Viaggi intorno al mondo: Messico e Guatemala (parte 2) – Mazunte e Punta Cometa

Salimmo fino al fuoco sacro, insieme agli atri ragazzi e quando alzai lo sguardo per ammirare l’immensità dell’oceano Pacifico, vidi due balene: madre e figlio che si immergevano e ricomparivano in lontananza.

Era la prima volta che assistevo ad uno spettacolo del genere e Madre Natura, in quel viaggio, stava sfoggiando il lato migliore di sé.

Nella spiaggia accanto, Mazunte, si trovavano due posade, una gestita da francesi ed una da italiani, dove avremmo soggiornato in comode amache per un breve periodo.

Il clima era molto gioviale, feci amicizia con i ragazzi dell’organizzazione e mi convinsero a collaborare: avrei fatto da lavapiatti in cambio di una notte in amaca.

Anche se i prezzi erano moderati, accettai volentieri l’incarico, mi piaceva far parte di un gruppo e conobbi vari personaggi che si alternavano anche nella gestione del locale e alla cucina.

Poi le storie di viaggio si mescolavano al sapore di cervezas nelle lunghe notti sulla spiaggia .

Tutti desideravano vedere l’alba in quel posto incantato.

Fare il bagno nelle acque del Pacifico, fra i cavalloni fu un’esperienza indimenticabile a livello fisico: molto tonificante, restava pur sempre presente la mia paura degli squali quindi non mi allontanavo molto dalla spiaggia.

Passavo la giornata a disegnare sulla mia moleskine all’ombra del sole messicano, coi colori che una ragazza della posada, madre di due bimbe, mi aveva offerto per intrattenere i più piccoli.

Verso tardo pomeriggio cambiavamo spiaggia per osservare il sole tramontare in direzione dell’oceano e compravamo il pesce appena pescato direttamente dalle reti dei pescatori della costa.

Poi accendevamo il falò e stavamo seduti in cerchio ad ascoltare i racconti di chi, col proprio furgone era di ritorno dal deserto del nord sopra Città del Messico.

(continua)

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