Cos’hanno in comune le patate, le melanzane, i peperoncini, ma anche il tabacco o le bacche di Goji?

Bè in primis, ed è la cosa più logica, che sono piante, importanti in diversi ambiti, da quello alimentare (nel caso dei primi tre) a quello “farmaceutico”, come nel caso del tabacco; più nello specifico, sono piante appartenenti alla medesima famiglia, quella delle Solanaceae .

sola-300x225-min Solanina: cos'è, dove si trova, effetti sull'organismo
Fonte: Centro Meteo Italiano

Quella delle Solanaceae è una famiglia che comprende molte specie vegetali, diffuse soprattutto nel Sud America; tra queste ve ne sono molte commestibili tra le quali:

  • patate
  • melanzane
  • peperoni
  • peperoncini
  • pomodori
  • tabacco

Una delle caratteristiche principali di queste piante è la presenza al loro interno di alcaloidi con caratteristiche psicoattive, tra i quali il più noto è la solanina.

Vi siete mai chiesti perché in genere sbucciamo le patate?

In molti sicuramente avranno pensato che la buccia sia poco buona, fa immaginare un qualcosa di amaro, fastidioso in bocca.

In realtà, il motivo principale è proprio la solanina, che nelle patate, ma anche nelle melanzane, si trova soprattutto nella buccia.

350px-Solanine_chemical_structure-min-320x174 Solanina: cos'è, dove si trova, effetti sull'organismo
Fonte: Wikipedia

 

Come accennato sopra, la solanina è un alcaloide glicosidico fortemente tossico, che viene prodotto principalmente da piante come difesa contro predatori vari.

Essa si può trovare in diverse parti della pianta (fusto, foglie, frutto) ed è tossica anche a dosi medio-basse, al contrario di altre fitotossine; in genere nelle patate essa è assente, ma la sua concentrazione a livello di buccia tende ad aumentare in seguito all’esposizione alla luce solare.

Al contrario, in altri ortaggi come pomodori o melanzane la sostanza si riduce man mano che i frutti maturano, e il colore verde più o meno intenso oltre ad essere indice di maturità lo è anche del contenuto in solanina.

Infatti, se ingerita, la solanina provoca avvelenamento, a causa del suo accumularsi nel corpo.

I sintomi sono vari e  vanno dalla nausea alla diarrea, alle quali vanno aggiunti vomito, crampi allo stomaco, bruciore alla gola, mal di testa e vertigini.

Quindi che fare? Eliminare del tutto questi ortaggi dalla nostra alimentazione?

No di certo, ma sicuramente consumarli con moderazione,  oltre ad adottare alcuni accorgimenti, in termini non solo di consumo ma anche di preparazione. Ad esempio:

  • peperoni : optare più per quelli rossi gialli rispetto a quelli verdi, che oltre a contenere un maggior quantitativo di solanina e di altri alcaloidi, ha un minor quantitativo di nutrienti.
  • patate : conservatele in luogo buio ed umido, e prestate attenzione alla buccia per la presenza, in superficie, di germogli, principale sede della solanina
  • melanzane: per ridurre i livelli di solanina evitando di perdere gli altri nutrienti contenuti nella buccia, la miglior soluzione è la cottura, in quanto determina una notevole riduzione dell’alcaloide presente.

Meno solanina, più salute!!

 

SITOGRAFIA:

http://www.spigadoro.org/lesperto-risponde/il-mito-delle-solanacee/

https://www.ideegreen.it/solanacee-95954.html

 

 

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