Il designer londinese di metalli pesanti mette in discussione il modo di indossare i gioielli

ef9c0a_400d8f6770eb491db1424266a74e86ecmv2_d_2136_3034_s_2 Alan Crocetti: gioielli gender fluid

Alan Crocetti, giovane creativo nato in Brasile, ha scoperto durante gli studi al Central Martin college di Londra la passione per il jewellery design, con un occhio particolare per precisione e dettaglio.  I gioielli maschili, rivela Alan in un’intervista, sono sempre stati la sua pulce nell’orecchio. Una passione e un rebus nato da una semplice domanda: il motivo per cui gli uomini indossano gioielli . Nonostante l’evoluzione della società, Alan non si spiega il motivo per cui l’offerta di gioielli maschili (a  livello commerciale) è così incredibilmente limitata a gemelli e bracciali. Si oppone con le sue collezioni alle menti tradizionali che bloccano, a suo avviso, un pregresso o un’evoluzione in questo campo.

È stato qui al prestigioso college, che il suo interesse si è spostato dalla moda femminile alla gioielleria, prima di essere notato da Lulu Kennedy a Fashion East, a cui Crocetti si sente “estremamente grato.”

È proprio nella capitale britannica che ha fondato il suo brand di gioielli gender fluid, con lo scopo principale di sovvertire la nozione tradizionale del design di gioielli da uomo.

Il brand si caratterizza allo stesso tempo per eleganza e audacia. Tutti i pezzi hanno un genere fluido, sono transitori, come se vagassero in un limbo dal quale chiunque può attingere, un spazio indeterminato che trascende nella fluidità.

In passato abbiamo visto come Alan sia stato ispirato dal cinema e dall’arte. Per questa collezione, che prende il nome di Odissey, i gioielli utilizzano un linguaggio inconsueto che parte dallo studio anatomico per approdare a ispirazioni di origine artistica che attraversano l’ architettura, con l’obbiettivo di soddisfare simultaneamente un utenza senza alcuna distinzione di genere.

 

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Il ruolo cruciale che hanno abiti e gioielli è esplicato attraverso il messaggio di cui si fanno portatori. Alan solitamente ama lavorare attraverso shooting fotografici che pubblicizzano non solo la sua linea di gioielli ma vincolano un messaggio sulla diversità etnica, sessuale, politica o di genere. La sua curiosità è nata sin da bambino, quando si interrogava sul motivo per cui suo padre non indossasse le collane di perle di sua madre o i diamanti. Da questo momento è scattato in lui il desiderio di ridefinire il pensiero comune di gioiello, mettendo in discussione la storia del costume.

Nella collezione precedente era chiaro che Alan avesse lavorato su un concetto di romanticismo nella forma, sensibilità ma allo stesso tempo passione.

“Volevo che la collezione parlasse da sola, e anche perché tutto ciò che mi riguarda è più personale del referenziale, ma posso dire che la collezione parla del viaggio di un uomo attraverso la passione, l’illusione, il dolore e la sopravvivenza”.

 

“Se non ti piace una cosa, cambiala. Se non puoi cambiarla, cambia il tuo atteggiamento.”

 

 

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