Le mode sono come delle onde che si sa, nessuno può fermare, ed arrivano continuamente, cosi come sono capaci di sparire in un batter d’occhio. Secondo quanto sostiene il http://www.nitrotattoos.it/ , i tatuaggi, che sono ormai troppo mainstream, potrebbero essere sull’orlo del loro declino, e che cesseranno di essere ricercati e bramati. Secondo il quotidiano inglese quindi, passeranno di moda, ed il segnale più evidente è che ogni celebrità ne ha almeno uno, perciò ormai, il significato del tatuaggio, ha perso di valore, passando da simbolo di esperienze passate ad un semplice disegno decorativo. Noi rispettiamo le previsioni del Guardian, ma, stando a guardare le statistiche, i tattoo per ora stanno davvero benissimo, i numeri stimano che circa il 38% dell’umanità ne abbia perlomeno uno.

I tattoo in Italia

Inoltre, l’Italia è il paese con più tatuati al mondo, infatti il 48% della popolazione ha almeno un tatuaggio. È la percentuale più alta del mondo, seguita dalla Svezia (47%), e dal 46% degli Stati Uniti. Alla guida di questo grande mercato di tatuatori, secondo una stima di Confartigianato-Imprese Udine, sono sia uomini che donne, più o meno in egual misura: un 54% di titolari maschi ed un 46% di femmine. Pure dal punto di vista anagrafico, la situazione è equilibrata, il 31% dei titolari ha fino a 30 anni, il 35% ne ha dai 31 ai 40, mentre il restante 44% ne ha sopra i 50. Secondo le ricerche dell’Istituto Superiore di Sanità, il primo tatuaggio si fa a 25 anni, ma il maggior numero di tatuati ha un età che varia dai 35 ed i 44 anni. Tra i minorenni invece, la percentuale di tatuati arriva all’8%, gran parte di essa è contenta del tatuaggio ottenuto (parliamo del 92%), anche se il 17% dei tatuati ha ammesso di essere pentita e di voler rimuovere il proprio tatuaggio, ed un 4% di essi lo ha già fatto. Per quanto riguarda le zone che gli italiani preferiscono tatuarsi, prevalgono braccia, spalle e gambe nel caso degli uomini, mentre le donne prediligono schiena, piedi e caviglie.

Tattoo, cosa verificare prima di affidarsi ad un tatuatore

Un dato allarmante però, è dove le persone si rivolgono per avere un tatuaggio, un buon 85% si è rivolto ad un centro specializzato od un centro estetico, mentre il restante 15% ha scelto di affidarsi a centri non autorizzati, fattore di alto rischio per la salute. Un rischio che dovrebbe mettere ancora più paura dopo l’allarme per i potenziali rischi cancerogeni, che ha messo il mondo dei tattoo sotto i riflettori. II Ministero della Salute ha ritirato cinque pigmenti pericolosi, ma, per chi si fa tatuare, riconoscere il pericolo è molto difficile. Il direttore della Clinica dermatologica del Santa Maria della Misericordia di Udine, Giuseppe Stinco, avvisa chi vuole farsi tatuare: “E’ bene leggere con attenzione il foglio informativo – spiega il medico – per poter firmare, con piena consapevolezza, il consenso e richiedere informazioni sulla composizione degli inchiostri, che devono essere sterili, atossici e utilizzati in contenitori porta-pigmenti monouso”.

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