Christo e Jeanne-Claude, i maestri della “Land Art“, un’arte che ha il profumo di un sogno, ma è pura capacità organizzativa con il fine di rendere reali delle idee apparentemente impossibili.

Insieme, hanno “impacchettato” monumenti, antichi ponti e isole,  in questo binomio di sentimento e creatività, lui ci metteva l’idea e disegnava il progetto, lei si occupava di trasformare le idee del compagno in realtà.

Nel 2009, Jeanne-Claude è venuta a mancare.

CHRISTO-1-320x213 Christo e Jeanne-Claude  massimi esponenti della “Land Art”

Floating Piers, una delle sue opere più suggestive , Christo l’ha realizzata 7 anni dopo ,una passerella che dava al visitatore l’illusione di passeggiare sulle acque del Lago d’Iseo.

La Land Art è una forma d’arte contemporanea nata negli Stati Uniti tra il 1967 e il 1968 che si basa sull’intervento ( per lo più temporaneo ) dell’artista sull’ambiente circostante

Caratteristica fondamentale  è che l’opera può svilupparsi in spazi incontaminati come deserti, laghi ecc. o su strutture umane già preesistenti (ponti, monumenti ecc.).

Christo nacque nel 1935 a Gobrovo, (Bulgaria), prima di trasferirsi a Praga studiò all’Accademia di Belle Arti di Sofia.

Considerato il periodo Christo fu costretto a fuggire dal regime comunista, nascosto in un camion diretto in Austria.

A Vienna fu allievo dello scultore Fritz Wotruba, successivamente si trasferì a Ginevra e poi a Parigi , in quel periodo Christo  si soteneva economicamente realizzando ritratti.

Nel 1958 fu Jeanne-Claude Denat de Guillebon, a chiedergli di ritrarre sua madre, dal quel momento cambiò la loro vita.

Nonostante lei fosse prossima alla nozze, tra i due nacque una forte attrazione.

I due  intrapresero una relazione segreta che dovette per forza fermarsi nel momento in cui Jeanne convogliò a nozze…

Ma come in ogni storia d’amore che si rispetti, il destino gioco il suo ruolo:

Durante la luna di miele Jeanne-Claude si accorse di essere incinta di Christo e decise di lasciare il marito appena sposato per cominciare una nuova vita con l’artista.

Cyril, loro figlia nacque nel 1960.

Da tempo l’artista stava lavorando ad un nuova tecnica: quella dell’empaquetage (impacchettamento), che consisteva nell’avvolgere con la tela barattoli di pittura, per poi , successivamente, decorarli con colla, vernice e sabbia.

Perché Christo “impacchettava” i monumenti?

Rideau de Fer fu la loro prima opera e arrivò nel 1961 l’idea venne per protestare contro l’erezione del Muro di Berlino.

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Christo and Jeanne-Claude: Wrapped Reichstag, Berlin 1971-95
Photo: Wolfgang Volz. ©1995 Christo + Wolfgang Volz

Decisero di innalzare un “muro” di barili d’olio per bloccare rue Visconti, nei pressi ed impedire ai parigini di passare da un lato all’altro del vicolo.

Come sopra riportato Christo era l’ideatore delle opere e dei disegni, Jeanne-Claude trasformava quelle idee in realtà, con l’aiuto di ingegneri e operai o chiedendo i permessi necessari per la realizzazione delle opere.

Nel 1964 lasciarono l’Europa per trasferirsi negli Stati Uniti.

Christo e Jeanne-Claude, nella loro carriera, hanno “impacchettato” monumenti storici in tutto il mondo, ma una delle loro opere principali rimane The Gates, un percorso di 37 chilometri attraverso il Central Park di New York, costituito da materiale arancione intervallato da 7.503 portici.

Per poterla rendere fruibile al pubblico nel 2005 ci vollero ben 25 anni di contrattazione con la città di New York!

Un dettaglio  che racconta la libertà creativa del binomio artistico è da ritrovarsi nel fatto che I due artisti non abbiano mai chiesto sovvenzioni o sponsorizzazioni per i loro lavori proprio per non subire le influenze dei committenti.

Si sono sempre autofinanziati vendendo i disegni dei loro lavori

christo-e-jeanne-claude-the-gates-320x230 Christo e Jeanne-Claude  massimi esponenti della “Land Art”

Nel 2016  arriva The Floating Piers  un sistema di pontili galleggianti che univa alla terraferma l’isola di San Paolo nel Lago D’Iseo, in Lombardia che dava l’impressione ai visitatori di passeggiare sull’acqua.

Quella passerella era speciale, perché era un’opera su cui Christo e Jeanne avevano pensato molto a lungo prima che divenisse realtà.

Non si ha la certezza, ma per Christo e Jeanne il gesto di  impacchettare una forma aveva sia il senso di  nasconderla, ma nello stesso tempo di evidenziarla lasciando allo spettatore il compito di ricordare, o immaginare  cosa si celasse sotto la tela.

Chiudo con una curiosità:

Entrambi gli artisti sono nati entrambi il 13 giugno del 1935.

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