Royal Collection Trust e Queen’s Gallery : Buckingham Palace reagisce alla pandemia con l’arte. Come si sa, il Covid-19 ha colpito molto duramente il settore del turismo insieme a quello dei beni artistici, non solo italiano, ma anche europeo. In Inghilterra Londra è stata al centro di questo danno economico.

La meta turistica più amata dai giovani, infatti, ha visto un enorme calo delle presenze che in molti luoghi ha significato calo drastico dei fondi per la conservazione del patrimonio artistico.

Alla scoperta della Royal Collection Trust

La Royal Collection Trust, in particolare, ha registrato questo pesante cambiamento e ha deciso di reagire riaprendo le sue strutture al pubblico dopo il primo lockdown.

Da Hampton Court Palace a Buckingham Palace, passando per il castello di Windsor o il Palazzo di Holyroodhouse: diverse sono le mostre hanno permesso ai londinesi e ai turisti la collezione artistica della Royal Family.

Una collezione che conta 7000 dipinti e 40000 acquerelli oltre a ceramiche, oggetti preziosi, tendaggi, arazzi, libri antichi.

state-rooms-1010w Il Covid-19 a Buckingham Palace

A Windsor, i personaggi fiabeschi di uno spettacolo realizzato in tempo di guerra rivivono su cartoni realizzati da Claude Whatham nel 1940.

Arte a Buckingham Palace: la Queen’s Gallery

queens-gallery-buckingham-palace-45-1574091484 Il Covid-19 a Buckingham Palace
Royal Collection Trust The Web Coffee

La Queen’s Gallery è la principale galleria d’arte pubblica di Buckingham Palace, sede del monarca britannico, a Londra, che ogni anno ospita  esposizioni di oggetti provenienti direttamente dalla collezione Reale.

Recentemente ha presentato la storia di re Giorgio IV artefice, tra l’altro dello stesso palazzo insieme all’architetto John Nash.

A differenza degli anni scorsi, non è stato possibile aprire alle visite le State Rooms che ogni estate hanno sempre registrato un numero elevato di visitatori.

Ciò dovuto non solo alla pandemia di Covid19 ma anche alla necessità di ammodernare lo storico edificio per renderlo adatto alle esigenze dettate dalla modernità.

Vi erano, infatti, strutture datate, obsolete di epoca vittoriana (fu la prima a risiedere a palazzo e a creare la famosa facciata ad opera di Aston Webb).

Nuovi ascensori, sistemi di sicurezza e idraulica oltre che di corrente si rendono quindi necessari insieme ad un nuovo spazio per le attività didattiche della Royal Collection Trust.

Sua Maestà, rimanendo a Windsor e nelle altre residenze private ha consentito questi lavori nel suo palazzo principale così come l’assenza di turisti.

La guerra contro il Covid sarà vinta, come la II Guerra Mondiale che vide a Buckingham Palace il teatro del V Day e la famiglia reale salutando il popolo con l’allora primo ministro Churchill e la principessa Elisabetta in divisa di ausiliario territoriale (supporto meccanico alle truppe). Vuole essere pronta per questo nuovo Victory Day e quindi si mette a nuovo.

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La Queen’s Gallery offrirà, dal 4 dicembre 2020 al 31 gennaio 2022, una serie di dipinti dei grandi maestri che solitamente decorano la Picture Gallery come la più grande serie al mondo di creazioni del grande Canaletto collezionate proprio da Giorgio IV che commissionò a John Nash la creazione della galleria nel 1825 sventrando sale della presistente Buckingham House per mostrare la sua collezione d’arte.

Arte che le regine, in particolare Elisabetta II, hanno saputo utilizzare in momenti particolari come questo in cui ci troviamo a vivere una guerra contro un nemico invisibile ma non meno pericoloso del Blitz nazista che nel 1941 che distrusse Londra e anche la stessa residenza reale.

Un bombardamento durato otto mesi sferrato dalla Luftwaffe, l’aviazione della Germania nazista, contro la capitale e altre città in Gran Bretagna.

Buckingham Palace e la sua collezione artistica da testimone della pandemia e del danno al turismo diventa protagonista della rinascita, della vittoria sul COVID 19.

Perchè, come ha detto la Regina Elisabetta :

<<Torneranno giorni migliori. Torneremo con gli amici, torneremo con le famiglie. Ci rincontreremo >> We’ll meet again.

 

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