Cultura è dolcezza. Un qualcosa che rimane ad affascinare il turista, il curioso, il pellegrino. L’Italia può vantarsi i migliori artisti soprattutto in quel periodo che è vanto della storia nazionale, il Rinascimento.

Artisti come Leonardo e Michelangelo sono sicuramente i più noti in quanto geni poliedrici tra scultura, pittura, meccanica, scienza. Insieme a loro vi era anche un pittore noto per la sua grazia serena e quasi angelica: Raffaello Sanzio, da Urbino.

Nell’anno appena iniziato ricorre il quinto centenario della sua morte avvenuta nel 1520 nell’attuale palazzo Convertendi su via della Conciliazione a Roma.

A lui si devono grandi opere entrate nei libri non solo di storia dell’arte ma anche del catechismo.

Infatti Giulio II nel 1508 aveva invitato l’artista a Roma nell’ambito del rinnovo del Vaticano e dell’intera città di Roma proprio mentre Michelangelo stava affrescando la Volta della Cappella Sistina.

La commissione più importante furono sicuramente le sale e le Logge del palazzo apostolico realizzato da Donato Bramante.

 Cultura è dolcezza: Raffaello
Fonte: Pixabay

La Sala della Segnatura, lo studio del papa, diede a Raffaello prova del suo incredibile talento scenografico dove poter porre le sue figure in maniera straordinaria ispirandosi alle virtù teologali.

In particolare ne “La Scuola d’Atene”inserì i suoi colleghi Leonardo e Michelangelo in primo piano facendo talmente colpo sul pontefice che commissionò lui l’intero appartamento papale.

Così, insieme alla sua bottega realizzò la serie di affreschi della sale della Segnatura, di Eliodoro, dell’Incendio di Borgo dove sembra ispirarsi ai volumi possenti di Michelangelo nella Cappella Sistina. Leone X chiese lui il decoro delle Logge con quella che è chaimata la Bibbia di Raffaello.

Suoi sono anche i Cartoni per gli arazzi che il papa voleva sistemare sotto gli affreschi di Botticelli, Pinturicchio in cappella.

I cartoni originali furono acquisiti da Giacomo I nel ed ora sono al Victoria and Albert Museum (prestito della Collezione Reale) mentre i favolosi arazzi sono ora nella Pinacoteca Vaticana.

Infatti la classe delicata di Raffaello, pur al servizio di un papa ha saputo parlare anche al capo della chiesa anglicana poichè la cultura e la bellezza dell’arte non conosce limiti.

Quando nel 1852 si stava costruendo il Campidoglio a Washington DC, a decorare i corridoi fu chiamato un italiano Costantino Brumidi per dare eleganza al luogo dove si svolgeva, e si svolge la vita politica della nazione.

Non è un caso se si è voluto far omaggio a Raffaello prendendo spunto dalle Logge Vaticane.

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