Conosciuti comunemente con l’acronimo G.A.S., i gruppi di acquisto solidale sono una nuova frontiera dell’economia diretta. Non se ne sente parlare molto perché non entrano nella grande distribuzione e si riforniscono per lo più da piccoli produttori, ma ormai stanno invadendo il centro e nord Italia.

Qual è il significato di Gruppo di Acquisto Solidale.?

Gruppi: sono famiglie vicine che si uniscono in maniera per lo più informale.

Acquisto: il gruppo fa acquisti, per lo più alimentari ma non solo, può acquistare anche elettrodomestici o altro e talvolta sono nati anche gruppi estemporanei per l’acquisto di pannelli fotovoltaici o stufe.

Solidale: – verso i produttori, infatti i GAS si avvicinano ai piccoli produttori, il più vicino possibile a casa e creano con loro un rapporto di fiducia;

– verso l’ambiente: le famiglie scelgono per lo più prodotti biologici e la filiera corta, in modo tale da avere meno automezzi in circolazione;

– verso gli altri partecipanti del gruppo: tra famiglie si instaura un rapporto di fiducia e amicizia, tale che ci si prestano macchinari e ci si aiuta a vicenda.

Come funziona un GAS?

In generale, le famiglie partecipanti si suddividono i compiti. Una famiglia gestisce un ordine: tiene i rapporti con il produttore, invia il listino agli altri componenti, raccoglie l’ordine, lo invia all’azienda, attende l’arrivo dei prodotti e poi li divide.

Ci sono Gruppi che hanno anche un luogo dove far arrivare la merce e ci sono altri che si sono uniti in una rete che può essere locale o anche provinciale, per riuscire ad ottenere prezzi più bassi ma anche un unico trasporto, sempre nell’ottica dei produrre meno inquinamento.

Dove si trovano?

Sono nati in centro Italia ma si stanno sviluppando molto anche al nord, soprattutto in Veneto dove si sono formate anche delle reti provinciali. Per trovarli si cerca chi ne fa parte, si può trovare qualcosa in rete, ma per lo più sono gruppi informali e la gestione di un sito di un blog diventa complicata.

Quali sono i vantaggi?

Per la famiglia: avere cibo di alta qualità, da produttori selezionati che si possono conoscere di persona; conoscere famiglie vicine con cui creare rapporti di fiducia e di aiuto.

Per i piccoli produttori: avere una vendita sicura nel momento in cui si instaura un rapporto di fiducua.

Per l’ambiente: meno auto in movimento, uso di prodotti con meno concimi chimici, maggiore attenzione al packaging.

Articolo di Erika Franceschini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *