L’ Alzheimer,detto anche morbo di Perusini, non è soltanto una patologia neurodegenerativa, ma un vero e proprio “mostro”, in grado di devastare anima e corpo.

9e9a39576aa2d001f90036a21b4d9cd5-320x196 Alzheimer: un morbo in grado di devastare anima e corpo

Quando si parla di patologie degenerative si pensa subito al morbo di Alzheimer ,un’infermità irreversibile che colpisce il cervello. Le conseguenze sono a dir poco drastiche nella fase precoce e acuta.

Essendo una forma di demenza (la più comune), si ha una progressiva e costante perdita delle funzioni cognitive.

Infatti l’Alzheimer influisce, sulla quotidianità della persona colpita, impedendone anche le più banali attività.

L’ esordio “infido”

La patologia, molto spesso, ha un principio subdolo e facilmente sottovalutabile.

Con il suo avanzare però, il soggetto, oltre a presentare palesi difficoltà motorie ha anche altri sintomi, che riguardano soprattutto il sistema nervoso.

In primis, un dettaglio che non passa inosservato, è la graduale perdita della memoria. Una fase molto delicata in cui, l’individuo, nei casi più estremi tende a perdersi e non ricordare nemmeno l’ubicazione della propria casa.

In alcune circostanze si possono riscontrare, inoltre, disturbi comportamentali, segnale che molto spesso viene confuso con un altra patologia che è la bipolarità.

Una progressione irreversibile

Il decadimento delle funzioni intellettive, dirige il paziente a gravi problematiche relazionali con le altre persone, limitandone la socializzazione.

Inoltre, possono manifestarsi, negli episodi più acuti, disturbi legati all’incontinenza e allucinazioni di vario genere.

Che ruolo gioca la medicina?

Ad oggi, non abbiamo una cura definitiva per l’Alzheimer. La medicina ha fatto dei passi in avanti, ma le cure farmacologiche attualmente sono solo soluzioni palliative. Ne rallentano semplicemente il decorso senzam però, riuscire ad arrestarne il processo.

L’alimentazione potrebbe essere una soluzione?

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Sarebbe da pazzi o da “stregoni” pensare che una dieta apposita possa essere una soluzione a questo “morbo devastante”, ed è un errore gravissimo anche solo immaginare che sia in grado di sostituire i farmaci adeguati.

C’è però dell’ altro da dire: un’idonea alimentazione può, comunque, essere un ottimo preventivo contro l’insorgenza di questa patologia.

La dieta Mediterranea, ad esempio, è utilissima per prevenire le turbe cognitive di leggera entità. Abbinata ad una regolare attività fisica quotidiana, potrebbe essere una soluzione preventiva efficace.

Un menu a base di frutta, pesce e verdure, può dare un piccolo aiuto contro la sua comparsa. Nocciole,mandorle o nocicarne di pollo e di pesce, poi, sono alimenti che contengo, di base, acidi grassi polinsaturi OMEGA 3.

Non sottovalutare i sintomi

Il consiglio, è quello di non sottovalutare i sintomi. Perciò, una diagnosi tempestiva -come accade per tutte le patologie in genere- è fondamentale.

Anche un semplice rallentamento del morbo può garantire, alla persona stessa e ai suoi familiari, un proseguimento di vita più dignitoso possibile.

Perché ogni essere umano ha il diritto di vivere la propria esistenza con dignità ,e non è giusto che una patologia ci tolga anche la nostra fierezza. 

 

Fonte: https://www.lastampa.it/2015/03/24/scienza/dieta-e-alzheimer-i-cibi-che-frenano-la-malattia-eh78YBpS7kDcTxncEZRTZI/pagina.html

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