Il 2023 è l’anno in cui finirà l’epoca della condivisione della password di Netflix, dopo la perdita di quasi 54 miliardi di dollari del 2023. Con questa mossa, la piattaforma streaming ha l’intenzione di recuperare inserendo una nuova forma di monetizzazione.

Ormai lo sapevamo che questo momento sarebbe arrivato e che la fine della condivisione delle password di Netflix era in arrivo. La pubblicazione del rapporto del primo trimestre del 2022 lo aveva fatto già intendere fin troppo bene. La visibile perdita si era aggiunta agli altri 50 miliardi di dollari che la società ha perso quando aveva dichiarato il fatto di non essere riuscita a raggiungere i target relativi al numero di abbonati, vivendo il suo venerdì nero sul mercato azionario dal 2012.

Poi, ad ottobre, la conferma. Una mail ricevuta dagli azionisti comunicava la decisione di Netflix di mettere a pagamento dall’inizio del 2023 la condivisione delle password sulla piattaforma.

Il nuovo anno è alle porte e  il CEO di Netflix Ted Sarandos ha ricordato ciò che a breve sarà messo in atto, con la certezza che tutti gli spettatori saranno felici del cambiamento.

Secondo i rapporti della piattaforma streaming, sono più di 100 milioni gli spettatori che attualmente usufruiscono del servizio utilizzando password prese in prestito dagli abbonati. L’obiettivo dall’inizio del nuovo anno sarà quello di esaminare e analizzare le attività degli account, gli indirizzi IP e gli ID degli altri dispositivi, così da bloccare la condivisione della password di Netflix.

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2023 fine della condivisione della password di Netflix?- fonte immagine Pinterest

Come si metterà fine alla condivisione della password di Netflix?

Esistono già diverse tipologie di abbonamento che permettono di far lavorare contemporaneamente diversi dispositivi. Secondo le informazioni rilasciate, ci sarà un nuovo livello, che costerà sui 7 dollari per gli abbonati statunitensi, un piano base di 10 dollari, lo standard di 15,49 e il piano premium da 19.99 dollari, che supporteranno rispettivamente uno, due e quattro dispositivi contemporaneamente.

Questo vuol dire che fino a quattro schermi nella stessa famiglia potranno utilizzare lo stesso account in contemporanea.

Sarà possibile creare diversi profili in base al membro della famiglia che utilizza lo stesso account, ma sarà molto più complicato, soprattutto nei casi di persone che viaggiano, che hanno figli che magari frequentano l’università altrove o per chi ha genitori separati ed è costretto a dividere il proprio tempo tra due residenze differenti.

In realtà, ancora non esistono notizie dettagliate sui prezzi, anche se alcuni rumors parlavano di una aggiunta di 3 dollari sull’abbonamento per permettere la condivisione della password.

Sono state fatte alcune prove negli ultimi mesi, soprattutto nei mercati Peruviani e cileni, creando un piano ad hoc in grado di aggiungere fino a due persone che condividono la password di Netflix al di fuori della propria abitazione. Chi desiderava accedere da un dispositivo diverso, doveva aggiungere un codice di verifica inviato al proprietario dell’account principale.

Cosa succederà all’inizio del 2023?

Una volta che la novità sarà ufficiale e valida per tutti i Paesi, probabilmente l’unica soluzione per continuare ad usufruire del servizio, sarà pagare per condividere la password di Netflix o, addirittura, decidere di optare per un nuovo abbonamento. In questo modo la piattaforma streaming riuscirà sicuramente a recuperare i profitti persi.

Ma sarà davvero una mossa azzeccata o gli utenti decideranno di lasciare la piattaforma, aggiungendo ai numeri anche le percentuali di tasso di abbandono e creando un nuovo gap sul mercato dello streaming?

Anni fa, lo stesso Netflix aveva twittato quanto fosse bello condividere la password con chi si ama. Forse, non si aspettava una tale ondata di abbonati, forse a causa di un modello di crescita sempre più verticale. Quindi, diventava necessario fare qualcosa.

Ci chiediamo ora il futuro delle altre piattaforme esistenti: decideranno di adottare anche loro, sulla falsa riga di Netflix, un problema di condivisione che porterà a rincari sugli abbonamenti?

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