Spesso e volentieri facciamo molta confusione in merito alle differenze tra psicologia e psicoanalisi: la maggior parte delle persone pensa erroneamente che i due termini siano sinonimi. 

E, allora, quali sono le differenze che intercorrono tra psicologia e psicoanalisi? Facciamo un po’ di chiarezza sull’etimologia e sulla terminologia. 

Differenze tra psicoanalisi e psicologia: quali sono?

L’anima, spesso, chiede aiuto. Imparare ad ascoltarsi è un passo determinante per tendere al proprio bene, per affrontare le difficoltà e per misurarsi con se stessi e superare i propri limiti.

È chiaro che psicologia e psicoanalisi possono rappresentare soluzioni importanti ai nostri problemi ed il ricorso ad esse merita di essere valutato sulla base di una conoscenza più approfondita di entrambe le discipline.

Infatti, capita spesso di sentire parlare di psicologia e psicoanalisi e, erroneamente, si tende a confonderle, a sovrapporre i loro significati e a mischiare le competenze intrecciando le rispettive aree di intervento.

Pertanto, sarà giusto indagare quali sono le differenze e le similitudini tra psicologia e psicoanalisi al fine di mettere in chiaro di cosa si occupano i professionisti dell’una e dell’altra disciplina.

Con il termine “psicologia” si intende – letteralmente – “discorso sull’anima”: si tratta di una disciplina complessa che si è sviluppata soltanto di recente e, più precisamente, nella seconda metà del secolo scorso.

Essa ha avuto impulso, inizialmente raccogliendo l’eredità della teologia e della filosofia e poi concentrandosi sulla realtà della “psiche”, attorno alla quale è nato un metodo scientifico oggettivamente valido. 

Emozioni, sensazioni, sentimenti, desideri – manifesti e latenti – vengono passati al “Metal detector” dei professionisti che hanno il compito di identificarli come cause oppure come conseguenze di qualcosa.

La psicologia ha trovato applicazione nell’ambito medico dando vita alla psichiatria e rendendo il metodo accettato scientificamente.

Affidarsi ad uno psicologo o ad una psicologa a Firenze, Parigi, Londra o in qualsiasi posto nel mondo è un passo importante che va fatto in modo consapevole e sentito e che convince della possibilità di migliorare.

Continuiamo il viaggio alla scoperta delle differenze etimologiche e concettuali tra le due discipline e soffermandoci ora anche sulla psicoanalisi.

La psicoanalisi ha avuto origine verso la fine dell’800 grazie agli studi di alcuni medici. Nata a Vienna, la psicoanalisi è indissolubilmente legata al nome di Sigmund Freud, il quale diede un input determinante allo sviluppo della disciplina, considerando come punto di partenza della stessa la soggettività della psiche nella quale ritrovava la chiave di accesso alla realtà oggettiva.

La psicoanalisi è, quindi, l’analisi della mente che si basa sulla teoria dell’inconscio che a sua volta determina l’esistenza di una disciplina e di una prassi che sono, rispettivamente la psicodinamica e la psicoterapia.

La psicoanalisi si affermò – non con poche difficoltà – in campo clinico.

Di fronte alla psicologia nel suo complesso, la psicoanalisi con tutte le sue sfumature è caratterizzata dall’attenzione per la vita interiore, dall’interesse clinico, dall’importanza attribuita ai sentimenti e alle emozioni nell’equilibrio della vita psichica e si configura come un movimento relativamente unitario.

Pertanto, psicologia e psicoanalisi operano – in un certo senso – tenendosi per mano e, laddove necessario, si chiamano in causa reciprocamente.

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