Una fake news è molto pericolosa, soprattutto se inserita nel mondo del web, dove si sparge a macchia d’olio. Vediamo come si può riconoscere una bufala su Facebook.

coronavirus-fake-news-320x180 Fake news: 6 modi per riconoscerle su Facebook
Fonte foto: We are social

La piaga delle fake news, purtroppo, è un effetto collaterale che dobbiamo subire ogni giorno, a causa dell’allargamento della portata di Internet nella nostra vita.

Se, inizialmente, una fake news non aveva forti danni collaterali, ad oggi, soprattutto con la situazione in cui stiamo vivendo a causa del Coronavirus, una bufala sul web può essere molto pericolosa.

A tutti noi sicuramente sarà capitato un nostro contatto su Facebook che ci ha inviato una notizia palesemente esagerata e falsa, assicurandoci, però, della sua veridicità.

Ma non importa se quella notizia sia stata confermata “dall’amico del cugino di terzo grado che lavora al Governo”: una notizia va sempre verificata sulle fonti autorevoli e ufficiali.

Purtroppo il problema inizia ad essere ancor più grave quando queste notizie vengono condivise da certi politici oppure addirittura inserite in articoli da testate giornalistiche che si affidano al passaparola e non controllano la veridicità della fonte (anche se sarebbe loro compito, essendo un obbligo dettato dal codice deontologico dei giornalisti).

Su Internet dobbiamo essere un passo in avanti rispetto agli altri, bisogna saper scindere tra una notizia reale e una poco affidabile. Internet è uno strumento formidabile, ma bisogna saperlo usare.

Iniziamo dalle basi: cosa vuol dire “fake news”?

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Fonte foto: MediaLaws

Una fake news è un termine inglese che sta a significare una “notizia falsa”, ovvero un’informazione inventata, ingannevole e creata per disinformare e diventare virale.

Una notizia diventa virale soprattutto mediante i social: WhatsApp nelle cosiddette “catene di Sant’Antonio”) e su Facebook e Twitter.

Facebook rimane uno dei social più usati dal mondo del web e i suoi fruitori appartengono a fasce di età molto ampie, in questo modo possiamo trovare sia utenti di 16 anni e sia utenti di età più avanzata.

Proprio per questo è importante fare attenzione ad una notizia quando viene condivisa e ci sono delle accortezze per poter evitare di far diventare virale una fake news.

Quando siamo di fronte ad una notizia che non proviene da un canale “sicuro” ecco cosa bisogna fare prima di condividerla.

 

Verificare la fonte

Questo è il primo passo quando incontriamo una notizia su Facebook. Quando proviene da canali ufficiali come la Protezione Civile o quelli delle istituzioni, dobbiamo controllare il sito da cui proviene.

Se l’informazione non proviene da uno di questi siti, allora è utile esplorare la fonte: basta andare sulla pagina del link e controllare tra le informazioni.

Se ancora non siamo convinti, basta fare una piccola ricerca su Google e vedere se ci sono altre fonti che confermano la notizia.

 

Titoli allarmanti

Nonostante questa sia una pratica tristemente usata anche da redazioni giornalistiche che, un tempo, avremmo trovato attendibili, non c’è sempre da fidarsi.

I cosiddetti “titoloni” sono il frutto della terribile pratica del clickbaiting, che cerca di portare gli utenti a cliccare sul link per ottenere views.

Non vi fidate mai dei titoli troppo drastici e drammatici, aprite il link e leggete di cosa si sta parlando.

Molto spesso si usano titoli e foto “ad hoc” per poter attirare visitatori sul proprio sito.

 

Controllate l’URL

In parole povere, l’URL è una stringa alfanumerica, composta da diversi caratteri, che identificano in maniera certa una certa risorsa nel mondo del Web.

Su Facebook, esistono diverse pagine satiriche che modificano alcune lettere del proprio nome e sono molto simili a famose pagine di informazione: in queste pagine molto spesso si fa satira e vengono pubblicate informazioni palesemente false per divertire il pubblico del web più attento.

Ma agli occhi degli utenti più disattenti potrebbe sembrare una notizia vera, condividendola e facendola diventare virale.

 

Fate attenzione agli errori

I refusi non sono così rari, neanche nelle testate giornalistiche professionali, ma solitamente nei link che riportano bufale e fake news c’è una miriade di errori di battitura o formattazioni di testo anomale.

La presenza di questi due elementi deve far venire qualche dubbio nell’utente, prima di condividerlo.

 

Controllate anche le immagini

Spesso su Facebook non troviamo il link, ma anche solo semplicemente una foto con una didascalia.

Ebbene, vi sveliamo il terzo segreto di Fatima: un post del genere lo può fare chiunque, anche se c’è scritto che riporta una notizia sicura.

Proprio per questo, si può fare un’analisi veloce della foto postata: basta salvare l’immagine con un contenuto sospetto, andare sul proprio motore di ricerca, cliccare l’icona della macchina fotografica e caricare l’immagine salvata.

Il motore di ricerca vi mostrerà la reale descrizione dell’immagine e potrete capire se si tratta di una fake news o di una notizia reale.

 

Fate della sana critica

Infine, per capire se una notizia sia falsa o meno, bisogna spremere le meningi e non venire offuscati dalla “smania della condivisione”.

Se si tratta di una notizia troppo irrealistica, forse è proprio perché è falsa.

 

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Fonte foto: Tempo Stretto

 

Le fake news sono un’arma pericolosa nel web, soprattutto in tempi di paura e ansia come quello che stiamo vivendo oggi per colpa del Coronavirus.

Creare una fake news è un’azione riprovevole, soprattutto se viene creata per creare disordini.

Ma il vero fattore scatenante sono le condivisioni: quando condividiamo una fake news, senza averla controllata, stiamo diventando complici del gioco.

Quando ci ritroviamo di fronte ad una fake news, questa va segnalata per poterla far cancellare dal team di Facebook e assolutamente non condividere.

Perciò, finché non si verificano i fatti, non bisogna condividere notizie false: il 5G non è il colpevole del Coronavirus, il Coronavirus non è stato creato in laboratorio, negli altri paesi europei non vengono accreditati magicamente i soldi come sussidio per il virus.

No, niente di tutto ciò.

Soprattutto per chi non è avvezzo al mondo di Internet e dei social viene spontaneo condividere notizie appena lette, soprattutto se vengono condivise da politici che dovrebbero avere una certa “serietà”.

Ma se una notizia vi sembra esagerata, viene riportata in maniera scorretta, non conoscete la fonte e nessuno sembra parlarne, fermatevi un attimo prima di premere il tasto “Condividi”.

Le fake news sono come un virus:
se le condividiamo, si allargano a macchia d’olio e diventa più difficile frenare la loro diffusione.

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