Parma è Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2020.

La cerimonia d’investitura è avvenuta ieri alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’interno di una tre giorni che terminerà oggi in occasione della Festa di Sant’Ilario, santo patrono della città emiliana .

Una tre giorni ricca di eventi, tra mostre, concerti, performance e teatro, accomunate tutte da un unico tema ,”la cultura batte il tempo”, colonna portante di tutta Parma 2020.

Una città cullata dalle cime dell’Appennino e dal Po, da sempre crocevia di scambi politico-culturali, multiculturale, illuminata ed elegante, ma capace sempre di conservare i valori tradizionali della sua terra.

Come siamo arrivati a Parma 2020?

Il percorso della città emiliana per diventare Capitale Italiana della Cultura per il 2020 è partito tre anni fa, nel 2017, con la presentazione del progetto: quello di una città smart ed internazionale, con un comparto culturale articolato e multiforme, di tradizione e innovatore.

Un progetto che ha convinto la giuria nominata dal Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo, che il 16 febbraio 2018 ha decretato la città emiliana come vincitrice tra le 10 finaliste ( Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Nuoro, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso).

“I punti di forza del programma presentato, La cultura batte tempo, sono in particolare la capacità di attivare e coordinare un sistema estremamente complesso di soggetti, allargato su base territoriale estesa.

Il progetto, infatti, enfatizza un forte, attivo, coinvolgimento dei privati e delle imprese del territorio, una stretta relazione con il mondo dell’università e della ricerca, con il mondo della cultura e del welfare.

Ma anche la presenza di un rapporto consapevole tra rivitalizzazione urbana, integrazione sociale e produzioni cultuali con riferimento esplicito all’attivazione di distretti; un sistema di offerta culturale di ottimo livello realizzato con una esplicita attenzione ai giovani, all’integrazione tra discipline artistiche, con particolare riferimento alla tradizione musicale; e una forte capacità di infrastrutturazione culturale e di gestione dei sistemi di accoglienza e gestione della attrattività in vista della sostenibilità complessiva”.

Motivazione data dal Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo per l’elezione di Parma a Capitale Italiana della Cultura 2020

I luoghi

Una città dalla storia stratificata e complessa, le cui tracce vivono in ogni via del centro, nelle piazze, nei sagrati delle chiese, ma anche negli edifici civili: una scoperta per i turisti che vengono ogni giorno a visitare Parma, un rivivere forte emozioni per chi la vive ogni giorno come cittadino.

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Dalla Parma Romana, ripercorrendo il sottopassaggio di via Mazzini, dove si trovano i resti dell’antico ponte romano, alla Parma medievale, che rivive nel Duomo e nel Palazzo Vescovile.

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Per poi arrivare alla grande epoca dei Farnese, che diedero la vera svolta alla città dal punto di vista architettonico, come dimostrano il complesso monumentale della Pilotta o il Parco Ducale (il quale subirà un restauro importante in epoca borbonica)

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Fonte: Mondi e Viaggi

Per non parlare poi della Parma della duchessa Maria Luigia, il cui ricordo è vivo più che mai nella città e nei suoi abitanti e alla quale si deve la costruzione di uno dei simboli culturali della città: il Teatro Regio.

I personaggi

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Giuseppe Verdi

Parma 2020 non è solo una vittoria dei luoghi simbolo della città emiliana, ma anche dei personaggi che l’hanno resa importante nel corso della sua storia, e famosa in tutto il mondo: da Giuseppe Verdi ad Arturo Toscanini.

Personaggi che rivivono e rivivranno in una serie di manifestazioni:  mostre, installazioni, produzioni, laboratori, aperture straordinarie, convegni, musica e open call, tra antichi luoghi e distretti contemporanei.

Parma 2020: una rivincita per l’Emilia

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Fonte: Pixabay

La nomina di Parma a Capitale Italiana della Cultura 2020 non rappresenta un traguardo raggiunto solo per la città, ma per lintera Emilia, terra di eccellenze gastronomiche e non solo. Un’occasione per le città di Piacenza, Reggio Emilia (candidate anche esse) e Modena di promuovere le loro bellezze.

 Sono la più gran buona pasta del mondo, generosi di cuore e di spirito, anche se di lingua pronta e tagliente. Non sopportano le offese ma non sono permalosi: hanno affabilità, cortesia, gaiezza e amano il bel vivere e la buona tavola.

Maria Luigia

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