Eleanor Longden faceva l’università quando iniziò a sentire una voce che le raccontava la sua vita in terza persona. Questo fu l’esordio della schizofrenia, uno dei disturbi mentali più disabilitanti. Eleanor si è laureata con il massimo dei voti e lavora nel mondo accademico, eppure continua a soffrire di schizofrenia. Com’è possibile?

 shutterstock_774760519-655x353-1-320x172 La cura della schizofrenia non è nei farmaci. La storia di Eleanor.Che cos’è la schizofrenia?

La schizofrenia è un disturbo caratterizzato da perdita di contatto con la realtà. Uno schizofrenico vive ogni giorno con allucinazioni e falsi convincimenti, oltre che appiattimento dell’affettività e deficit cognitivi. Una persona su cento soffre di questo disturbo a partire dall’inizio dell’età adulta. La schizofrenia si cura con un intervento sia farmacologico che psicoterapeutico. Secondo Politi un malato su tre può guarire ma molti rinunciano a seguire le terapie, aggravando la propria condizione. Eleanor non è mai guarita ma vive una vita di cui è veramente soddisfatta.

Le voci da incubo

Come raccontato da lei in una conferenza Ted, all’esordio della malattia Eleanor fu sia spaventata che curiosa di questo suo commentatore. Però poco dopo averne parlato con un’amica e con il suo primo psicologo, anche a causa del disagio provato dalle risposte dei due, ha iniziato a sentire delle voci da incubo.  Le voci iniziavano ad obbligarla ad autolesionarsi o a fare cose bizzarre come lanciare un bicchiere d’acqua addosso ad un docente. Quando ne parlò con uno psichiatra le disse che sarebbe stato meglio se avesse avuto il cancro perché “sarebbe stato più facile da curare della schizofrenia”. A quel punto le voci diventarono insopportabili.

Il recupero

Nella conferenza, Eleanor racconta che a cambiare la sua vita furono gli attivisti del Movimento degli Uditori di Voci che la fecero sentire accolta e finalmente capita. Grazie a loro Eleanor imparò a dare un significato metaforico alle sue voci, capendo il messaggio che voleva dare a se stessa e prendendone consapevolezza. Quindi iniziò ad interagire con esse in modo deciso, collaborando con loro senza obbedire o aggredire. Capì che ogni voce riportava ricordi di emozioni che non aveva mai esaminato, come storie passate di abusi sessuali.

La sua vita oggi4394f25e86e9c74b8b041e458b33a337f70723cb_254x191-2 La cura della schizofrenia non è nei farmaci. La storia di Eleanor.

Gradualmente Eleanor rimosse tutti i medicinali, e da molti anni non ne fa più uso, nonostante continui a sentire voci che son diventate più dolci e rassicuranti. Racconta che le suggerivano anche le risposte degli esami “in un certo senso è come copiare”, dice lei ridendo nella TedTalk. Dopo dieci anni dalla sua prima voce si è laureata con il massimo dei voti in Psicologia e successivamente ha superato i master di più alto livello. Ha lavorato nei servizi psichiatrici, pubblicando numerosi articoli scientifici. Adesso fa parte del corpo organizzativo del Movimento Internazionale degli Uditori di Voci ed è oratrice accademica ed internazionale. Nel 2013 ha anche scritto un libro sulla sua esperienza “Learning from the voices in my head”.

La storia di Eleanor Longden è un esempio chiaro di come, se non si perde la motivazione a migliorarsi, si possono rendere positive anche le più invalidanti malattie. Se conoscete qualcuno che soffre di schizofrenia non lasciatelo da solo e non criticatelo. Eleanor è guarita grazie all’ascolto empatico, non grazie ai farmaci. Spesso, per stare meglio, basta qualcuno che sia in grado di capirci.

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