Correva l’anno 1980 e la casa editrice Bompiani dava alle stampe uno dei libri italiani più tradotti al mondo: Il nome della rosa di Umberto Eco.

Dopo l’immediato successo, il libro fu oggetto di numerose ristampe e Annaud ne trasse una fortunata trasposizione cinematografica con protagonista Sean Connery, nei panni di un monaco-investigatore. Sospeso fra giallo, thriller psicologico e speculazione filosofica, Il nome della rosa diventerà una fiction in onda dal 4 marzo 2019 su Rai 1

I luoghi che hanno ispirato il libro

Sacra di San Michele

Collocata sul monte Pirchiriano,è considerata il simbolo del Piemonte. Le origini della Sacra affondano radici nella leggenda, la più famosa è quella della “Via Michelita”, secondo la quale la Sacra di San Michele fu eretta in quel preciso punto per volere del santo omonimo, per essere in corrispondenza di altri di due famosi santuari a lui dedicati: Moint Saint Michel in Normandia e Monte Sant’Angelo in Puglia.

Da una lettera inviata da Umberto Eco all’abate della Sacra emerge il legame fra il romanzo e la Sacra di San Michele: “Caro Rettore, i miei legami con la Sacra risalgono molto indietro nel tempo.L’ultima volta l’avevo visitata col registra del Nome della Rosa che inizialmente pensava di girare là le scene del film”

Santuario della Madonna della Guardia

Situato in Liguria, precisamente a Ceranesi, il Santuario venne edificato sulla vetta del monte Figogna a partire dal 1500. Inoltre, il legame fra questo santuario e il luogo descritto ne Il nome della rosa, risulta tangibile in questa lettera indirizzata a Enrico Massone, giornalista e geografo, in cui Umberto Eco afferma:”Le interesserà sapere che parte del libro è stata scritta ad Uscio, e che altre volte pensavo al santuario della Madonna della Guardia.”

La tenuta della Cheirasca di Gavi

Originariamente azienda agricola, poi seminario per giovani religiosi e infine rifugio per artisti.
Appartenuta ad Eugenio Carmi, astrattista italiano e amico di Umberto Eco, che si recò più volte la tenuta.Le piccole celle della stessa hanno ispirato la dimora dei seminaristi.

I luoghi del film

Nel 1986 Il nome della rosa diventò un celebre film sotto la regia di Jean-Jacques Annaud.

L’abbazia di Eberbach

Questa ex abbazia cistercense, posta nei pressi del Reno, in Germania, presenta elementi architettonici romanici e gotici. Pare che proprio questa commistione di elementi e la vastità dei luoghi abbiano spinto Eco e lo scenografo premio Oscar Dante Ferretti ad ambientare in questo luogo il film.

Castel del Monte

Sorto ad Andria per volontà dell’imperatore del Sacro Romano Impero Federico II.Oggi la fortezza fa parte dei beni sottoposti alla tutela dell’UNESCO. La pianta ottagonale dell’edificio ha ispirato la grande biblioteca in cui i monaci del film svolgono l’attività di amanuensi.

 

Autore: Rosaria Scialpi

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