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La triennale celebra Rick Owens

E’ in corso alla Triennale di Milano, la mostra dedicata a uno degli stilisti più di successo, Rick Owens (Porterville,1961), curata da Eleonora Fiorani.

Potrete trovarvi oltre 100 creazioni, che spaziano da abiti ad accessori a pezzi d’arredo. Fa da sottofondo alla mostra un’immensa scultura sospesa, realizzata in cemento e sabbia, gigli e capelli dello stesso stilista. Essa vuole simboleggiare la creatività degli artisti.2a30b619-50e7-4dbf-a5c5-aefd24450d28-320x213 RICK OWENS: SUBHUMAN INHUMAN SUPERHUMAN

Difficile, guardando queste creazioni, pensare ad Owens senza proiettarsi in scenari oscuri, futuristici, post-apocalittici. Tuttavia in qualche modo i suoi abiti riescono a cogliere i gusti delle nuove generazioni e questo fa si che Owens sia uno degli stilisti più di successo anche economicamente. Si tratta di creazioni assolutamente radicali ma portabilissime, fatte di materiali poveri ma ad alto contenuto tecnologico. Materiale preferito dallo stilista è la pelle e la scala cromatica rimane sempre entro i confini del bianco-grigio-nero.

rick-owens-ss18-womens-3-480x720-320x480 RICK OWENS: SUBHUMAN INHUMAN SUPERHUMANSolamente guardando in faccia lo stilista, capiamo di trovarci di fronte ad una personalità che rifugge gli stilemi prestabiliti in ogni campo e questo trasmette con le sue creazioni. Si tratta di un uomo sicuro di sé, dal carattere molto forte che punta tutto sul paradosso, sull’assurdo. Il suo obiettivo è quello di scardinare le regole fissate dalla moda e del bello tradizionale.

Egli crea outfit per una donna diversa da quella tradizionale, non punta su aderenza e sensualità ma vuole vestire una donna forte, potente e questa è una delle cose più amate dalle sue clienti.

 

 

 

 

Le sue sfilate sono sempre a forte impatto visivo, le location ricreano scenari misteriosi, nel mezzo spettacoli insoliti e l’elemento provocatorio è quasi sempre presente. Le modelle sono inusuali, pallide e prive di trucco il più delle volte.

GettyImages-490871220-320x213 RICK OWENS: SUBHUMAN INHUMAN SUPERHUMANImportante per la sua carriera è la moglie, Michèle Lamy, che lo accompagna e lo sostiene. Possiamo quasi dire che sia lui al femminile, anche lei amante del nero e del deforme. Entrambi credono fermamente nella possibilità di trasformare i punti deboli in punti di forza.

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“The coolest thing is when you don’t care about being cool anymore. Indifference is the greatest aphrodisiac – that’s what really sums up style for me”

Vi invito a fare un salto a questa mostra e a immergervi per un secondo nel mondo così misterioso e intrigante creato da questo geniale stilista.

La mostra rimarrà aperta fino al 25 marzo 2018, qui potete accedere a tutte le informazioni.

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