A metà strada tra Jesolo e Cortina, nella pianura trevigiana si erge una collina dai lievi pendii ricca di storia e di natura: il Montello.

Il suo nome deriva dai romani, che arrivando nella pianura e vedendo questo pendio dalla sua tipica forma a dorso di mulo, lo chiamarono ‘monticellus’ (monticello) da cui poi derivò appunto il nome Montello.

Questo territorio, da cui facilmente si può raggiungere anche Venezia, è ideale sia per una gita giornaliera che per una vera e propria vacanza, all’insegna della storia, della natura e dell’agriturismo.

Tagliato longitudinalmente da tre strade principali: la Panoramica, la dorsale e lo stradone del bosco e trasversalmente da 21 prese (il nome di queste strade). Ognuna di queste è dedicata a un eroe della guerra. Il Montello può essere meta di tipologie diverse di vacanza.

Se siete amanti della storia, potrete perdervi fra i tanti monumenti che ricordano la prima guerra mondiale.

montello-cartina-320x132 Tra Venezia e Cortina: il Montello. Storia, natura e buon cibo

Il Montello, infatti, insieme al Piave che lo lambisce, è stato protagonista della Battaglia del Solstizio nel giugno del 1918. Partendo da Nervesa, potrete visitare il capitello costruito nel punto in cui cadde l’aereo di Francesco Baracca (presa 1) e il sacrario militare, progettato durante il periodo fascista e ben visibile da lontano grazie all’imponente torre a base quadrata. Questo contiene le salme di 9325 caduti durante le battaglie del Piave. In località Santa Croce si erge il monumento ai ragazzi del ‘99.

Se si prosegue, nel comune di Giavera si può trovare il cimitero britannico vicino alla vecchia chiesa del paese. Un luogo di una bellezza e perfezione suggestivi. Continuando nel viaggio alla scoperta della storia, si deve visitare l’osservatorio del re con la colonna romana (tra la presa 15 e la 16). Questa casa, fu la base dalla quale il re poté vedere la ritirata austriaca alla fine della battaglia del solstizio.

Non mancano comunque monumenti più antichi come l’Abbazia di Sant’Eustachio dove venne scritto il galateo da Monsignor della Casa che è stata da poco restaurata. Nei vicini musei di Montebelluna e Crocetta potrete vedere i reperti preistorici scoperti nelle grotte.

Se oltre alla storia vorrete dedicarvi alla natura, potrete passeggiare immersi nei boschi di castagno, ascoltare gli animali che vi vivono, osservare le impronte e cercare gli scoiattoli, ma attenti ai cinghiali. I colori di questo bosco, che un tempo forniva la legna per le navi veneziane, sono spettacolari in ogni stagione.

Fatevi accompagnare da una persona del luogo e visitate il Forame, dove nasce il torrente Giavera. Proseguite verso la ‘busa delle rane’. Mentre camminate fermatevi ad osservare i colori e ascoltare i suoni.  È un luogo molto apprezzato anche per gli amanti della mountain bike, grazie alle innumerevoli strade non ancora asfaltate. Per gli amanti della speleologia non mancano grotte più o meno visitabili in base alla stagione e alle capacità di ognuno.

Se tutte queste passeggiate vi hanno fatto venir fame, non preoccupatevi, siete nel posto giusto.

Sono numerosi i ristoranti ma soprattutto gli agriturismi, alcuni dei quali con camere. Un buon pranzo veneto si apre sempre con uno spritz nei tantissimi bar che incontrerete. Da assaggiare sicuramente i funghi e le erbette che crescono spontanee. Se siete amanti della carne, cinghiale e capriolo non mancheranno, il tutto accompagnato da ottimo vino, ricordatevi che siete a due passi da Valdobbiadene e da Conegliano.

Siccome siete in terra trevigiana, ricordatevi sempre di concludere il pasto con tiramisù e prosecco frizzante o per gli amanti dei vini più dolci un buon moscato. Se sentite l’acquolina in gola e avete bisogno di un po’ di riposo, questo è il posto ideale.

Articolo di Erika Franceschini

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