simbolo del diritto allo studio per le donne in Pakistan, ha rischiato la vita per il suo coraggio. Voleva andare a scuola nonostante alle donne sia vietato, e le hanno sparato in testa.

Malala è forte, ne esce ancora più forte e fa sentire la sua voce nel mondo, tanto che le viene assegnato il Nobel per la pace.

Le critiche non riguardano il suo aspetto, ma il fatto che sia donna e abbia opinioni. E parli. In una certa parte retrograda del suo paese, questo è un reato che può costare la vita.

Ma lei continua a lottare affinché i diritti delle donne vengano equiparati a quelli degli uomini: forza Malala!

Alaa Salah, donna per le donne

Ci spostiamo in Sudan, dove una 22enne è diventata portavoce delle potreste contro il governo. Abito tipico del suo paese e orecchini dorati simbolo di femminilità, sono il suo marchio distintivo.

La foto che ha fatto il giro del mondo è quella di Alaa sul tettuccio di una macchina che parla alla folla.

Come Malala lotta per i diritti delle donne in Sudan, e le critiche sono tutt’altro che leggere. Anche in questo caso le donne rischiano la vita se esprimono un’opinione. Figuriamoci se parlano in pubblico.

Annalena Baerbock

Co-leader del partito dei Verdi tedesco, è al contempo donna politica, colta, moglie e madre di due figli.

Si è formata, è partita dal basso e ha contribuito alla crescita del suo partito. Donna a 369 gradi.

Jacinda Ardern

Primo ministro della Nuova Zelanda dal 2017, è la donna più giovane del mondo ad aver mai governato un Paese.

Ha una gavetta di tutto rispetto, che include anche aver lavorato nell’entourage di Tony Blair.

Memorabile il suo discorso a seguito dell’attentato di Christchurch, in cui un hanno perso la vita 50 persone:

“È un terrorista. È un criminale. È un estremista. Ma quando parlo sarà senza nome. E imploro tutti voi e tutti quanti: pronunciate forte il nome di chi è rimasto senza vita, non quello di chi gliel’ha tolta, la vita. Forse cercava notorietà, ma noi in Nuova Zelanda non gli daremo nulla. Nemmeno il suo nome”.

Marica Branchesi

L’astrofisica italiana, professoressa al Gran Sasso Science Institute dell’Aquila, che ascolta l’universo: ha intercettato un fascio di onde gravitazionali, ossia delle increspature spazio-tempo, che Einstein aveva ipotizzato quasi un secolo fa.

Donna, madre, moglie e studiosa: wonder woman scansati.

Katie Bouman

Meglio nota come la scienziata del buco nero, colei che per prima è riuscita a fotografarne uno grazie all’algoritmo da lei studiato e applicato, che ha fatto sì che la foto fosse possibile.

Classe 1989: 30 anni da compiere. Niente male no?

Donne sotto accusa

Ma cos’hanno in comune tutte queste donne? Che sono state e continuano ad essere oggetto di critiche pesanti.

Perché una donna che riesce nel proprio lavoro, di sicuro l’ha data via. Se è bella poi, senza dubbio è entrata nel letto giusto. Se è brutta, le è concessa un minimo di intelligenza, ma sempre dal letto di qualcuno dovrà passare per fare carriera.

L’idea di una donna intelligente, colta, che prende una posizione non comune, ancora non va giù. E si offende pesantemente. Perché Carola è brutta, non sembra una donna; Greta è piccola deve studiare mica pensare al pianeta, poi dai è pure un po’ bruttina diciamocelo; le altre ok avranno pure fatto scoperte scientifiche incredibili, o si batteranno per i diritti delle donne, ma se non sei madre non sei una vera donna. E queste chi se le prende visto quanto sono pesanti?

Stereotipo dopo stereotipo, si costruiscono barriere. Perché queste donne non superano i 40 anni, e sono già entrate nella storia. E questo brucia, soprattutto a quella categoria di uomini che pensa di essere intoccabile: ricchi, intelligenti e potenti.

E queste donne li scombussolano perché nessuna di loro è ricca e potente, ma di sicuro sono intelligenti e in grado di cambiare il mondo.

Le donne che si schierano fanno paura, quando usano il cervello per migliorare il mondo spaventa, e queste donne sono pure giovani e con tutto il tempo per cambiare le cose.

E pensate un po’? Alcune sono pure sposate e madri, quindi sono anche piacevoli e affabili. Tutto quello che hanno se lo sono guadagnato, con ogni goccia di sudore, con ogni lacrima versata di fronte a chi le considerava solo donne con grilli per la testa, con ogni sacrificio fatto in nome di quello in cui credono.

Sono i modelli di oggi che portano alta la bandiera del femminismo, ne hanno cambiato le regole e sono fonte di ispirazione per tutte noi. Ognuna di loro ci insegna che nulla è impossibile, che passo dopo passo tutto si realizza e tutto diventa reale. Basta credere in noi stesse e nella forza che abbiamo.

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