Novità in tema di dimissioni: non è più necessaria la lettera, ma è obbligatoria una specifica procedura telematica: bisogna connettersi al sito ClicLavoro e utilizzare PININPS. Questa procedura è stata introdotta dal D.Lgs 151/2015.

Le dimissioni

Il lavoratore ha facoltà di interrompere il lavoro in ogni momento, purché rispetti il preavviso previsto dalla contrattazione nazionale. Si possono presentare due situazioni: nella prima il lavoratore, decide di continuare la sua attività anche durante il preavviso, mantenendo il diritto alla retribuzione o, in alternativa, all’indennità sostituiva. Nessuna possibilità di andare in ferie durante il periodo.

Nella seconda ipotesi, il lavoratore, decide di cessare il suo lavoro: l’indennità non gli spetta a meno che non vi siano cause di forza maggiore.

Efficacia delle dimissioni

Per essere ufficiali, devono rispettare la procedura telematica, altre procedure non sono ammesse. La convalida avviene nel momento in cui il lavoratore completa la procedura presso i soggetti abilitati.

La procedura

Le dimissioni possono essere presentate dal lavoratore tramite il sito Cliclavoro.org e il PinInps, oppure affidandosi ad  intermediari abilitati:

  • Caf;
  • Patronati;
  • Consulenti del lavoro..

Preavviso

In caso di volontarietà, abbiamo visto che il preavviso è dato dai contratti nazionali; in quello di giusta causa l’effetto è  immediato e non c’è bisogno di preavviso.

Data di decorrenza

Il tempo inizia a scorrere dalla compilazione del modulo online; la lettera consegnata al datore di lavoro non rientra nel calcolo del tempo. Se il vostro contratto prevede 30 giorni di preavviso, si iniziano a contare dal momento in cui le dimissioni vengono convalidate.

Casi di esclusione delle dimissioni online

L’articolo 26 del Dlgs 151/2015 specifica i casi in cui non si applicano le dimissioni online:

  • Lavoro domestico (badanti, colf, baby sitter, ecc.);
  • Lavoratrici in gravidanza;
  • Dimissioni convalidate in sede protetta.

Convalida per pensionamento

Pensione 2019: quando dimettersi?

L’Inps e la giurisprudenza hanno chiarito molto bene questo punto: per poter andare in pensione è necessario cessare l’attività lavorativa fino al giorno della ricezione dell’assegno pensionistico.

Dimettersi è obbligatorio?

Si per i lavoratori dipendenti con contratto subordinato, no per i lavoratori autonomi. La condizione lavorativa verrà verificata dall’Inps; in caso di più attività, bisogna cessarle tutte. Eccezion fatta per le attività autonome.

La procedura per la convalida delle dimissioni in caso di pensionamento

Anche in questo caso, la procedura da seguire è quella tramite PININPS o Cliclavoro, o con le credenziali SPID. Potete farlo da soli oppure rivolgervi a:

  • Caf
  • Patronati
  • Consulenti del lavoro

I pensionati dovranno indicare sul modulo, la data in cui è cessato il rapporto di lavoro.

Una volta in pensione, si può continuare a lavorare?

Si si può continuare a lavorare. Chi volesse farlo o volesse essere riassunto nell’azienda in cui lavorava, deve dimettersi e lasciar passare un tempo minimo tra dimissioni e riassunzione:

  • il lavoratore viene riassunto presso la stessa azienda: l’INPS prevede che debba esserci almeno un giorno di interruzione nel rapporto di lavoro;
  • il lavoratore viene assunto presso altra azienda, l’attività lavorativa può iniziare anche il giorno successivo.
PREAVVISO LAVORATORI SUBORDINATI LAVORATORI AUTONOMI CONVALIDA PENSIONATI
Dipende dai singoli contratti Devono dare le dimissioni Non è necessario che diano le dimissioni Il preavviso parte dal momento in cui la convalida viene accettata telematicamente. Non ci sono altre forme valide. Devono dimettersi da tutti i lavori dipendenti per poter ottenere la pensione. La procedura è la stessa degli altri lavoratori.

SNIPPET

TITLE: guida alla convalida delle dimissioni 2019

DESCRIPTION: come muoversi nell’intricato mondo della convalida delle dimissioni: pensionati, lavoratori autonomi e dipendenti.

SONDAGGI

  1. Che tipo di lavoratore sei?
  2. Dipendente
  3. Autonomo
  4. Parasubordinato
  5. A chi ci si rivolge per essere aiutati nella convalida?
  6. Caf, patronati
  7. Regione
  8. Comune

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