La campagna nazionale #HoQualcosaDaDirvi nasce con lo scopo di mettere in contatto ed in confronto i ragazzi dell’associazione Arcigay Giovani sul Coming out.

 

Storie di chi non sapeva come dirlo, che vorrebbe dirlo, ma non sa ancora come. In occasione del Coming Out Day, svoltosi l’11 ottobre come da ormai 30 anni a questa parte, si ricorda la marcia nazionale per i diritti delle lesbiche e dei gay.

Il momento della “verità” è, sicuramente, quello più importante nella vita di una persona LGBT. E’ l’istante in cui si viene spogliati dei propri intimi segreti per rivelare qualcosa che cambierà per sempre la propria vita.

Un rito di passaggio, un momento di iniziazione attraverso cui si può, finalmente, vivere in libertà, seguendo le proprie pulsioni, senza più nascondersi.

La nostra è una società in pieno sviluppo tecnologico e sociale, ma con ancora troppi retaggi culturali arretrati. Quello del coming out è ancora un tabù in molti contesti, a partire da quello scolastico e lavorativo.

Spesso si confonde erroneamente la parola “coming out” con “outing”.  Si dimentica, infatti, che la prima tratti di una azione consapevole dell’individuo, che decide di dichiarare il proprio orientamento sessuale, chiedendo unicamente che questo venga rispettato.

Non è un caso, infatti, che i colori scelti dai LGBT per rappresentarsi siano gli stessi della Bandiera della Pace. In fondo, è solo questo che chiedono: poter vivere in tutta serenità la propria sessualità, senza doversi vergognare. Il Gay Pride, tanto bistrattato e denigrato da larga parte degli ambienti culturali dell’attuale destra, rappresenta proprio questo. Un’estremizzazione, un ribaltamento carnevalesco per gridare al mondo il proprio diritto fondamentale: essere liberi.

La giornata internazionale si pone l’obiettivo di celebrare l’orgoglio di chi non si vergogna, di chi decide di essere se stesso senza nascondersi. Robert Eichberg, attivista ideatore della ricorrenza, voleva proprio questo: lasciare che la comunità LGBT fosse onesta con sè stessa ed i propri sentimenti, togliendo ogni maschera anche con il resto del mondo.

La lotta alla discriminazione è ancora molto dura e, sicuramente, non sarà una giornata a risolvere i conflitti. Il coming Out Day può essere considerato un primo passo ed un valore aggiunto affinchè ogni differenza venga, finalmente, superata.

Fonte: https://www.huffingtonpost.it/

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