Il sito archeologico di Pompei schiera un nuovo strumento per aiutare archeologi e restauratori a conservare le sue meraviglie: Spot, il cane robot.

Spot: il cane robot è una risorsa in più per Pompei: di che cosa si tratta e cosa fa?

In questi giorni è comparso un cane molto particolare a Pompei, Spot.

È stato progettato dalla Boston Dynamics e ha il duplice compito di ispezionare il sito e di registrare anche i più piccoli cambiamenti strutturali delle celeberrime rovine campane.

Negli scorsi anni Spot è stato usato per molte altre mansioni in giro per il mondo.

Ad esempio ha lavorato su una piattaforma petrolifera o ha sostituito i cani in carne ed ossa in Nuova Zelanda per pascolare le pecore.

A Pompei, invece, girerà in autonomia tra le rovine con uno scanner 3D che traccerà tutti i cambiamenti nelle strutture. Questa funzione permetterà ai restauratori di vedere dove intervenire.

Il cane robot lavorerà in compagnia con il Leica BLK2FLY, un drone autonomo con scanner 3D.

La sua applicazione nel sito archeologico di Pompei è stata voluta dal giovane direttore del Parco e archeologo Gabriel Zuchtriegel.

Il direttore, in carica dall’anno scorso, ha spinto molto sull’uso della tecnologia nella zona archeologica e tutto sembra far capire che continuerà su questa linea.

Zuchtriegel ha affermato:

“I progressi tecnologici nel mondo della robotica, nella forma dell’intelligenza artificiale e dei cosiddetti sistemi autonomi, hanno prodotto soluzioni e innovazioni tipicamente associate al mondo industriale e manifatturiero, ma che fino ad ora non ha trovato applicazione nei siti archeologici per via dell’eterogeneità delle condizioni ambientali, e la grandezza del sito.”

Il direttore ha anche messo in luce un altro fattore di utilità. Il robot potrà mappare e verificare lo stato di sicurezza del dedalo di tunnel che si snodano sotto Pompei.

Queste gallerie sotterranee sono utilizzate da decenni da ladri e tombaroli per poter saccheggiare quelle rovine che non sono ancora state riportate alla luce.

Il cane robot è abbastanza piccolo e agile per poter percorrere questi tunnel e scannerizzarli in sicurezza.

Così spiega il direttore Gabriel Zuchtriegel:

“Spesso le condizioni di sicurezza nei tunnel scavati dai tombaroli sono estremamente precarie, a conseguenza di ciò l’uso di un robot potrebbe essere un passo in avanti che ci permetterà di procedere con maggior velocità e in totale sicurezza.”

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