Da quando il voto alle donne è una realtà?

Il 19 Settembre 1893 in Nuova Zelanda le donne si recarono alle urne per la prima volta. Il diritto di voto alle donne è il primo passo di un  lungo e tortuoso percorso verso la parità tra i sessi.

Durante una recente discussione con mio figlio adolescente ho avuto un flashback.
Mi sono rivista ragazzina, con la determinazione e la cocciutaggine che contraddistinguono i ragazzi e le ragazze in quella fase intermedia tra la fanciullezza e l’età adulta.
Ero solita ripetere:

“Vorrei avere la maggior età e poter votare per cambiare il Mondo!”

Ciò su cui non mi soffermavo, nell’ ingenuità e nell’ impeto del momento, era che fino a pochi decenni prima non avrei avuto modo di esercitare il diritto di voto.

 

Suffragio Femminile – Date da ricordare

19 Settembre 1893 ( 125 anni fa ) in Nuova Zelanda fu concesso per la prima volta il diritto di voto anche alle donne

• 10 Marzo 1946 in Circa 400 comuni Italiani le donne si recarono per la prima volta alle urne per le elezioni amministrative .

Nello stesso giorno un decreto stabilisce anche l’eleggibilità femminile nell’Assemblea costituente.

• 2 Giugno 1946 in Italia si tenne il celebre referendum per la scelta tra Monarchia e repubblica, a suffragio universale.

Il sito Reddit ha realizzato alcune mappe interattive sull’anno esatto in cui le donne hanno ottenuto il diritto di voto nei diversi paesi del mondo.

Il numero di paesi in cui le donne possono votare è aumentato principalmente tra il 1940 e il 1970.
Negli anni 2000, lo stesso diritto è stato introdotto in Bahrein e negli Emirati Arabi Uniti.
L’ultimo stato ad avere esteso il diritto di voto alle donne è l’Arabia Saudita, nel 2011.

Un po’ di storia

Durante la rivoluzione francese venne sancita per la prima volta l’uguaglianza di tutti gli uomini e viene data la possibilità di voto a tutti gli uomini.

Alle donne è proibito partecipare al governo della nazione, non possono votare né essere votate.
Il malumore femminile si traduce in coraggiose dichiarazioni pubbliche.

Nel 1791, la scrittrice Olympe de Gouges redige una “Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina” e ne paga le conseguenze sulla ghigliottina.

Si diffusero poi a livello mondiale i movimenti delle suffragette, di cui il primo fu fondato nel Regno unito al termine nel 1869 , ma fu solo nel 1903 con la fondazione del “Women’s Social and Political Union” e del suo celebre motto “Fatti e non Parole” che il movimento diede vita a scioperi e grandi proteste pubbliche spesso seguite da scontri con la polizia e arresti.

Grazie alla tenacia di queste coraggiose attiviste, agli inizi del ‘900 le donne conquistano i diritti elettorali in Australia, Norvegia, Finlandia (in Nuova Zelanda già nel 1893).

Nel regno unito il diritto di voto venne concesso solo nel 1918 al termine della prima guerra Mondiale, periodo in cui, con gli uomini al fronte, mogli, madri e figlie hanno dimostrato di saper ricoprire ruoli cruciali e di meritare quindi la parità dei diritti.

In Italia

Come già detto, in Italia le cittadine ebbero modo di votare solo nel 1946, dopo la seconda guerra mondiale anche se nel corso dei decenni precedenti vi erano stati dei deboli segnali di cambiamento.

• Nel 1919 la Camera approva una proposta per concedere alle cittadine i diritti elettorali, ma la legislatura si chiude prima che la questione passi al Senato.
• Durante il 1925, sotto Mussolini, il parlamento concede alle donne il voto amministrativo, che resta però senza attuazione a causa dell’abolizione delle elezioni per gli enti locali.

Nel 2016 Rai 3 realizzò e mise in onda uno sceneggiato “Le ragazze del ’46”, che ben descrive le emozioni e i dubbi legati al primo voto femminile in Italia.

Il programma è costruito intorno ai racconti di 10 “ragazze” che nel 1946 avevano tra i 21 (la maggiore età di allora, necessaria per votare) e 31 anni.  Molte di loro si misero in fila dall’alba, altre fecero chilometri e chilometri a piedi per arrivare ai seggi, soprattutto se abitavano in piccoli paesi.

Curiosità

1. Quale Paese ha la più alta percentuale di donne in Parlamento?

Il Rwanda dove il 61% dei seggi parlamentari è occupato da donne.

2. Chi è stata la prima donna al mondo a ricoprire la carica di primo ministro nel proprio Paese?

Fu Sirima Bandaranaike e avvenne nel 1960: in quell’anno, infatti, divenne primo ministro dello Sri Lanka.

3. In quale anno la Svizzera ha esteso il diritto al voto alle donne?

Nel 1971, quasi un secolo dopo la Nuova Zelanda.

SITOGRAFIA

https://www.corriere.it/culturahttp://www.ingenere.it/articoli

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