Solare, sicura di sé, testa alta e sguardo fiero: questa è Krizia.

Una moderna Kalì, con tante mani quanti sono i suoi impegni, i suoi progetti, le iniziative che cura.

Giornalista, scrittrice, blogger: una donna dalle mille risorse, impegnata attivamente nel sociale, particolare come il nome che porta, ostinata e coraggiosa, schietta, diretta, insomma: Donna.

Il che, come dice lei, spiega già un po’ tutto.

Parlaci un po’ di te: chi è Krizia?

Krizia è una Donna, e credo che questo in sostanza dica tutto.
Sono una persona a cui piacciono le sfide, ho continuamente voglia di mettermi in gioco.
A 17 anni sono andata a studiare negli Stati Uniti, e da lì ho iniziato a focalizzarmi su quello che volevo fare nel futuro: diventare giornalista, viaggiare e impegnarmi nel sociale per difendere i diritti delle donne.
E ci sono riuscita.

Nel dettaglio, di cosa ti occupi?

Sono giornalista, blogger e Social Media e Web Content Editor.
In poche parole scrivo, e ho la fortuna di farlo viaggiando.
Ho pubblicato un libro il cui ricavato è stato interamente devoluto alle Missioni Salesiane in Pakistan che si occupano di far studiare le ragazze anche sotto il regime talebano, una serie di e-book di viaggio e un travel magazine.
Sono Vice Presidente dell’associazione Karibu Costigliole, che opera in Mozambico, e Ambasciatrice Italiana di Girl Rising, la campagna di sensibilizzazione internazionale contro la discriminazione femminile.

Insomma, sei una donna super impegnata! Ma parlaci dei tuoi progetti: come nasce “Krizia in Travelland”?

Krizia in Travelland nasce nel 1998, quando a 12 anni ho fatto la mia prima vacanza studio in Inghilterra.
Mi ero persa a Londra (le mie avventure si possono leggere ancora oggi sul blog), e quando poi l’avevo raccontato al mio rientro a scuola, una delle prof mi disse – “dopo Alice in Wonderland, ci sarà Krizia in Travelland”.
E da lì è rimasto quel nome, che è stato per anni il titolo del mio diario e poi del mio blog, che è un po’ un KiT (acronimo di Krizia in Travelland) di sopravvivenza per chi viaggia.
Ci sono le cose essenziali, il resto te lo devi preparare tu, in base ai tuoi gusti, al tuo budget e ai tuoi interessi.

“Viaggiare” è il tema fondamentale: per te cosa significa?

Vita.
Mi sono più volte trovata a dover scegliere tra il partire e il restare, tra una mia passione e un fidanzato, tra la libertà e certi legami che mi facevano sentire come in trappola.
E ho sempre fatto la scelta giusta.

Come ti sei avvicinata ad un progetto come l’associazione no profit Karibu Costigliole?

La Presidente era la mia prof di inglese alle medie e alle superiori.
Mi sono avvicinata sempre di più ad alcuni progetti che seguiva, con la sua associazione, in Mozambico, e a fine 2015 sono entrata a far parte di Karibu, che in swahili vuol dire “benvenuto”.
Abbiamo realizzato una serie di iniziative sul territorio saluzzese (l’associazione è di Costigliole Saluzzo, in provincia di Cuneo, ndr) che hanno visto il tutto esaurito.
Una era sul tema della violenza sulle donne, a cui abbiamo lavorato in collaborazione con Girl Rising, concentrandoci in particolare sulla negazione del diritto allo studio per le ragazze in quanto donne, e sulla questione delle spose bambine.
In quell’occasione abbiamo presentato il nostro primo libro, “Voci dal silenzio”, che racconta, tra le altre storie, quella di Olivia, una delle bimbe orfane che volevamo aiutare a studiare.
L’altro grande evento, più recente, era legato alla sensibilizzazione contro lo spreco dell’acqua. Grazie agli sponsor che abbiamo trovato, siamo riusciti anche a pubblicare il nostro secondo libro, “Sorella Acqua”, in cui descriviamo gli spaccati di vita africana, che viviamo in prima persona quando andiamo in Mozambico.
Ogni estate partiamo e andiamo a comprare cibo, medicinali e beni di prima necessità per gli orfani di Mepanhira e per le ragazze del Lar di Montepuez, a cui paghiamo anche la retta scolastica.
Ci credi che con 110€ una ragazza studia per un anno? E che con 5€ acquistiamo una latta di latte in polvere per un neonato per una settimana?

Hai lavorato e lavori tuttora come giornalista e freelance blogger per alcuni giornali di successo: parlaci delle tue esperienze, di qualche pezzo che ti è rimasto particolarmente dentro.

Ho avuto la fortuna di collaborare con giornali importanti, come Il Messaggero e Io Donna, e mi sono occupata del social de La 27° Ora e Corriere della Sera in occasione del maxi evento “Il Tempo delle Donne”.
I pezzi che mi sono rimasti più nel cuore sono le interviste a Michelle Obama, nell’ambito di Girl Rising e di #62MillionGirls, la sua campagna sul diritto allo studio delle ragazze.
A livello di reportage, quello su Mostar e il post guerra dei Balcani, e quello sul genocidio armeno, che non è stato semplice da preparare.
Il post che ritengo migliore in assoluto è quello che ho pubblicato su Medium, in cui racconto del cortometraggio contro la violenza sulle donne a cui ho preso parte.
In “Nastri Rossi” davo un volto e una voce alla prostituta di Bitonto, e nell’articolo spiego appunto che in realtà non interpretavo quella donna, io ero quella donna.

Adesso quali sono i tuoi sogni nel cassetto, ed i progetti che hai per il futuro?

Due sogni nel cassetto? Andare a cena con Lino Guanciale (ride), che tra l’altro ho conosciuto proprio a “Il Tempo delle Donne”.
E poter adottare un figlio anche da single, in Italia, non come eccezione alla regola, ma come regola. E qui si potrebbero aprire mille parentesi…

Ti auguro entrambe le cose! Sei una donna forte, indipendente, ti sei messa in gioco in tantissimi campi ed hai creato qualcosa di tuo dal nulla: sei d’esempio a tutte le donne. Qual è il tuo consiglio per le ragazze di oggi?

L’idea di poter dare dei consigli alle ragazze di oggi basandomi sulla mia esperienza personale è un gran lavoro di introspezione, che spero faccia arrivare un messaggio di solidarietà e coraggio.
Cosa dire loro?
Non smettete mai di imparare, di volervi migliorare ogni giorno, di credere in voi stesse. E soprattutto, puntate sempre al meglio.
Nello studio, nel lavoro, nelle relazioni con gli altri, nella vita di coppia.
Se dubitate anche solo per un momento delle vostre capacità, potete finire per venire intrappolate in paure, sconforto e a volte anche depressione.
Quando mi sento giù, specie quando sono molto in tensione, penso a quando i miei nonni mi dicevano: “Brava”.
È il mio modo per essere di nuovo positiva, fare un lungo respiro e dire: “Yes, I can”. E poi c’è Valeria, l’amica che ogni ragazza dovrebbe avere. Sempre e comunque.
krii-320x403 La forza delle donne, l'impegno per il sociale: Krizia Ribotta Giraudo
0 pensiero su “La forza delle donne, l’impegno per il sociale: Krizia Ribotta Giraudo”
  1. Oggi come oggi, grazie al potere del web, vivere di scrittura non è impossibile. Però è difficile riuscire ad avere successo, a diversificarsi dalla massa, a colpire davvero dritto al cuore tutti i lettori. Krizia Ribotta Giraudo ci riesce, andando al di là di ogni difficoltà, perché ha talento, certo, ma anche perché scrive sempre con il cuore. La seguo da tanto e la ammiro molto.

  2. Non conoscevo questa donna e mi sono appassionata subito. Penso che andrò sul suo blog a leggermi qualcosa. Ha un grande spirito e voglia di vita. Avrà molto successo e felicità. Grazie per avermela fatta conoscere.

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