1600 Pennsylvania Avenue: a Washington DC è questo l’indirizzo più famoso,quello della Casa Bianca ( White House), che dal 1800 è la residenza del presidente degli Stati Uniti, da quando vi abitò John Adams.
Distrutta dalle truppe inglesi nel 1812, fu ricostruita secondo i disegni di James Hoban, e il colore con cui fu riverniciata diede il nome all‘edificio: infatti Theodore Roosevelt stabilì che l’Executive Mansion dovette chiamarsi semplicemente White House nel 1901, quando fu realizzato il West Wing.
Dal 1961 è aperta al pubblico come Parco Nazionale (NPS President’s Park)mentre un associazione voluta da Jaqueline Kennedy si occupa della conservazione del patrimonio della residenza presidenziale.
L’oggetto più antico presente è il ritratto di George Washington, realizzato nel 1797 da Gilbert Stuart. Salvato da Dolley Madison durante l’attacco inglese, oggi lo si vede nella East Room, la sala per conferenze e la più grande dell’edificio.
La stanza più nota è invece la Stanza Ovale (Oval Office), dove il presidente riceve gli ospiti e rilascia discorsi alla nazione. Una stanza dominata dalla Resolute Desk, così chiamata in quanto realizzata con il legno proveniente dalla HM Resolute, donata dalla Regina Vittoria al Presidente Hayes nel 1880.
La White House non è accessibile ma numerosi musei americani, i Presidential Museums, offrono ai visitatori l’ebrezza di poter essere per un giorno leader del mondo libero.
I cittadini americani sono invitati a prendere accordi con un membro del congresso per i tour gratuiti della Casa Bianca, mentre gli stranieri, attraverso la loro ambasciata.
Non è consentito introdurre videocamere all’interno della White House.
“La Casa Bianca è una delle più piccole residenze presidenziali del mondo, con i suoi cinquanta metri di lunghezza e venticinque di profondità, situata in soli sette ettari di terreno.
Il progetto dell’architetto James Hoban, una struttura in pietra a pianta rettangolare con tetto a quattro spioventi e fronte colonnata, per quanto chiaramente poco originale, fu scelto attraverso un concorso aperto dai giudici che ne apprezzarono “l’eleganza, la maestosità e l’adattabilità”. (Dan Brown)