Molti di noi sono cresciuti con i lungometraggi della Pixar, casa di produzione che ha segnato la storia dell’animazione. Per il Vintage Friday, ripercorriamo la storia della Pixar.

 

1467726562-pixarlogo-320x200 Vintage Friday: storia e sviluppo della Pixar, dal 1986 ad oggi
Fonte foto: IlGiornale.it

 

Ormai siamo abituati a pensare alla Pixar come una costola della Disney, ma non è sempre stato così.

La Pixar Animation Studios (chiamata comunemente Pixar) è stata fondata nel 1986 ad Emeryville, in California. Questa casa di produzione nacque inizialmente come parte della Lucasfilm di George Lucas, il papà di Star Wars. Lucas contattò un ex animatore della Disney, John Lasseter, proponendogli di iniziare un progetto riguardante l’animazione in computer grafica. Lasseter aveva già dell’esperienza in questo campo, avendoci lavorato in parte alla Disney e il suo obiettivo principale era quello di realizzare il primo lungometraggio animato interamente in CGI.

Nel 1984 fu realizzato The Adventures of André and Wally B, il primo cortometraggio in CGI della storia ad avere una trama e dei personaggi, oltretutto, introdusse diverse innovazioni tecniche, come il sistema a particelle e il motion blur

Ma c’era un problema: per la creazione dei personaggi potevano essere usate solamente delle semplici forme geometriche, che ovviamente non riuscivano a dare flessibilità ed espressività ai personaggi. Perciò, i tecnici della Pixar riuscirono a creare la teardrop e il bound, due nuove forme geometriche primitive, che riuscirono a dare più realismo ai personaggi dei cortometraggi.

Il corto ebbe un grandissimo successo e nel 1986 fu acquistata da Steve Jobs, che la rese indipendente, rinominandola Pixar Animation Studios.

MV5BNmQwMjMxYjMtZmE2Ni00OTFiLTg4MTMtMjk5MWI3NDY0ZGMxXkEyXkFqcGdeQXVyMjE5MzM3MjA@._V1_-320x213 Vintage Friday: storia e sviluppo della Pixar, dal 1986 ad oggi
Fonte foto: Steve Jobs

 

Nello stesso anno Lassater prese ispirazione dalla sua lampada appoggiata sulla scrivania per creare Luxo. Sviluppa anche una versione femminile e più infantile e il soggetto diventa protagonista di un nuovo corto e il simbolo della casa di produzione (sì, quello che schiaccia in modo barbaro la “i” della Pixar).

Nel 1987 viene creato il corto Il sogno di Red, mentre nel 1988 esce il corto Tin Toy, il primo cortometraggio interamente in CGI a vincere un Oscar. Questo cortometraggio fu molto importante per la Pixar, poiché fu un’idea iniziale per Toy Story: il protagonista era un bambino che terrorizzava i suoi giocattoli dotati di volontà propria.

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Fonte foto: YouTube

 

Sul finire degli anni Ottanta, Steve Jobs decide di eliminare dall’azienda tutta la parte della produzione degli hardware, per potersi concentrare esclusivamente sullo sviluppo dell’animazione in CGI e nascono ufficialmente i Pixar Animation Studios.

La Disney si mostra sempre più interessata alla Pixar e contatta Lasseter diverse volte e, dopo l’ennesimo rifiuto, l’animatore suggerisce alla Disney di realizzare un lungometraggio con la Pixar.

Le due aziende firmano un accordo che porta alla creazione e alla realizzazione di Toy Story, che esce nelle sale nel 1995, il primo lungometraggio in CGI nella storia del cinema (Lassater riesce anche a vincere un Oscar speciale per la sua innovazione).

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Fonte foto: Cinefilos.it

 

La Pixar continua la sua escalation e, nel 1997, crea un nuovo corto, Il gioco di Geri, nel quale vediamo la commovente storia di un vecchietto che gioca a scacchi da solo. Il corto vince l’Oscar e diventa il primo di tanti cortometraggi creati dalla Pixar, molti dei quali vengono inseriti prima della proiezione dei lungometraggi della casa di produzione.

Tra il 1995 e il 2004 escono tantissimi film che hanno fatto la storia dell’animazione, come A Bug’s Life, Toy Story 2, Monsters & co., Jimmy Neutron, Alla ricerca di Nemo e Gli Incredibili.

Nel 2004 scade il contratto tra Pixar e Disney, stipulato dieci anni prima e la Disney prova nuovamente a rinnovarlo. La diatriba portò all’acquisizione della Pixar da parte della Disney nel 2006, con un’operazione da 7,4 miliardi di dollari.

Con il tempo la Pixar ha sfornato sempre più lungometraggi e corti eccezionali che vengono apprezzati ogni giorno da bambini e adulti.

Le loro storie riescono a toccare corde che credevamo sepolte, come in Inside Out ad esempio, con la tragica storia di Bing Bong, l’amico immaginario che molti bambini hanno e che, ad un certo punto, dobbiamo abbandonare. Oppure come in Coco, dove viene insegnato il valore della famiglia.

E non dimentichiamoci dei corti, ne citiamo solo alcuni, ma tutti meritano almeno una visione: Bao, Float (una storia ispirata all’autismo), La Luna (corto scritto e diretto da Enrico Casarosa), Lava, L’ombrello blu, Piper e Paperman.

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Fonte foto: Movie for Kids

 

Anche a livello azienda, la casa di produzione ci sorprende ancora: la loro filosofia è quella di “lavorare divertendosi”, per questo Steve Jobs progettò gli uffici come degli enormi open space per far interagire i dipendenti, inserendo anche piscine, campi da basket e da calcio, sale cinema, sale giochi e scooter elettrici per spostarsi da una parte all’altra degli studios.

Ecco alcune curiosità sulla Pixar:

-Il furgoncino di Pizza Planet, famoso per essere comparso per la prima volta in Toy Story, è presente in tutti i film Pixar, escluso Gli Incredibili (il furgoncino è stato poi inserito nel videogioco dedicato al film).

-Tutti i dipendenti hanno un ingresso gratuito ai parchi Disney.

-In tutti i film ci sono dei piccoli easter egg degli altri film Pixar e Disney.

-La Pixar non ha mai avuto un flop commerciale e i suoi film non hanno mai incassato meno di 150 milioni di dollari.

 

La Pixar riesce ogni volta ad emozionarci con le sue storie, ma anche a divertirci e a farci sognare.

 

La Pixar, così come la Disney, ci ricorda che siamo stati tutti bambini e ci meraviglia con giocattoli che prendono vita, emozioni che ci governano e che a volte sbagliano, viaggi nell’aldilà e che i mostri dentro l’armadio possono essere nostri amici.

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