Il 17 luglio 2019 è scomparso uno uno dei più saggi intellettuali del nostro tempo: Andrea Camilleri.

La sua Porto Empedocle ha reso lui un grande omaggio, ma tutta la Sicilia ha voluto ricordare con commozione il ‘papà’ del commissario Montalbano.

Si è aperta a Cefalù (Pa) una sorpresa che certamente farà colpo sui turisti, sempre più presenti nella località palermitana.

Un percorso all’interno della cattedrale normanna che congiunge le due torri della facciata godendo di un panorama indimenticabile del borgo medievale e del mare.

Al suo interno si può vedere da una prospettiva elevata, i mosaici che decorano l’abside: tra essi sicuramente salta all’occhio l’imponenza del Cristo Pantocratore che in quel modo sembra che vi guarda direttamente.

Regala un’ emozione unica come se parlasse. In quel modo si potrà vivere l’esperienza guareschiana di Don Camillo che parla con il Cristo dell’altar maggiore. Realizzato dal veronese Bruno Avesani, si trova oggi in una cappella laterale della chiesa parrocchiale.

La voce soave e possente era quella di Ruggero Ruggeri (1871-1953) divenuto noto proprio per quel ruolo. A Cefalù sembra di rivivere forse quell’emozione di un colloquio con il mosaico in maniera così diretta come se Brescello si potesse tradurre lì in salsa sicula. Un esperienza particolare.

Lì non ci sono sindaci comunisti o preti reazionari come furono Gino Cervi (1901-1974) e Fernandel (1903-1971) grandi attori del cinema italiano.

Al contrario c’è un enorme problema che è la mafia e la criminalità contro cui si sono battuti i giudici Giovanni Falcone (1939-1992) e Paolo Borsellino (1940-1992) con i loro processi contro Cosa Nostra dal Palazzo di Giustizia a Palermo, oggi ospita un museo alla loro memoria.

Il Cristo dell’Altar Maggiore, o meglio, il Pantocratore ha il suo bel da fare per placare gli animi di chi si raduna sotto di lui. Di aiutare a risolvere i problemi di quella terra che è la Sicilia.

Anche la letteratura vuole dare un calcio a questo mondo cinico e spietato dei boss e della malavita. Non c’è Guareschi sicuramente in Sicilia ma un altro grande genio delle parole.

Andrea Camilleri (1925-2019) che con il suo incredibile Commissario Montalbano ha voluto trasporre questa isola incantevole e dannata nelle righe dei suoi libri cercando, con la fantasia di raccontare un mondo e come esso può rialzarsi dalle ferite della mafia.

Una sorta di Sir Arthur Conan Doyle  (1859-1930) in salsa italiana  il cui investigatore, con acume e perizia trova il colpevole nella piccola realtà. 

Quando la giustizia trionfa anche nelle righe di un romanzo.  

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