10 piccoli consigli per migliorare il nostro bel paese

Consiglio numero 1:

Non morire lavorando, frase con doppia lettura: più sicurezza sul lavoro, e andare in pensione ad un’età in cui ancora ci si possa godere la vita. Entrambe hanno la propria importanza, scegliete quella che più vi si addice.

marta-fana-675x275-320x130 Consiglio dopo consiglio, 10 piccoli spunti per migliorare l'Italia

Sicurezza sul lavoro: é sacrosanto che ci debba pensare l’impresa a mettere i propri lavoratori in sicurezza, ma se lo Stato contribuisse un po’ (sia vigilando, che sanzionando pesantemente, che offrendo incentivi) male non farebbe.

Pensioni/entrata nel mondo del lavoro: piccolo quiz. Se Tizio lavora fino a 70 anni, Caio e Sempronio di 25-30 anni nel mondo del lavoro quando entrano? Ai posteri l’ardua sentenza.

Sul lavoro vorrei aprire un piccolo monologo sui curriculum: non vanno mai bene. Una volta di esperienza ne hai troppa, la volta dopo poca, la volta dopo ancora é quasi perfetto ma ti manca quell’ora di sfruttamento in più che avrebbe reso il cv ideale. Se ci fate sapere cosa bisogna scrivere, provvediamo.

Altra cosa sul lavoro: gli annunci. É inutile che scriviate annunci lunghissimi, infarciti di paroloni e grandi significati se quello che cercate é l’ennesimo/a schiavo/a che lavori 15 ore al giorno, con 8 contrattate,  senza ferie, malattie e diritti. L’antifona é chiara da subito, ma almeno non prendeteci in giro. Ah e perfavore, ditecelo subito che il nostro cv finirá nella gabbia del coniglio come carta igienica, almeno ci mettiamo l’anima in pace.

Consiglio numero 2:

Politiche per la famiglia. Anche qua decidetevi: i figli o si fanno e si fanno mangiare, o non si fanno. É inutile che ad un colloquio ad una donna chiediate se vuole figli o no: é una domanda stupida ed irrispettosa perché quella donna potrebbe non poterne avere, o semplicemente non vuole discutere con voi la questione. La domanda, purtroppo, si rende necessaria perché una donna incinta ad un datore di lavoro costa. Dall’altro lato peró si viene accusate di non fare figli per pensare alla carriera: primo, pure fosse che ve frega, secondo, se per lavorare (e campare) mi chiedono (per non dire impongono) di non fare figli mi pare che la scelta sia una sola. O sbaglio?

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Consiglio numero 3:

Prendiamoci le nostre responsabilità. Negli ultimi anni la politica ci ha molto delusi, e di questo siamo soliti incolpare un partito piuttosto che un altro. Ma i veri responsabili, facciamocene una ragione, siamo noi, perché i buffoni in Parlamento ce li abbiamo messi noi. Ci siamo fatti abbindolare per decenni da questo e quello, ed eccoci qua.

Consiglio numero 4:

La società siamo noi. Spesso si sente criticare la società, come se questa fosse un qualcosa di astratto che vaga nell’etere decidendo di diventare una cosa o un’altra. Mi spiace deludervi ma la società siano noi. Quindi se ci dà noia chi parcheggia in seconda fila, non lo facciamo, neanche se tanto devo andare lì davanti e ci sto solo 5 minuti; la fila (per qualsiasi cosa) é una, e nel mondo si mettono tutti uno dietro l’altro attendendo, tranne in Italia dove c’è sempre quello che ha fretta e passa avanti a tutti con nonchalance. Ah e la fila é diritta, non un triangolo scaleno. Se vogliamo una società civile costruiamola partendo dalle cose semplici.

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Consiglio numero 5:

Rispetto per tutti. Non mi interessa che partito votiate, il rispetto lo si deve a chiunque. Potete non condividere il suo modo di vivere, ma il rispetto non é negoziabile, soprattutto se lo pretendete. Nessuno ha il diritto di giudicare gli altri, tutti abbiamo il diritto di essere trattati allo stesso modo e il dovere di pretendere che sia così. Mettersi gli uni contro gli altri non porta a nulla di buono.

Consiglio numero 6:

Impariamo a rispettare le regole. Se ci sono delle regole si rispettano, quindi se c’è un divieto di fare qualcosa non lo si fa. Ammettiamolo che se ci proibiscono qualcosa, siamo i primi a trasgredire ma poi non lamentiamoci se le cose vanno male. I bambini vengono sempre tirati in ballo, allora rendiamoci conto che ci guardano e che dobbiamo insegnare loro il rispetto della legge.

Consiglio numero 7:

Incrementiamo il turismo. Molte persone non vengono in Italia perché è eccessivamente cara. I turisti in Italia non tornano, vengono per un periodo, si girano quello che possono e poi addio. Con tutto quello che si potrebbe ottenere mi pare limitativo.

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Consiglio numero 8:

Lotta all’evasione. Non ho, come pare invece molti abbiano, soluzioni al riguardo ma di sicuro é un grosso problema che i governi (di ogni colore) ignorano beatamente. É un cane che si morde la coda, ma se nessuno ferma questa giostra prima o poi si casca tutti.

Consiglio numero 9:

Impariamo l’empatia. Fare classifiche su chi sta peggio di chi, non serve a nulla e a nessuno. Cerchiamo di aiutare gli altri anche con piccoli gesti, piccole attenzioni e con quanto é nelle nostre possibilità. Chi aiutare é una scelta personale insindacabile. Ma aiutiamo qualcuno in difficoltà: fa bene all’anima.

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Consiglio numero 10:

Torniamo il paese in cui si rideva intorno ad una tavola. Riprendiamoci la nostra vera identità, quella di un paese pieno di vita anche senza soldi, di un paese in cui si rideva per strada con gli amici, in cui in estate si sentivano le televisioni e le radio dalle finestre aperte….torniamo ad aprirci gli uni con gli altri.

Come avrete notato, i miei consigli (o meglio piccole idee) riguardano soprattutto noi cittadini, perché penso che il vero cambiamento siamo noi. Una volta che noi come popolo ci saremo ripresi la nostra identità (e non mi riferisco a cose come prima gli italiani, sia chiaro), allora anche la politica cambierà. Fino a quel momento non saremo altro che la brutta copia di noi stessi, di quello che eravamo e di quello che in fondo continuiamo as essere: italiani ironici, sognatori e amanti della buona vita.

Buoni sogni a tutti!

13 pensiero su “Consiglio dopo consiglio, 10 piccoli spunti per migliorare l’Italia”
  1. Grazie, bell’articolo (e bella rivista!). Su un unico punto non concordo: non riesco a rispettare le opinioni di tutti. Non rispetto chi è egoista, razzista, xenofobo, chi pensa solo al proprio benessere e calpesta i diritti degli altri e i principi di uguaglianza tra gli esseri umani. Queste persone, proprio no, non le rispetto.

    1. Anche io ma sto cercando di rispettare anche loro: il rispetto lo si deve a tutti, anche a chi non sa nemmeno cosa sia. Non è facile, ma a queste persone si deve dimostrare che siamo migliori di loro!

  2. Anche io ma sto cercando di rispettare anche loro: il rispetto lo si deve a tutti, anche a chi non sa nemmeno cosa sia. Non è facile, ma a queste persone si deve dimostrare che siamo migliori di loro!

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