Free the Pimple: normalizzare le imperfezioni della pelle

Ultimamente sui social network, primo fra tutti Instagram, è cominciata una vera e propria rivoluzione improntata alla rivendicazione delle imperfezioni della nostra pelle. In un mondo pieno di filtri e modifiche, infatti, molti utenti hanno deciso di dire basta e mostrare con fierezza la realtà.

 

lou-northcote-1613596482-320x400 Free the Pimple: Lou Northcote e il movimento contro i filtri sui social
Free the pimple – The Web Coffee

 

Tra questi, Lou Northcote rappresenta una delle prime influencer che ha messo la faccia, letteralmente, per una giusta causa postando foto e video in cui metteva in risalto l’acne ed i brufoli presenti sul suo viso.

Free the Pimple: chi è Lou Northcote

Lou Northcote è cresciuta a Dubai sfogliando riviste di cui voleva far parte. Con un fisico alto e magro ed un bel viso, comincia la sua carriera da modella a soli 10 anni ma quando ne ha compiuti 16 e ha iniziato ad avere l’acne, è stata abbandonata dalla sua agenzia e spinta fuori dall’industria della moda, dicendole di non tornare finché non si fosse ripulita la pelle.

Lou, vedendo la sua pelle peggiorare giorno dopo giorno, si è ritrovata a truccarsi 24 ore su 24 per coprire le macchie cistiche, sentendosi chiamare faccia da pizza, faccia da cratere. Fortunatamente, con l’aiuto di dermatologi, buoni prodotti per la cura della pelle e alcuni antibiotici, l’acne di Lou ha iniziato a schiarirsi. E nel 2017, le è stato offerto un posto come concorrente di Britain’s Next Top Model, che ha accettato con entusiasmo.

 

Screen_Shot_2018-08-23_at_11.33.48_PM.png.48_PM_large-320x233 Free the Pimple: Lou Northcote e il movimento contro i filtri sui social
Free the pimple – The Web Coffee

 

Ma non appena è arrivata sul set, l’incubo è ritornato. La prima sfida, infatti, era quella di togliersi tutto il trucco e andare a viso scoperto.

Quando il primo episodio è andato in onda in autunno, Lou era preoccupata di ricevere odio e critiche da chi la guardava. Così, ha deciso di prendere in mano la situazione. Indossando una felpa con la scritta “Free the Pimple”, ha scattato un selfie che mostrava il suo viso pieno di acne e l’ha condiviso su Instagram con una lunga didascalia che descriveva la sua lotta contro l’acne.

Free the Pimple: un movimento social(e)

Quasi due anni e migliaia di post dopo, la visione di Lou è diventata un movimento. La modella diventata attivista e i suoi oltre 43 mila seguaci, tra la pagina @freethepimple_ e il suo account personale, hanno condiviso foto crude e inedite dei loro inestetismi e hanno abbracciato ciò che è stato a lungo trattato come una piaga per quello che è: solo una parte della vita.

Così come la campagna #freethepimple di Lou è cresciuta, allo stesso tempo anche il suo scopo. Ora cerca non solo di normalizzare e de stigmatizzare l’acne tra il suo seguito, ma anche di fornire informazioni utili e accurate in un settore in cui la verità è spesso difficile da trovare.

 

lead-1613599522-320x180 Free the Pimple: Lou Northcote e il movimento contro i filtri sui social
Free the pimple – The Web Coffee

 

In particolare, non cerca mai di pubblicizzare alcun prodotto sui suoi seguaci o insistere che usino una cosa piuttosto che un’altra. Piuttosto, Lou usa i suoi account per identificare i vari ingredienti e spiegare i loro benefici. Discute anche degli effetti collaterali meno noti dell’acne – come il dolore fisico straziante che può causare – e determina quale trucco non irriterà la pelle a tendenza acneica.

Free the pimple: verso la normalizzazione dell’acne

L’influenza di Lou si è diffusa ben oltre i suoi seguaci. Quando ha iniziato #freethepimple, uno dei più grandi problemi che la skinstagrammer ha visto nello spazio della cura della pelle era la totale mancanza di modelli che avevano l’acne, anche nelle pubblicità dei prodotti per l’acne. Ma quando il movimento di Lou è decollato hanno cercato di collaborare consultando la sua esperienza o presentandola nelle loro campagne.

Anche se la pelle di Lou potrebbe schiarirsi, cosa che lei sostiene scherzosamente non accadrà mai del tutto, spera che la sua pagina e il movimento a cui ha dato vita continuino a vivere. Lei ha, innegabilmente, giocato un ruolo fondamentale nel creare un dialogo aperto intorno ad essa. Tuttavia, la fondatrice di #freethepimple crede che sia compito dei giovani di oggi e del futuro continuare a forgiare il percorso. Lou, infine, sogna ancora di essere sulla copertina di una rivista un giorno, ma questa volta, sarà senza trucco.

E voi, cosa ne pensate del movimento Free the Pimple?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *